lunedì 23 settembre 2013
Interattiva in bancarotta. Arrestato manager Mediaset - Ai domiciliari, Andrea Ambrogetti, attuale direttore delle relazioni istituzionali di Mediaset, nonché direttore e presidente di Dgtvi, Associazione nazionale per lo sviluppo della Tv digitale terrestre. In carcere è finita la moglie Ilaria Sbressa, nota anche per i finanziamenti ricevuti dalla Popolare di Milano di Massimo Ponzellini
Il papa su Civiltà Cattolica: «Temo il machismo in gonnella» - Papa Bergoglio traccia un identikit inedito di se stesso in un lungo colloquio con direttore della rivista dei Gesuiti, padre Antonio Spadaro. Il testo viene pubblicato in contemporanea su altre 16 testate della Compagnia di Gesù nel mondo
Sochi - Russia's field of dreams? "If you build it, they will come." A very overused, but very apt quote for my take on Sochi following my first visit to the Russian host city of next year's Winter Olympics. The Sochi 2014 organizers have taken Kevin Costner's Field of Dreams quote literally, except their film has a soundtrack of constant drilling, banging, and the grinding of rocks.
Sochi 2014: Will social media foil Putin's grand Winter Olympics plan? - With 150 million tweets across 16 days, and 80,000 a minute when Usain Bolt won his 200 meters title, plus 1 billion official page impressions on Facebook, the London 2012 Olympics was crowned as the "first social media Games." But what impact will Sochi's Winter Olympics have next February? Will Vladimir Putin's grand plan to transform an ailing region, using sport to make a bold statement of intent -- as China did with its Olympics in 2008 and Qatar hopes to do with soccer's World Cup in 2020 -- be derailed by increasingly web savvy activist groups?
Social Media Policy Quotidiane - Social media e social network permettono di comunicare e relazionarsi con i lettori, e con i potenziali tali, in un modo completamente distinto dagli altri mezzi. NON usateli come un megafono personale o aziendale, la conversazione da pari a pari, con chicchessia, è un elemento essenziale, usate questa opportunità per stabilire e rinforzare la relazione tra voi, la testata ed i lettori. Se ancora non avete realizzato la social media policy della vostra testata [o della vostra impresa] e siete alla ricerca di ispirazione, il posto giusto per trovarla è “Social Media Governance” che ne contiene un database di ben 247 suddivise per settore.
Manifesto Digitale - «Il Manifesto» vuole rilanciare la propria strategia di contenuti e di sottoscrizione, allargando l’audience a più ampie fasce d’età e “nativi digitali” in Italia e soprattutto italiani all’estero. E’ un cambiamento in atto da circa due anni ed è favorito dall’introduzione di canali digital only, che consentano la sperimentazione e i test di nicchie di interesse difficilmente raggiungibili tramite la stampa e la distribuzione. Il 22 aprile scorso è stata lanciata l’app per iPad, la quale è basata interamente su tecnologie iOS native e contenuti HTML5 responsive. Da qualche giorno è online la campagna di crowdfunding con con formule di microfinanziamento o di pre abbonamento - da 2 a 220 euro – che si pone l’obiettivo di raccogliere 40mila euro da qui alla fine di ottobre per rinnovare completamente il sito.
