venerdì 20 settembre 2013

Identità: contenuto o contenitore? - "La psicoanalisi ha messo in luce alcune modalità con cui l’identità si costruisce a partire dall’esperienza infantile riflettendo sull’importanza degli oggetti parziali e della loro riunificazione (Klein), sull’oscillazione tra modalità di percezione del mondo scisse e frammentate e capacità di contenimento (réverie) e sulla metabolizzazione psichica (Bion), sull’integrazione delle pulsioni distruttive (Winnicott), sulle dinamiche dell’attaccamento (Bowlby) e della frustrazione (Lacan), sul doversi districare tra doppi vincoli confusivi (Bateson). Questi diversi vertici di osservazione ci raccontano il grande lavorio di adattamento del neonato che deve imparare i codici corporei, affettivi, comunicativi grazie ai quali interagire con il suo habitat e con il mondo. Inoltre la psicoanalisi contemporanea nella sua modulazione relazionale ha ormai abbandonato l’idea di una rigida divisione tra mondo interno e mondo esterno e si è aperta sempre più a considerare come ‘sintomi storici’ le forme contemporanee del disagio della civiltà. L’equilibrio identitario è ovviamente un equilibrio dinamico e paradossale, un’apertura sul mondo che consente relazioni non dominate dalla paura e dall’ombra dell’altro, implica cioè la capacità di metabolizzare l’angoscia generata da ciò che è nuovo e inaspettato. Ritmicamente, fin dalla più tenera infanzia, impariamo – se tutto va bene – a ripristinare l’equilibrio, a metabolizzare le angoscie di frammentazione, a stabilire un’alternanza tra sonno e veglia, a imparare ad apprendere. Le identificazioni parziali che poi portano all’identità adulta possono essere funzionali a questa presenza a sé e al mondo oppure corazze difensive animate dalla paura. Ciò che conta è ritenere questa idea dell’identità come luogo di differenziazione creativa e non di identificazione difensiva. In questo senso, l’identità più che un contenuto appare come un contenitore. Questa è stata del resto una delle grandi intuizioni di Jung quando immagina il passaggio di epoca come la trasformazione di un contenuto cristiano (i Pesci) nel contenitore del segno dell’ Acquario… Qui l’intuizione della psicoanalisi incontra con fertilità la ricerca antropologica: i miti di fondazione e di creazione rappresentano sovente questa capacità di contenimento come cruciale per la definizione di ciò che è umano. Questa rappresentazione, in tutte le sue varianti omeomorfe rappresenta un’autentica tensione transculturale che vive nel cuore di moltissime culture. (vedi anche il post sulla zucca di Komba). Questa tensione si potrebbe definire come ciò che all’interno di una cultura tende alla consapevolezza di sé in quanto codice in fieri, aperto e parziale: lingua, parola, comunità parlante, ‘anima cosciente’. Che tende dunque a sapere la contingenza del proprio essere nel mondo che include il potenziale pre-individuale della vita. L’unica politica non ridotta a mera conservazione delle istituzioni esistenti è quella che affronta la vita dall’angolo di visuale della specie umana e delle soglie mobili che la definiscono… la vita psichica non può attualizzare il proprio potenziale pre-individuale che spingendolo al livello del transindividuale, cioè traducendolo e moltiplicandolo nella vita collettiva. [Esposito, 2004] Detto diversamente: la tensione transculturale interna ad ogni cultura sarebbe un’invariante umana (più o meno fluida e declinata in molteplici modi) mossa dall’’aspirazione all’umanizzazione cioè alla creazione continua della comunità umana, alla ‘fabbricazione’ dell’umano. Slavoj Žižek lo dice così: La cultura particolare che tenta disperatamente di difendere la propria identità deve reprimere la dimensione universale presente nel suo cuore, ossia il divario