Appalti G8, a processo ex capo protezione civile Bertolaso, Anemone e Balducci - Rinviati a giudizio dal gup di Roma anche altre 16 persone coinvolte nell'inchiesta sugli appalti del G8 e alcuni "grandi eventi". Le accuse contestate sono di corruzione e associazione per delinquere - Svolta nell’inchiesta sugli appalti G8. Il gup di Roma Massimo Di Lauro ha rinviato a giudizio l’ex capo della protezione civile Guido Bertolaso, gli imprenditori Diego e Daniele Anemone, l’ex provveditore alle opere pubbliche Angelo Balducci, l’ex commissario straordinario ai mondiali di nuoto Roma 2009 Claudio Rinaldi, il funzionario pubblico Mauro Della Giovampaola, l’ex provveditore alle opere pubbliche della Toscana Fabio De Santis e altre 11 persone, indagate nell’inchiesta sul G8 e alcuni “grandi eventi”. Nello svolgimento dell’inchiesta che ha portato oggi alle decisioni prese da Di Lauro, che ha accolto in pieno la richiesta della Procura della Repubblica, il magistrato si è occupato di una serie di appalti messi in programma in occasione del G8 della Maddalena e per la realizzazione di opere pubbliche in occasione dei 150 anni dell’unità d’Italia. L’indagine è nata a Firenze nel 2010, poi è stata trasferita a Perugia e infine a Roma. Di Lauro ha recepito la richiesta del pm Roberto Felici, titolare del fascicolo. La principale accusa mossa a Bertolaso è quella di corruzione poiché nella veste di pubblico ufficiale avrebbe favorito Anemone in cambio di denaro e favori. A Balducci e Anemone, oltre a diversi episodi di corruzione, viene contestata (insieme ad altri 12 imputati) l’associazione per delinquere. Il processo è stato fissato per il prossimo 20 gennaio davanti alla ottava sezione penale.

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INTERVISTA - INDAGATO DALLA PROCURA DI TORINO Vattimo: «Bisogna rispettare il dissenso» - Gianni Vattimo, filosofo e europarlamentare, è stato iscritto nel registro degli indagati dalla procura di Torino con l'accusa di falso ideologico. Nella visita al carcere torinese delle Vallette del 15 agosto scorso si è fatto accompagnare dagli attivisti No Tav Nicoletta Dosio e Luca Abbà presentandoli come suoi consulenti. «A dire la verità - afferma al telefono - non ho ancora ricevuto nulla, mentre l'avviso è arrivato alle altre persone coinvolte. Sono sereno e ho fiducia nell'operato della magistratura». Cosa è avvenuto a Ferragosto? Come tutti gli anni, ho visitato il carcere in quanto europarlamentare. Due giorni prima mi trovavo in Val Susa per una lezione davanti ai cancelli del cantiere. C'era anche Nicoletta, che è una mia vecchia allieva all'università. Lei e Luca sono tra le persone che io consulto quando voglio intervenire sulla Tav. Ho chiesto a entrambi se volevamo venire con me. All'entrata del carcere ho dichiarato che erano miei consulenti. Loro hanno firmato un modulo in cui dichiaravano che non erano giornalisti e siamo entrati. Il capo delle guardie carcerarie ci ha accompagnato e abbiamo, tra gli altri, incontrato uno dei No Tav arrestati due anni fa. Perché è stato convocato in Procura? Ci sono andato come persona informata dei fatti. Ai magistrati che volevano sapere chi erano le persone che mi hanno accompagnato ho detto le cose che sto dicendo a lei. Forse sono stato imprudente, ma dopo questo colloquio, il 7 settembre, siamo tornati per visitare il carcere femminile e un pezzo di quello maschile dove erano stati rinchiusi gli altri arrestati No Tav. Mi ricordo di averli rimproverati perché oggi è imprudente girare con la macchina in Valle trasportando petardi. Contro ial movimento No Tav è in atto una criminalizzazione? Con tutta l'amicizia e il rispetto possibile che ho per Giancarlo Caselli devo dirgli che sta sbagliando. La magistratura è indipendente e applica le leggi, ma qui il dissenso non viene minimamente contemplato. Le ragioni della popolazione o dei sindaci contrari all'Alta Velocità non sono mai state ascoltate. Sono stati sentiti solo coloro che sono d'accordo. Questa è la prima provocazione. La seconda è la militarizzazione della Valle scelta dal governo. Non farà altro che peggiorare la situazione. Come giudica il blitz di Alfano di ieri? Credo che voglia concentrarsi sui destini della Tav per distrarre l'opinione pubblica dalle incerte sorti del governo. Non è vero che le popolazioni sono state consultate. Quando lo sento parlare mi chiedo se è la stessa persona che ha votato per Ruby nipote di Mubarak. Che cosa significa oggi il concetto di «resistenza»? Le rispondo con Dossetti: non è solo un diritto, ma un dovere del cittadino opporsi alle decisioni del potere quando violano i diritti fondamentali, come quello alla salute o all'ambiente. Oggi abbiamo un potere politico che non prevede altre forme di resistenza che non siano la lettera al direttore. In questo contesto ogni discorso sul terrorismo è una palla. Sdraiarsi per strada e bloccare il traffico è illegale? Forse si, ma lo ha fatto anche Gandhi con la sua resistenza passiva. Il vero problema è un altro. Come dare voce al dissenso in un paese dove la gente viene tacitata dai media, il parlamento è stato esautorato e un Presidente della Repubblica governa come un monarca? Direi che oggi politica è fare resistenza in maniera meno illegale possibile.