Renzi contro tutti: "Pd covo di rancorosi. Letta? Pugnala alle spalle" - Il candidato segretario all'attacco del suo partito: "Prima hanno perso le elezioni, ora frenano il cambiamento". Sul premier: "Non lo faro' cadere, ma e' campione di alibili. E non è un amico". Matteo Renzi torno ad attaccare la dirigenza del suo partito, dopo che l'assemblea nazionale non ha portato a nessuna decisione definitiva sulle regole e sulla data delle primarie: "L'unico obiettivo di un gruppo dirigente rancoroso è quello di rinviare il congresso. Ma io sto fermo in un angolino: non voglio diventare come loro". Ospite questa mattina della trasmissione Omnibus, il sindaco di Firenze è un fiume in piena. Torna ad attaccare il Pd con la stessa forza di un anno fa, quando correva, poi sconfitto, alle primarie. Dal suo punto di vista la colpa della "figuraccia di sabato", quando il partito ha "perso un'occasione per parlare dei problemi del Paese", è esclusivamente di un gruppo dirigente "rancoroso" che ha tentato di "buttare tutto in caciara, usando una serie di complicate norme tecniche con il vero obiettivo di non fare il congresso e le primarie". Il motivo, per Renzi, è sempre lo stesso: "Hanno paura, perché sanno che poi si volta pagina". A chi gli chiede se non teme di fare la stessa fine di Romano Prodi, messo a fare il premier dai partiti e da loro stessi fatto cadere due volte, il sindaco risponde deciso: "Non farò la foglia di fico. O uno di noi, chiunque sia, viene chiamato a fare un progetto di cambiamento radicale, o non si va da nessuna parte". Ancora: "A me non interessa fare il premier in sé, voglio cambiare l'Italia. E il Pd deve essere lo strumento per cambiare l'Italia. Se invece resta lo strumento per cambiare le regole del congresso mi cadono le braccia". Il sindaco di Firenze continua il suo affondo verso quelli che dovrebbero essere i suoi alleati, ma che ormai sembrano sempre di più i nemici da sconfiggere: "I dirigenti puntano ancora a rinviare il congresso. No sarò mai come loro, specie dopo quello che ho visto sabato". Il candidato-segretario, visibilmente irritato, attacca il suo partito anche sulla "non vincita" delle scorse elezioni Politiche: "Il punto è che il Pd ha perso le elezioni ed è riuscito nell'impresa di far uscire Berlusconi dall'abisso. Da allora discute sul congresso, sulle primarie e su come rinviare tutto". In effetti una data ancora non c'e': "Ogni giorno qualcuno si alza per bloccare il congresso. Facciano loro", accusa. La dura verità per Renzi è che "c'è una parte di dirigenti che ancora non ha capito che ha perso le elezioni". Il sindaco di Firenze nel suo affondo contro al Pd non risparmia neanche il governo di Enrico Letta, giudicato da mesi troppo debole o, addirittura, un ostacolo: "Io sono per fare, non per rinviare. Devo fare l'elenco delle cose che sono state rinviate? Finanziamento pubblico, Imu, Iva, riforma elettorale, F35, hanno rinviato tutto, ora vogliono rinviare anche il congresso". Ma non lo farà cadere, rassicura: "Il governo non ha nulla da temere dal Pd: non siamo noi a fare " 'o fa così o te ne vai". Quello lo fa Brunetta, non il Pd". Poi frena, però: "Non ho nessuna fretta di far cadere il governo, ma ho fretta di farlo lavorare". Detto questo, "non dobbiamo diventare campioni mondiali di alibi". Il feeling di un tempo tra l'ex candidato alle primarie e l'ex vicesegretario Pd ora premier, però, non c'e' più: "Dopo quello che ho visto sabato; un amico è quello che ti dice in faccia le cose, non quello che ti dice 'tutto bene' davanti e poi ti accoltella alle spalle", accusa.
Bertolucci, confessione shock su Ultimo tango 'Colpevole verso Maria Schneider per la scena del sesso anale con Marlon' - "Forse sono stato colpevole per Maria Schneider, ma non potranno condannarmi per questo" - "L'idea di come girare questa scena è venuta a me e a Marlon Brando mentre stavamo facendo colazione seduti sulla moquette dell'appartamento parigino e ad un certo punto lui ha cominciato a spalmare del burro su una baguette: subito ci siamo dati un'occhiata complice - ha detto il regista - Abbiamo deciso di non dire niente a Maria per avere una reazione più realistica" - "Maria voleva fare cinema a tutti i costi, era molto giovane, aveva appena vent'anni all'epoca del film - ha raccontato Bertolucci -. Per tutta la sua vita poi è stata molto rancorosa sia nei miei confronti che nei confronti di questo film. Rancorosa perché si è sentita sfruttata. E' purtroppo quello che spesso succede quando si è dentro un'avventura che non si comprende. Lei aveva un'intelligenza istintiva. Non aveva i mezzi per filtrare quello che gli è successo" - Maria Schneider, ha dichiarato in più occasioni che la famosa scena di sesso anale non era nella sceneggiatura e potendo avrebbe voluto non girarla perché l'ha considerata una manipolazione, una violenza e un'umiliazione. Seguirono scompensi psicologici e anni di dipendenza da stupefacenti. Solo alla sua morte prematura, nel 2011, a 58 anni, dopo una lunga malattia, Bertolucci ha ammesso per la prima volta che avrebbe voluto "chiederle scusa".