tra il particolare (la sua identità) e l’universale che la destabilizza dall’interno. [Žižek 2007] Aggiungerei inoltre che le forme di logica totalizzante sono molteplici, razionali e irrazionali, sia localiste che universalizzanti. Quello che i miti di creazione sovente ci raccontano in una miriade di variazioni è la nascita di una identità-contenitore che è al contempo una fondazione anti-immunitaria. In una monade senza aperture non si dà comunità, non si dà rischio e avventura comune. L’idea di una identità-contenitore è la forma narrativa che con molte varianti ritroviamo sia nei miti di creazione che nelle teorie psicoanalitiche e che complementano l’altra grande narrazione mitica dello smembramento originario (Prajapati, Gayomart, Oludumaré, Ymir, Tiamat, Urano, la Shevirat della Cabala, il mitico ‘Padre dell’orda’ freudiano…). Nenahce il contenitore può restare ‘identico’ a sé stesso. Perché ci sia vita, creazione, deve rompersi, o versare, o riscoprirsi capace di contenere cose nuove. E’ la ‘riparazione dei vasi’, il tikkun, il sacrificio che rimette insieme i frammenti, il vino nuovo in otri nuovi, o la scoperta che i rizomi permettono ricombinazioni vitali anche senza una apparente radice unica. Per Tobie Nathan la rappresentazione di un nucleo cosmico disincarnato, privo di narrazione è assai negativa ed evoca tra l’altro proprio quei fantasmi di fusione oceanica per i quali anche Freud aveva ben poca simpatia. Ad altri sguardi – penso al pensiero di Raimon Panikkar sulla a-dualità cosmoteandrica – la dimensione del cosmo non è parsa così aliena dall’umano. E un contenitore non è meno consistente per il fatto di contenere (avere al suo interno uno spazio capace di accogliere). Ma per tornare alla disarticolazione o decostruzione culturale, va detto che, sebbene il confronto con una vita totalmente disarticolata dalle sue forme culturalizzate si realizzi solo in casi estremi di persecuzione disumanizzante (di cui però la storia abbonda), la tendenza a un processo di sradicamento è un dato globale. Se l’identità fatta di forme stabili, è sempre più problematica ciò fa sì che il rimpianto per le forme della tradizione possa generare il desiderio di una ‘rifondazione’ difensiva. Una rifondazione sostanzialmente immaginaria che trascura il contatto vitale proprio con le narrazioni (tradizionali ed emergenti) con cui molte culture immaginano l’umanizzazione (dunque il rapporto con il disumano o con il non umano). Grazie a queste che abbiamo definito tensioni transculturali, grazie cioè alle narrazioni che ci parlano di un’identità contenitore possiamo andare oltre il contenuto visibile per risalire alle sorgenti del processo di creazione necessario proprio per far fronte efficacemente alla perdita di radici. Il mondo immaginale di cui parlano molte tradizioni contiene il segreto di contenitori invisibili che animano le forme, di luoghi invisibili rivelati solo «agli occhi del cuore» di cui – come diceva Corbin – «il centro è insieme il contenuto e il contenitore» . Di fronte alle sfide comuni del presente limitarsi a pratiche di presa in carico della questione migrante nella prospettiva dell’integrazione e dell’assimilazione più o meno obbligata, puntare solo su un’identità prosaica (anziché poetico-religiosa) puntare insomma solo sui ‘contenuti’ rischia di generare nuove forme di ghettizzazione e rivendicazione. Nella prospettiva in cui ogni storia può essere animata e unica, l’idea di un’’identità contenitore rispetta invece il pluralismo delle appartenenze accogliendo creativamente la qualità specifica dell’umano, tanto influenzabile proprio perché privo di schemi ad azione fissa, ma capace di far proprie non solo le memorie consolidate ma anche le tracce di una memoria perduta e di una memoria del futuro."

