mercoledì 25 settembre 2013
Il peso delle bollette non pagate - Il dato più eclatante, che fotografa meglio i paradossi italiani, è quello della Pubblica amministrazione, che spesso controlla le società del servizio idrico ma poi non paga le bollette: nel 2012 gli enti pubblici si sono tenuti in tasca qualcosa come 700 milioni, il 18% del credito complessivo vantato dalle aziende e invecchiato oltre i termini. Ma sono i numeri generali, messi in fila da un'analisi di Federutility che sarà presentata oggi a Roma, a mostrare l'entità del macigno che grava sul settore: su un fatturato annuo che viaggia intorno agli 8,5 miliardi, pesano 3,8 miliardi di crediti scaduti (44,7%), e 1,1 miliardi (cioè il 13% del fatturato) guadagnano l'etichetta di insoluto "storico" perché mancano all'appello da oltre 24 mesi. Ad aumentare l'ingessatura dei bilanci ci sono i 700 milioni accantonati nei fondi di svalutazione crediti, che non bastano a coprire tutti i mancati pagamenti ma che comunque congelano un altro 8% del fatturato.
L'intesa tra Matteo Renzi e Gianni Cuperlo: il primo segretario e poi premier, il secondo reggente Pd - "Ufficialmente l’accordo non viene annunciato. Ma c’è qualcosa di solido dietro i sorrisi, gli abbracci e le strette di mano tra Matteo Renzi e Gianni Cuperlo. Gli sguardi di intesa tra i due candidati alla segreteria Pd, unico atto conciliativo della caotica assemblea Dem sabato scorso all’Auditorium della Conciliazione, è qualcosa di più di un semplice fair play tra rivali al congresso. È l’effetto di un patto. E il succo sarebbe questo: se si dovesse tornare al voto dopo le primarie dell’Immacolata, cioè dopo l’elezione di Renzi alla segreteria del partito, il sindaco di Firenze correrebbe per le primarie per la premiership con l’appoggio dei dalemiani-cuperliani, mentre Cuperlo resterebbe al Nazareno, a guidare il Pd, magari non da segretario (per questo servirebbe un altro congresso) ma all’interno di un comitato di reggenza. Sarebbe questo il piano che avrebbe fatto scattare l’allarme in altre aree del partito che non si riconoscono né nella candidatura di Renzi, né in quella di Cuperlo, né negli altri due concorrenti: Pippo Civati e Gianni Pittella. Da qui la corsa di una parte degli ex Popolari, nonché dei lettiani, a cercare un proprio nome da candidare alla segreteria, in modo da assicurarsi una quota definita negli organismi dirigenti: assemblea nazionale e direzione. L’accordo tra Renzi e Cuperlo lascia ben pochi spazi di manovra alle altre aree, nella geografia interna del Pd. Proprio in considerazione del fatto che in molti, nei territori, si stanno spostando sul cavallo vincente fiorentino e, confidano i renziani, “molti altri lo faranno una volta che verrà eletto segretario”.
Blogging and the emerging media ecosystem - "'Media' is the plural of 'medium', a word with an interesting etymology. The conventional, everyday interpretation holds that a medium is a carrier of something. But in science, the word has another, more interesting, connotation. To a biologist, for example, a medium is a mixture of nutrients needed for cell growth. And that's a very interesting interpretation for our purposes. In biology, media are used to grow tissue cultures - living organisms. The most famous example,I guess, is the mould growing in Alexander Fleming’s Petri dishes which eventually led to the discovery of penicillin. WhatI want to do is apply that perspective to human society: to treat it as an organism which depends on a media environment forthe nutrients it needs to survive and develop. Any change in the environment - in the media which support social and cultural life - will have corresponding effects on the organism. Some things will wither; others may grow; new, mutant, organisms may appear. The key point of the analogy is simple: change the medium, and you change the organism. This way of looking at our media environment is not new. I picked it up originally from the late Neil Postman, a passionate humanist who taught at New York University for more than forty years and was an unremitting sceptic about the impact of technology on society. In a series of witty and thought-provoking books -Teaching as a Subversive Activity, Amusing Ourselves to Death, The Disappearance of Childhood and Technopoly- he described how our societies are shaped by their prevailing modes of communication, and fretted about the consequences. Postman deserves to be better known. But he was his own worst enemy, because he was a witty and iconoclastic writer who apparently did not realise that, in academic life, you will never be taken seriously if you make jokes or write clearly. In the academic culture, luxuriant obscurantism is taken as the litmus-test for profundity.The other reason Postman may have been under-rated is that he was a sucker for the Big Idea, the broad sweep across historical periods and disciplinary specialisms. He was therefore regarded with suspicion by scholars whose preferred modus operandi is to crawl along the frontiers of knowledge peering through a thick magnifying glass."