Escort: Lavitola, Berlusconi disse: 'Gianpi massacrato, colpa mia' 'Cav persona sola, gli voleva bene. Diamanti alla moglie' - ''Chiunque si avvicina a me i magistrati lo distruggono, questo qui (Gianpaolo Tarantini, ndr) l'hanno massacrato per colpa mia'''. Era ''un po' giù di umore'' Silvio Berlusconi quando esplose lo scandalo sulle escort che Tarantini portò nelle sue residenze private tra il 2008 e il 2009. Ma il Cavaliere era anche pronto ad aiutare l'amico Gianpi con 10mila euro al mese e 500mila euro in contanti. Lo ha rivelato alla procura di Bari il faccendiere Valter Lavitola, indagato assieme a Berlusconi con l'accusa di aver indotto Tarantini a mentire all'autorità giudiziaria barese nell'indagine sulle escort. In sostanza - secondo il pm Pasquale Drago - Tarantini ha sempre mentito quando ha detto agli inquirenti baresi, nel 2009, che Berlusconi non sapeva che quelle ragazze fossero prostitute. Ora, tranne ripensamenti dell'ultima ora, il pm dovrebbe far notificare a Lavitola e Berlusconi la richiesta di rinvio a giudizio. Nel verbale di interrogatorio, l'ex direttore de 'L'Avanti!', racconta che, vista la reazione preoccupata del Cavaliere al 'massacro' di Tarantini da parte dei pm, gli propose di dare un aiuto economico a Gianpi. E Berlusconi - a detta di Lavitola - fissa un budget di 10mila euro al mese. ''Mi resi conto - spiega Lavitola al pm - che in effetti lui a questo qui gli voleva bene''. A marzo (del 2011, ndr) - racconta Lavitola - con Gianpi ''andammo a casa di Berlusconi; quando gli dissi che Tarantini era estremamente impacciato, eccetera, eccetera, mi ricordo che quando si salutarono Berlusconi un po' si commosse''. Dagli atti emerge anche che Tarantini e sua moglie, Nicla Devenuto, erano molto imbarazzati per lo scandalo che aveva travolto l'allora premier. Ma Lavitola rassicurò Devenuto dicendole: ''Ma scusa, ma se ti dà i soldi tutti i mesi come fa a non volerti più né vedere né sentire?''. E racconta pure che quando accompagnò Lady Tarantini per la prima volta a Palazzo Grazioli, la donna sbottò davanti al premier e disse: 'Presidente io sto cercando di fare di tutto, ma pensi, mi sono venduta tutto, le borse, i gioielli, le cose''. ''Berlusconi prese, glielo giuro - è scritto nel verbale d'interrogatorio al pm - prese due buste da 5mila euro e ne diede una a me e una a Nicla (...) Dopodiché disse 'Aspetta un attimo', ritornò con uno scatolino che diede a Nicla e disse 'Bene, visto che ti sei venduta tutti i gioielli, apri questo qui'. Ha aperto e c'era un braccialetto con dei diamanti dentro, ma un braccialetto importante, antico, con uno scatolo rosso o bordeaux, tennis, di diamanti''.
STEFANO RODOTA’ PRESENTA IL FESTIVAL DEL DIRITTO 2013 (PIACENZA) - Sono 16 gli eventi del Festival del Diritto 2013 accreditati per la formazione continua degli avvocati e danno diritto, ciascuno, a un credito formativo. Agli avvocati partecipanti al festival che desiderano avvalersi dei crediti sarà richiesto di firmare la propria presenza all’ingresso e all’uscita di ogni incontro, compilando in tutte le sue parti un modulo che sarà fornito dal responsabile di sala. Per ulteriori informazioni sul rilascio dell’attestato di partecipazione è possibile rivolgersi alla Segreteria organizzativa (tel. 0523/492163 - 330875; fax 0523/329273; email: segreteria@festivaldeldiritto.it).