http://quelcherestadelmondo.wordpress.com/2012/11/06/identita-contenuto-o-contenitore/

Open knowledge in the information society: the case of Wikipedia

http://aperto.unito.it/bitstream/2318/615/1/Open%20knowledge%20in%20the%20information%20society.pdf

L’interconnettività dei saperi (Information and Knowledge Society) - Circolazione su scala planetaria di una pluralità sconfinata e crescente di saperi individuali, sociali e culturali di ogni tipo, che viaggiano attraverso le molteplici forme di scambio, condizionando sempre più la vita di ciascun abitante della Terra

http://www.unifi.it/offertaformativa/allegati/uploaded_files/2011/200007/B003283/interconnettivita%20dei%20saperi.pdf

Derrick de Kerckhove: “The problem is either you control language or it controls you”

http://www.jotdown.es/2012/08/derrick-de-kerckhove-english-version/

Saggio breve su de Kerckhove, il cervello umano e le tecnologie della comunicazione - Derrick De kerckhove: La comunicazione è alla base della specie umana, è alla base della nostra cultura e della nostra natura e della nostra economia. La comunicazione è il luogo di formazione dell’uomo e della società, ecco che se introduciamo dei nuovi mezzi e strumenti, ebbene, muterà la struttura stessa della società… La terza economia, che si sta sviluppando adesso, è quella delle reti, un’economia “multipoint”, “punto a punto”, come quella dei “carrier”, dei trasporti, delle telecomunicazioni. La prima osservazione da fare è che la produzione è fatta dall’utente. In secondo luogo la produzione si fissa, è cioè permanente, ed è riutilizzabile in infinite configurazioni, infinite contestualizzazioni. Il prodotto economico del futuro è un prodotto multivalente, polivalente e che si ridistribuisce ogni volta con una configurazione differente. In questo scenario le logiche di controllo delle multinazionali potranno vincere qualche battaglia ma non riusciranno a imporre un vero controllo perché nessuno avrà il vero controllo: il futuro dell’informazione e della creazione sarà dominato dalla condivisione e dalla co-creazione…

http://blog.codeinvaders.net/2013/05/derrick-de-kerckhove-psicotecnologie-brainframe-intelligenza-connettiva-augmented-mind/

De Kerckhove: Internet, il nostro Rinascimento - Il sociologo: «L'incontro tra parola ed elettricità ha rappresentato una delle più grandi svolte dell'umanità»

http://corrieredelmezzogiorno.corriere.it/napoli/notizie/arte_e_cultura/2013/26-agosto-2013/de-kerckhove-internet-il-nostro-rinascimento-2222760216366.shtml

Web users… Don’t read, they scan. They don’t want to work hard for their information. Need instant gratification for their info: Short and to the point (50% fewer words than on print - usually less than a third of a normal page). No scrolling No rhetoric

http://www.slideshare.net/new_media_days/connected-intelligence-1-presentation

Connected Intelligence - prof. Derrick de Kerckhove (University of Toronto), presented at New Media Days, Katowice 2008

Connected Intelligence

www.slideshare.net/new_media.../connected-intelligence-1-presentation

The New Public Sphere: Global Civil Society, Communication Networks, and Global Governance

http://annenberg.usc.edu/Faculty/Communication%20and%20Journalism/~/media/78.ashx

La brillante idea del Ministro renziano Delrio: triplicare i direttori generali - "Triplicare i direttori generali nei Comuni. Comuni che spesso non hanno più risorse da investire per servizi sociali, istruzione, cultura, manutenzione stradale. Sarebbe questa la brillante idea del ministro renziano Graziano Delrio contenuta all'interno di un emendamento al decreto legge sul pubblico impiego. Se passerà la proposta del Ministro per gli Affari Regionali anche i Comuni tra i 100.000 e i 50.000 abitanti potranno assumere un "city manager" dallo stipendio d'oro. Secondo il quotidiano economico Italia Oggi "il testo è pronto e risulta all'esame del dicastero dell'Interno, per le questioni di merito, e del Tesoro per la verifica più importante, quella sulla invarianza di spesa. Per il dicastero degli Affari regionali guidato da Graziano Delrio, che lo ha formulato, non ci sarebbero oneri aggiuntivi semplicemente perché le nomine non sono obbligatorie". Le nomine non sono obbligatorie, rassicurano. Certo, ma se un Comune sotto i 100mila abitanti deciderà di contrattualizzare un city manager ci saranno stipendi in più da pagare. Stipendi che possono variare tra i 150mila e 250mila euro annui per un ruolo che spesso è inutile. Risorse sottratte ai servizi per i cittadini nei Comuni."

http://www.beppegrillo.it/movimento/parlamento/2013/09/la-brillante-idea-del-ministro-renziano-delrio-triplicare-i-direttori-generali-dei-comuni.html

La caduta del primo governo del 1994 - Per sostenere la tesi del "complotto politico" e della "Guerra dei Vent'anni" dichiarata contro di lui dai giudici rossi, Berlusconi risale ai tempi di Mani Pulite, alla sua discesa in campo e al suo primo trionfo elettorale del '94: "Immediatamente, i Pm e i giudici legati alla sinistra e in particolare quelli di Md si scatenarono contro di me e mi inviarono un avviso di garanzia accusandomi di un reato da cui sarei stato assolto, con formula piena, sette anni dopo". È la famosa leggenda dell'avviso di garanzia recapitato all'allora premier dal Pool di Milano durante il vertice Onu sulla criminalità a Napoli. Fatto vero, che si verifica il 22 novembre 1994. in relazione all'inchiesta sulle tangenti alla Guardia di Finanza. Ma il primo governo del Polo non cade affatto per questo: si sfarina a causa della lotta fratricida sulla riforma Dini, che porta la Lega di Bossi a decidere il ribaltone e Berlusconi ad aprire la crisi il 22 dicembre, con un durissimo discorso alla Camera in cui accusa l'ex alleato Senatur di "rapina elettorale". Quanto all'esito di quel processo sulle tangenti alla Guardia di Finanza, non è vero che il Cavaliere viene "assolto, con formula piena, sette anni dopo". Intanto in quel processo, nel 2001, viene condannato Salvatore Sciascia, dirigente Fininvest, che le tangenti le ha pagate. Berlusconi viene assolto su tre capi d'imputazione, ma per un quarto se la cava grazie all'"insufficienza probatoria". Non solo: nella sentenza di condanna definitiva per David Mills la Cassazione accerta che l'avvocato inglese fu corrotto "per testimoniare il falso nel processo sulle tangenti alla Gdf", favorendo così l'assoluzione dell'ex premier.

