giovedì 5 settembre 2013
Incandidabilità - Che cosa succede dopo il 9 settembre. Secondo il regolamento della giunta per la verifica dei poteri, la relazione di Augello può proporre tre cose diverse: la convalida dell’elezione; la contestazione dell’elezione; oppure può scegliere di non decidere e di formare un apposito Comitato inquirente, che svolga altre indagini e possa sentire l’interessato, o proporre altre ragioni di rinvio. Poi la giunta dovrebbe arrivare a una nuova decisione. Qualunque decisione esca dalla giunta, c’è comunque bisogno di un voto parlamentare che la confermi o la respinga.
Affitto breve di una stanza? Il contratto transitorio è meno «impegnativo» ma va ben motivato - "Affittare una porzione dell'immobile è una scelta tipica nelle grandi città, che si è diffusa ancor più in questi ultimi anni di crisi. Famiglie che lasciano occupare la camera di un figlio che si è trasferito o single che alleviano la rata del mutuo. I proprietari che approcciano per la prima volta questa soluzione sono un po' frenati dal "vorrei ma non so": è lecito? Che tipo di contratto stipulare? Quali sono le garanzie?"
Nel mondo occidentale la regola dell’incumbency advantage è, da molto, caso di scuola e, da prima, retaggio consolidato dell’esperienza elettorale. Nelle democrazie avanzate dell’alternanza, l’incumbent, colui che detiene la carica oggetto della contesa elettorale, gode di un vantaggio oggettivo sul suo sfidante, il challenger, che si compone di una serie di elementi: a) più alti indici di popolarità; b) benefici che derivano per via diretta dalla detenzione della carica; c) vantaggio sull’avversario nelle campagne di fund-raising.
Deve rimanere in carcere l’imprenditore accusato di bancarotta se le somme che ha fatto rientrare in Italia attraverso lo scudo fiscale equivalgono alle somme che ha distratto nella società, di cui era amministratore, dichiarata poi fallita; la Corte di Cassazione con la sentenza n. 34052 del 6 agosto 2013 ha respinto i ricorsi di due imprenditori confermando sostanzialmente la sentenza del Tribunale del Riesame.
SCATTANO LE MISURE CAUTELARI E LA DETENZIONE IN CARCERE - Bancarotta, non c'è scudo per chi rientra in Italia con le somme distratte dalla società. Per il presunto bancarottiere che ha fatto rientrare denaro in Italia tramite lo scudo fiscale, denaro che corrisponde agli importi delle somme distratte in una società amministrata, sono necessarie le misure cautelari; esiste, infatti, il pericolo di reiterazione della condotta criminosa diretta o tramite interposta persona. Deve rimanere in carcere l’imprenditore accusato di bancarotta se le somme che ha fatto rientrare in Italia attraverso lo scudo fiscale equivalgono alle somme che ha distratto nella società, di cui era amministratore, dichiarata poi fallita; la Corte di Cassazione con la sentenza n. 34052 del 6 agosto 2013 ha respinto i ricorsi di due imprenditori confermando sostanzialmente la sentenza del Tribunale del Riesame.
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Berlusconi nel 1995: “L’evasore condannato? Si deve dimettere” - Silvio Berlusconi nel 1995, ospite della trasmissione di Michele Santoro, “Tempo reale”, sosteneva che “uno che viene colto con le mani nel sacco e che subisce una condanna definitiva in cui si dimostra che lui è stato evasore del Fisco, abbia il buongusto di mettersi da parte…”.
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