La Giunta Pisapia tagli i fondi alle scuole paritarie: “Priorità all'istruzione pubblica” - Entusiasta la CGIL: "Le scuole private hanno già le loro fonti di guadagno attraverso le rette. Piuttosto che chiudere i servizi pubblici, il Comune fa benissimo a tagliare i contributi ai privati, che ricevono comunque sempre troppi fondi, nonostante i tagli". Nelle stanze della Curia milanese non hanno preso bene la notizia di 1,2 milioni di euro, prima promessi poi negati dal comune di Milano alle scuole paritarie del capoluogo lombardo gestite dalla Chiesa.
Per quanto riguarda invece l’informazione, pensi che la dimensione di citizen journalism un tempo svolta dai blog si sia spostata su Twitter? “La questione è diventata più complicata rispetto a prima. In passato, ci si poteva affidare alla tecnologia e i vincoli che questa ti portava nella narrazione diventavano lo strumento per realizzare i contenuti. In sostanza, se si voleva postare qualcosa di istantaneo, si utilizzavano i social network, se invece si voleva costruire qualcosa di più ampio, occorreva uno spazio più sedimentato. Adesso, vedo uno spazio per il citizen journalism di sicuro, ma più nel senso di freelance citizen journalism, fatto da cittadini con una forma deontologica più vicina al giornalista freelance, che al cittadino generico. È una tendenza piuttosto interessante, anche perché ora è possibile fare cronaca con diversi strumenti, a cominciare dalla content curation, con la quale è possibile raccontare una storia in modo polifonico, lavorando quasi come un “regista” di frammenti di contenuti online, penso ad esempio a Storify. C’è lo spazio per un nuovo tipo di giornalismo, ma dal mio punto di vista, al momento, le cose più affascinanti arrivano dal data journalism, soprattutto dal punto di vista delle inchieste, come quelle realizzate in Italia da Wired e dal Corriere, sono lavori che possono essere equiparati a ricerche su argomenti specifici. Si andrà verso una sorta di biforcazione per chi vuole raccontare storie con una prospettiva giornalistica, dove la tecnologia metterà da una parte chi vuole raccontare una storia aggregando contenuti con la content curation, dall’altra un nuovo modo di fare reportage più focalizzato sul data journalism o altri strumenti. Sono due prospettive interessanti che si affiancheranno al classico giornalismo”.
"We Made Them Suck Their Own Blood off the Floor:" Assad's Other War Crimes - "For the last month, Washington has been tying itself in knots over how to respond to the Syrian government's alleged use of chemical weapons. The Syrian people, meanwhile, are being subjected to ever-graver atrocities, most having nothing to do with poison gas. A new report from the United Nations Commission of Inquiry on Syria illuminates the increasingly brutal tactics that the country's government—and, to a lesser degree, rebels—are deploying against civilians, from electrocution and rape to enlisting medical professionals to help torture hospitalized detainees. Significantly, while the report focuses on the commission's findings from mid-May to mid-July and doesn't cover the August chemical-weapons attack near Damascus, it concludes that both sides are guilty of war crimes and also accuses pro-government forces of crimes against humanity."
Davide Bennato, Tecnoetica: “Ecco il freelance citizen journalism” - “Sono un blogger dal 2004, in Italia i blog hanno iniziato a prendere piede un anno prima. All’inizio, in Italia, c’è stata un’enorme infatuazione per i blog, perché offrivano un meccanismo nuovo di libertà di espressione, sia dal punto di vista del diario che da quello di controcronaca degli eventi e di analisi. È stata una fase molto interessante. Poi c’è stata l’avanzata militare dei social network nel 2008 e quell’aspetto di traccia della propria esistenza digitale quotidiana e non solo, un tempo dei blog, è stata completamente sottratta dalla facilità di accesso e dalla velocità di circolazione di informazione dei social. Ora ci sono blog con la struttura da “magazine”, come il mio, dove scrivo una volta ogni tanto ma presentando contenuti opinionated e di analisi. Adesso si assiste al ritorno del blog con contenuti dal circolo di vita più lento rispetto a quelli che si possono costruire e diffondere su Facebook. Mi sono fatto la stessa idea guardando anche i vincitori dei Macchianera Italian Awards di quest’anno. I social network si stanno segmentando su una dimensione di contenuti piccoli e con contenuti e un ciclo di vita che segue di conseguenza. I blog invece sono ancora lo strumento migliore per contenuti di diverso tipo, costruiti con fatica, o anche con capacità di scrittura più alta, anche da un punto di vista letterario e di un racconto non banale”.