http://www.repubblica.it/politica/2013/09/19/news/sedici_minuti_sei_bugie_di_massimo_giannini-66847826/?ref=HREA-1

Il vero pensiero: la televendita - Cosa passava per la testa di Silvio mentre rifilava le solite balle ai telespettatori? Ecco alcuni utili sottotitoli per andare oltre le apparenze

http://espresso.repubblica.it/dettaglio/il-vero-pensiero-la-televendita/2215383

L'abbaglio dei fondi pensione - Intervento di Beppe Scienza sui nuovi fondi pensione

http://www.ilrisparmiotradito.it/video/162/l-abbaglio-dei-fondi-pensione

YALE GLOBAL, The Double Edge of Globalization - Intensified international trading affects the environment, but also raises global awareness

http://yaleglobal.yale.edu/content/double-edge-globalization

IL CASO LEHMAN BROTHERS: CAUSE DI DEFAULT E PROSPETTIVE DI TUTELA

http://www.associazionepreite.it/materiali/Il_caso_Lehman_Brothers_def.pdf

"One controversial form of economic globalization in recent times has been the emergence of off-shoring strategies in relation to back-office activities and, in particular, telephone call centres.While not that new as a process (see Hudson, 1999), off-shoring has had significant impacts on the economies of developed and developing countries alike in the past 10 years. The rationale for off-shoring call centres is no different from that of the globalization of manufacturing firms: spatial divisions of labour allow the exploitation of reserves of cheap labour. However, the process of successfully establishing off-shore call centres is more complex than it might first appear."

http://www.sagepub.com/upm-data/24132_19_Hollway_Ch_19.pdf

Off-shoring the call centre: success and failure in the globalization process

http://www.sagepub.com/upm-data/24132_19_Hollway_Ch_19.pdf

CULTURAL GLOBALIZATION AND INTERCONNECTED WORLDS

http://www.sagepub.com/upm-data/24132_19_Hollway_Ch_19.pdf

ECONOMIC GLOBALIZATION AND INTERCONNECTED WORLDS

http://www.sagepub.com/upm-data/24132_19_Hollway_Ch_19.pdf

Globalization can be taken to refer to those spatio-temporal processes of change which underpin a transformation in the organization of human affairs by linking together and expanding human activity across regions and continents

Stefano Rocca Parmenides: Globalization: Interconnected Worlds - "Although i...: http://www.sagepub.com/upm-data/24132_19_Hollway_Ch_19.pdf

Globalization: Interconnected Worlds - Globalization can be located on a continuum with the local, national and regional

Stefano Rocca Parmenides: Globalization: Interconnected Worlds - "Although i...: http://www.sagepub.com/upm-data/24132_19_Hollway_Ch_19.pdf

Brunetta scrive a Letta: “Magistratura è politicizzata, dille di smettere” - Il capogruppo Pdl risponde al premier per replicare alle sue dichiarazioni sulla giustizia, pronunciate per commentare il videomessaggio di Berlusconi: "Hai detto che non ci sono persecuzioni e lo stato di diritto funziona. Sii più prudente, sono parole false". Poi l'elenco di tutti "i mali della giustizia"

http://www.ilfattoquotidiano.it/2013/09/20/giustizia-brunetta-scrive-a-letta-magistratura-e-politicizzata-dille-di-smettere/717523/