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Mogli uccise - Non chiamateli «femminicidi» - È quasi sempre l’ultimo atto di lunghe relazioni malate, di tragedie di vita a due caratterizzate fin dall’inizio da prevaricazioni e contrasti. "La violenza maschile è la prima causa di morte per le donne in Europa e nel mondo. Ben si comprende, dunque, la comparsa anche nel nostro Paese di un neologismo, Femminicidio, coniato oltreoceano una ventina di anni fa dalla criminologa Diana Russell e poi entrato nell’uso comune grazie all’antropologa Marcela Lagarde, che lo utilizzò nei suoi scritti sui numerosi omicidi di donne compiuti al confine tra Messico e Stati Uniti. In Italia il termine approda nel 2008, in un libro di Barbara Spinelli Femminicidio. Dalla denuncia sociale al riconoscimento giuridico internazionale. Nella Treccani, alla voce corrispondente, si legge Femminicidio (feminicidio), s.m., uccisione diretta o provocata, eliminazione fisica o annientamento morale della donna e del suo ruolo sociale. Al pari di molti altri neologismi di derivazione anglosassone, femminicidio ha l’indubbio pregio della globale ed immediata comprensibilità di un fenomeno che, nelle sue diverse manifestazioni, sia l’uccisione della moglie o della figlia troppo "occidentalizzata" o altro ancora, ha come comune denominatore la violenza sulla donna. Nel caso della violenza all’interno della coppia, tuttavia, la parola femminicidio rischia di richiamare l’attenzione più su ciò che emerge dal pelo dell’acqua - l’uccisione della donna appunto - che su quello che sta sotto - la vita della coppia.

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REMO BODEI - DOVE E' FINITA L'ARTE DI AMARE? - L’amore non è cieco come già disse Pascal, ma in esso coesistono passione e ragione. "Francesca riconosce che l’amore per Paolo le ha "provocato" «piacere sì forte / che come vedi ancor non m’abbandona», un piacere, che continua oltre la morte e spiega perché ha deciso di amare Paolo e di tradire Gianciotto. Tale tesi viene, infatti, successivamente confutata da Dante a due livelli: nel Purgatorio, per bocca di Virgilio, sul piano della ragione umana e, nel Paradiso, da Beatrice, su quello della teologia cristiana. Bersaglio di Dante sono ora coloro che ritengono «ciascun amor in sé è laudabil cosa» (Purgatorio, XVIII, 36), ossia che tutti gli amori non solo sono consentiti, ma encomiabili e che, di conseguenza, l’amore ricambiato non soltanto è necessario, ma anche moralmente legittimo. Dante polemizza ora contro coloro che hanno sostenuto un simile principio. E sono molti: da Andrea Cappellano a Jacopo da Lentini, da Guinizzelli a Cavalcanti. E senza dimenticare se stesso,che in gioventù (come risulta dal Convivio, IV, 1) aveva condiviso tale teoria e che per questo, sentendosi personalmente coinvolto, sviene per la commozione al racconto dei due amanti. Alla base dell’amore vi è, certo, un’inevitabile attrazione fatale di tipo fisico: «come il foco movisi in altura /…/ così l’animo preso entra in desire, / ch’è moto spirituale, e mai non posa / finché la cosa amata il fa gioire».

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