martedì 22 ottobre 2013
How subtweets are ruining Twitter. Subtweets may seem like they empower the subtweeter; actually, the subtweet-ee wins. And online discourse loses - Most rational people understand that short messages, haphazardly inputted into a smartphone during a brisk walk or after a few tabs of Adderall, can be wildly misinterpreted. Yet Twitter, often described as a 24/7 cocktail party, is such an instantaneous and spontaneous way of communicating that it is often difficult to remember that your remarks about other people, which feel very private, are quite public. If you talk shit about someone, it is remarkably easy for the target of your vitriol to find the tweet and declare virtual pistols at dawn.
La #psicoanalisi freudiana mutua dall'enfasi evoluzionista sul riprodursi degli organismi la centralità delle #pulsioni sessuali (e del loro risvolto dark, quelle di morte) e traduce le intuizioni di Meynert nella lotta tra Es e Super-Io, combattuta sul ring dell'Io; mentre i romanzi dello scrittore-medico Schnitzler dalla Signorina Else a “Doppio #sogno” impiegano il monologo interiore per far emergere quello stesso conflitto col rimosso e l'#onirico.
Il ventennio visto da Fini «Attenti, Berlusconi non è finito» - «Berlusconi non è affatto finito. Ha ancora un vasto consenso, nel Paese e nel suo partito». È quanto sottolinea l'ex presidente della Camera Gianfranco Fini, in un'intervista al 'Corriere della Sera' in cui parla del suo libro 'Il Ventennio', in uscita giovedì, in cui ripercorre la storia più recente del centrodestra e i rapporti politici con Silvio Berlusconi. Osserva Fini: «Berlusconi non mente; rimuove. È del tutto incapace di ammettere un errore. Ha bisogno di convincersi che le cose siano andate esattamente come dice lui, altrimenti non riuscirebbe a convincere gli altri». E su Angelino Alfano: «Berlusconi lo scelse non come segretario di partito, ma come suo segretario particolare. Ora ha dimostrato di avere il 'quid', ma per lui non sarà facile restare 'diversamente berlusconiano'».
Folli: la lettera dei 24 senatori del Pdl può cambiare gli equilibri nella maggioranza - La lettera dei 24 senatori dissidenti del #Pdl che chiedono di rispettare gli impegni di governo indica una cosa: nel partito che fu di Berlusconi indietro non si torna e non è nemmeno pensabile una crisi di governo aperta sulla Finanziaria. Quei 24 sono già in grado, in caso di rottura, di garantire al Senato una maggioranza all'esecutivo.
Legge elettorale: #Renzi, mio Pd imporrà maggioritario - ''Sono per l'alternanza di governo, ma qualche volta le larghe intese, come è accaduto anche in Germania, vanno fatte''. Lo ha detto Guglielmo Epifani intervistato in diretta da Uno Mattina (Rai Uno). Il conduttore aveva chiesto al segretario del Pd cosa pensasse della tesi di Matteo Renzi secondo il quale le larghe intese non devono essere mai più fatte. ''Non sono certamente - ha aggiunto Epifani - il nostro orizzonte, ma qualche volta servono, a condizione però che non poggino sul vuoto ma su un programma valido''.
Alessandro Di Battista #M5S - Sono cresciuto leggendo Repubblica, la compravo tutte le mattine ai tempi dell’Università, ho creduto nella sua indipendenza, nel suo essere un giornale contro il Condannato Berlusconi. Mi sono innamorato di alcune sue penne, il primo Zucconi (oggi sembra il lontano parente di quel giornalista, e’ diventato un maggiordomo del potere senza un briciolo di onesta’ intellettuale), Gianni Mura, Michele Serra. Alcune penne straordinarie ancora ci scrivono e Dio solo sa come riescano a farlo. Credevo in Repubblica anche quando tornai, nel 2012, da un lungo viaggio in America Latina. Avevo con me tanto materiale, gli mandai un reportage sulle violazioni dei diritti indigeni compiuti da Enel Green Power in Guatemala, nella zona Ixil. Neppure mi hanno risposto. Forse perché Enel ne e’ uno sponsor.
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