Sofia Ventura: «Spero nella rivoluzione liberale di Renzi, ma attenzione all’abbraccio della morte…» - «La destra di oggi non dà un’offerta politica dignitosa». «Gli elettori del Pdl voterebbero Renzi anziché turarsi il naso e continuare a votare Berlusconi». - «Con Renzi sarebbe tutta un’altra musica…». Sofia Ventura – politologa, saggista, docente di Scienza Politica e di Leadership e Comunicazione Politica – dice sempre quello che pensa e lo fa senza peli sulla lingua. Al punto che in diverse occasioni le sue idee e le sue teorie sono state definite particolarmente “scomode”. In un primo momento intellettuale vicina all’ambiente di centrodestra, oggi la Ventura sostiene e invoca la scalata di Matteo Renzi alla segreteria del Pd, ché sarebbe «l’unico in grado di fare quella rivoluzione liberale che siamo in tanti ad aspettare, perché dall’offerta politica di oggi non può venir fuori nulla di buono». Sofia Ventura, se lo chiedono un po’ tutti, ma lei è di destra o di sinistra? (sorride) «La mia scappatoia per rispondere è sempre la stessa: io sono liberale e i liberali stanno sia a destra che a sinistra, a seconda di come sono la destra e la sinistra e da quello che offrono in un determinato momento storico».
Il teorema Lorenzetti - Corruzione, associazione a delinquere e abuso di ufficio. Queste le accuse rivolte a Maria Rita Lorenzetti, ex Presidente della Regione Umbria. La Lorenzetti è una donna sanguigna, capace e determinata. Anche nelle sue battaglie politiche non nasconde le sue opinioni e non si tira indietro se deve battersi pure contro avversari interni, equesto l’ha resa abbastanza “conservatrice” nell’ambito del suo partito. E’ stata ed è una amministratrice che decide, che non si sottrae agli scontri di potere, vi partecipa eccome. Fino a ieri si è sottoposta alla volontà popolare che da quando era sindaco di un piccolo centro l’ha spesso confermata in incarichi giudicando il suo operato impeccabile. Che da Presidente si sia battuta nella regione più centrale ed isolata di Italia per la TAV, le infrastrutture, è probabilmente un merito. Poi in un sussulto di “spoil system” è stata nominata Presidente di Italferr. Quando un uomo fa lo stesso percorso, anche se incappa nelle indagini di un magistrato, nessuno lo definisce Zar, invece con sottile doppio senso una donna che fa un percorso di potere diventa una Zarina. Bianca Rossa o come in questo caso “dalemiana”. La pistola fumante del potere no? I reati elencati sono gravi e sconcertanti, ma allo stato la Lorenzetti è ancora una innocente. Invece con la consueta propensione delle procure alla costruzione di un processo mediatico, i reati si “appoggiano” sulla descrizione di un “sistema”, dimostrato a sua volta dai comunicati delle stesse procure e dalla filtrazione di “pezzi” selezionati di intercettazioni che definiscono un reato corruttivo non per soldi o dazioni (finora), ma vantaggi e scambi di favori ad una rete di persone di fiducia o collegate, per sostenere i quali si compie un abuso d’ufficio. Voilà, il network relazionale di una personalità autorevole che oggi rappresenta una azienda pubblica diventa “associazione”, il fatto di aver parlato di “squadra” chiude il cerchio (vi ricordate “abbiamo una banca!” ?). Gli arresti domiciliari davanti a questo sono inevitabili! Come sempre, il “sistema” che funziona alla perfezione è quello mediatico, orientato dalla magistratura inquirente. Se invece quello della “squadra” della “Zarina” risulterà un “teorema” lo sapremo a suo tempo. Non c’è dibattimento, non c’è difesa, ci sono invece milioni di giudici su Twitter e Facebook e un ex magistrato, Felice Casson, oggi parlamentare, che ribadisce la gravità dei reati sostenendo che il PD ha regole assai più stringenti della legge (cioè ultra legem o contra legem? nda). Questo è quanto ha da dire il PD. Insomma “Il caso è chiuso Vostro Onore, se l’imputata risulterà innocente (come ebbe a dire uno dei PM dell’indagine napoletana contro la giunta comunale e Romeo e il suo sistema poi rivelatosi inesistente) vorrà dire che ci scuseremo”.
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