"Nel 1979 il palazzinaro Silvio Berlusconi faceva carte false per entrare nel “salotto buono” attraverso le Generali e il presidente Cesare Merzagora gli rispondeva a pesci in faccia, con una lettera conservata nel suo archivio personale e pubblicata dopo la morte: «Il nostro Consiglio non ha mai desiderato avere nel suo seno costruttori. Inoltre, Lei sta diventando sempre di più anche un grosso personaggio politico ed infatti Lei ha offerto gentilmente a Randone il suo appoggio con i suoi eccellenti amici di Roma, non pensando che a noi questi rapporti non interessano e che anzi di essi facciamo volentieri a meno. [...] Siamo stati e saremo sempre molto guardinghi, non aprendo le porte a prestigiosi personaggi della finanza e dell'industria ed ancor meno del bosco e del sottobosco politico». Poi il palazzinaro che divenne bosco e non più sottobosco, assurse al salotto dei salotti di via Filodrammatici e addirittura a Palazzo Chigi."
Telecom-Alitalia, il flop delle operazioni di sistema. Telecom agli spagnoli, Alitalia vicino ai francesi. Gli errori della politica, banche e capitalismo - "Telecom Italia e Alitalia. La prima ora parla spagnolo, la seconda probabilmente francese. Mancano soltanto alcuni passaggi burocratici legati alle parti correlate, e Telefonica sarà il nuovo padrone dell’ex monopolista, rilevando quote e debito degli altri azionisti riuniti nella holding Telco, ovvero Generali, Mediobanca e Intesa Sanpaolo. Un’operazione che si sta chiudendo in queste ore. Prima del 28 settembre, termine ultimo per comunicare la disdetta al patto parasociale. Secondo quanto si legge nella nota della società iberica, Telefonica salirà oggi al 66% di Telco dopo un aumento di capitale da 323 milioni di euro, 1,09 euro per azione. Poi, una volta incassato l’ok dell’Antitrust in Argentina e Brasile – dove opera Telecom con Tim Brasil e Telefonica possiede il primo operatore, Vivo – arrivare al 70% con un altro aumento da 117 milioni."
SALOTTO BUONO - Così è tramontato il capitalismo all’italiana - Dai diari di Carlo Azeglio Ciampi: «12 settembre: Maccanico. Ha visto Cuccia che si interessa del Corriere della Sera: Agnelli è disponibile». Così l’allora governatore della Banca d’Italia annota nel 1984 l’agognata apertura del presidente della Fiat e del papa laico del capitalismo italiano all’intervento nella Rizzoli per salvarla dal fallimento dopo il disastro del Banco Ambrosiano e lo scandalo della P2. Un’operazione di “disinfestazione” la definì Agnelli, che a Giovanni Bazoli comunicò: «Ne parli con Cuccia, che è come parlare con me». Cadeva così definitivamente il principio secondo cui Mediobanca poteva spaziare a tutto campo nel capitalismo italico con tre sole eccezioni: alberghi, cinema e giornali. Ed era cotto a puntino quello che Cesare Merzagora aveva definito, come ha ricordato Salvatore Bragantini, “un pasticcio di allodola e cavallo”, che per mezzo secolo ha nutrito gli interessi, le inettitudini e le viltà dei capitalisti italiani in un sistema bizantino intrecciato tra banche e imprese, attraverso partecipazioni e patti medievali cucinati nel cosiddetto Salotto buono di via Filodrammatici.
II lavacro del consenso è diventato un argomento ricorrente nelle difese di Berlusconi. - E’ gravissimo, per due ragioni. Il primo articolo della Carta, secondo cui “la sovranità appartiene al popolo”, viene amputato della sua seconda parte che dice “nelle forme e nei limiti stabiliti dalla Costituzione”. Le “forme” e i “limiti” sono esattamente quello di cui in questo momento non si vuole tenere conto. La pretesa che il voto popolare diventi una legittimazione superiore a quella che deriva dalla legalità è diventata argomento ormai corrente nel dibattito e adoperato come prova regina, ma è una rottura radicale del sistema costituzionale. L’articolo 54 nel primo comma dice: “Tutti i cittadini hanno il dovere di essere fedeli alla Repubblica e di osservarne la Costituzione e le leggi”. Nel secondo coma si aggiunge: “I cittadini cui sono affidate funzioni pubbliche hanno il dovere di adempierle con disciplina ed onore”. Qui si affermano due cose: c’è un dovere costituzionale di rispettare le leggi. E questa legalità cui sono soggetti tutti i cittadini, per coloro che esercitano funzioni pubbliche è integrata da altri parametri. Tutto questo non può essere cancellato dal consenso. Il fatto che questo punto venga ignorato è il segno di una più generale regressione culturale e civile.
Costituzione, Rodotà: “Inconcepibile contrapposizione tra consenso e legalità” - Dal 26 al 29 settembre il Festival del diritto di Piacenza, animato dal giurista. Che difende la Carta - "non è un ferrovecchio" - e smonta la tesi berlusconiana secondo la quale chi prende i voti può mettersi al di sopra delle leggi: "Democrazia in situazione drammatica"
Cristina Kirchner defendió el acuerdo con Irán y pidió respuestas del régimen de Teherán - Al brindar su discurso en la Asamblea General de la ONU, la mandataria sostuvo que "pasó un tiempo prudencial" para que los iraníes respondan sobre el memorándum. Además, habló de Malvinas, la crisis en Siria, los holdouts y el Papa
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