mercoledì 6 novembre 2013
#NEUROSCIENZE - I neuroscienziati stanno imparando dai paleontologi a leggere nel nostro cervello le "impronte" degli eventi di vita. Il cervello, diversamente da quanto comunemente si crede, si modifica costantemente nel corso della vita. E l'espressione non è una metafora. Aspetti strutturali delle cellule nervose, ma soprattutto le infinite connessioni tra neuroni cambiano nel corso della vita. Si potrebbe dire che "le esperienze di vita scolpiscono il nostro cervello", contribuendo anche dal punto di vista anatomo-funzionale a renderlounico, a renderci unici. Un termine, negli ultimi anni, ha contrassegnato questo ambito della ricerca nelle neuroscienze “plasticità cerebrale".
#PSICOLOGIA - Nel passato chi conseguiva una laurea o si avviava verso una carriera intellettuale (o politica) entrando così a far parte dell'élite socio-economica di una nazione, doveva avere un quoziente intellettivo elevato ereditario, cioè una buona combinazione innata di geni per l'intelligenza. Con la diffusione dell'istruzione di massa e l'accesso ad ambienti più interessanti, anche persone con QI ereditari più bassi hanno potuto intraprendere una carriera intellettuale o politica – in pratica, questo, grazie all'effetto Flynn – per cui il QI medio si è abbassato.
#PASQUINO - Plagio ribadito rimane sgradito - Caro Direttore, leggo (Corriere della Sera, 25 agosto) che Roberto D’Alimonte rimprovera a Luciano Violante di essersi appropriato della sua proposta di doppio turno di coalizione. Sorprende che né un parlamentare di molto lungo corso né un esperto di sistemi elettorali ignorino che il doppio turno di coalizione fu da me formulato in un articolo della rivista “il Mulino” pubblicato nel maggio-giugno 1984; presentato in maniera formale nella Commissione Bozzi per le riforme istituzionali il 4 luglio 1984 (quando l’on. Stefano Rodotá corse a Botteghe Oscure per denunciare al neo-segretario Natta che qualcuno attentava alla proporzionale); collocato come capitolo nel mio libro Restituire lo scettro al principe (ovvero al cittadino sovrano) Laterza, 1985; definitivamente consegnato agli Atti del Senato nella Relazione di Minoranza alla Commissione Bozzi. Il doppio turno di coalizione diede anche luogo ad un furibondo dibattito sulle pagine de “l’Unitá”, “Rinascita” e persino “Repubblica” durato diversi anni fino al referendum sulla preferenza unica di cui fui uno dei promotori. Intendevo garantire la formazione di coalizioni che si candidassero al governo e che ottenessero un premio di maggioranza e un premio di opposizione, ma soprattutto il secondo turno conferiva all’elettore il potere decisivo di scegliere lui/lei stessa la coalizione che avrebbe governato il paese. D’Alimonte ha ragione di dolersi dell’assenza di politologi esperti di sistemi elettorali nella Commissione dei 35 formata, non si sa con quali criteri, dal Ministro Quagliariello, suo collega alla Luiss. Certamente, in quella Commissione, e altrove, sarebbe molto utile la presenza di ex-parlamentari e di esperti che non copiassero sistemi elettorali formulati da altri, ma fossero capaci di innovazioni. Gianfranco Pasquino Presidente della Societá Italiana di Scienza Politica (2011-2013)
#BERLUSCONI - "Sono italiano al 100%. In Italia ho le mie radici. In Italia sono diventato quello che sono. Ho fatto qui l'imprenditore, l'uomo di sport, il leader politico. Questo è il mio paese, il paese che amo, il paese in cui ho tutto: la mia famiglia, i miei amici, le aziende, la mia casa, e dove ho avuto successo come studente, come imprenditore, come uomo di sport e come uomo di Stato. Non prendo neppure in considerazione la possibilità di lasciare l'Italia"
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