La magistratura "contropotere irresponsabile" - L'attacco più veemente, come al solito, è contro le toghe: "Siamo diventati un Paese in cui non vi è più la certezza del diritto, siamo diventati una democrazia dimezzata alla mercè di una magistratura politicizzata che, unica tra le magistrature dei Paesi civili, gode di una totale irresponsabilità... si è trasformata da Ordine dello Stato in un Contropotere in grado di condizionare il potere legislativo e il potere esecutivo e si è data come missione quella di realizzare la via giudiziaria al socialismo". A quali "fonti" abbia attinto il Cavaliere è un vero mistero. La Costituzione prevede che "i giudici rispondono soltanto alla legge" (articolo 101), che spettano al Csm "secondo le norme dell'ordinamento giudiziario, le assunzioni, le assegnazioni, le promozioni e i provvedimenti disciplinari nei riguardi dei magistrati (articolo 105), ma che "il ministro della Giustizia ha facoltà di promuovere l'azione disciplinare" e che il pm "gode delle garanzie stabilite nei suoi riguardi dalle norme sull'ordinamento giudiziario" (articolo 107). Com'è evidente, la magistratura è un "organo dello Stato", che gode di autonomia secondo il principio della separazione dei poteri, ma non della "totale irresponsabilità" lamentata dallo Statista di Arcore: risponde alle leggi, come avviene in tutti i "Paesi civili". Quanto al "Contropotere" che condiziona "il potere legislativo e il potere esecutivo", il Ventennio berlusconiano dimostra l'esatto contrario: con 18 leggi ad personam sulla giustizia su un totale di 37 fatte approvare a forza dal Parlamento, è stato Berlusconi a usare il potere esecutivo per imporre al legislativo un vincolo al giudiziario. Infine, la "missione di realizzare la via giudiziaria al socialismo" è un inedito assoluto del Cavaliere: qualche solerte azzeccagarbugli deve avergli spacciato come documento di Magistratura Democratica un vecchio dispaccio di Andrej Vishinsky, procuratore dell'Unione Sovietica degli anni '30.

http://www.repubblica.it/politica/2013/09/19/news/sedici_minuti_sei_bugie_di_massimo_giannini-66847826/?ref=HREA-1

Le sette cose che sono cambiate con iOS 7 (e le tre cose che non vanno)

http://www.ilsole24ore.com/art/tecnologie/2013-09-20/sette-cose-sono-cambiate-144050.shtml?uuid=AbYnxwYI

"L’amore ha “un movente originale e primario, non riconducibile alla consueta alternativa tra egoismo e altruismo”. Nessuna scomposizione prismatica può avere ragione dell’unità dell’amore. E Simmel giunge per questa via ad affermare che all’“omogeneo piano di coscienza dell’esperienza”, l’unità dalla quale ad esempio erotismo e sentimento sono derivati, appartiene “il modo di essere interiore di per sé nient’affatto conflittuale, che noi chiamiamo amore”.

http://rosapierno.blogspot.it/2011/11/georg-simmel-sullamore-anabasi-1995.html

LORETTA NAPOLEONI - Chi si prende la responsabilità della globalizzazione? "Dall’inizio degli anni Novanta, la risposta della Riserva Federale alle crisi periodiche della globalizzazione, come quella dei mercati asiatici alla fine di quel decennio, è sempre stata l’abbattimento dei tassi d’interesse, strategia usata per ‘salvare’ le istituzioni finanziarie in via di globalizzazione. Quando questa politica non è più stata sufficiente, la Fed prima e la Banca centrale europea poi, hanno iniziato a stampare moneta pompandola nel sistema finanziario e bancario. In altre parole, questo fiume di denaro non è stato messo nelle mani delle forze politiche per sostenere l’occupazione e l’economia reale, ma in quelle delle banche e degli hedge funds per sostenere l’industria finanziaria globalizzata. Il crollo della Lehman e la crisi del dedito sovrano europeo, dunque, hanno creato un aumento straordinario della liquidità in un momento storico in cui l’economia si contraeva. Oggi sappiamo dove è finita una buona parte di quei soldi, nei mercati emergenti, i celeberrimi BRIC (Brasile, Russia, India e Cina), dove si sono tradotti in investimenti reali ma anche dove hanno creato delle mini bolle finanziarie. Che dire dell’improvviso crollo della rupia indiana, avvenuto all’indomani della dichiarazione del capo della Fed Bernanke sulla riduzione futura della quantità di moneta che questa istituzione emette ogni mese, ufficialmente “per combattere la recessione negli Stati Uniti e far ripartire l’economia americana”? Quali le connessioni sconosciute tra l’India e la Riserva federale degli Stati Uniti? Discorso analogo si può fare per il Brasile, la cui moneta ha perso ugualmente quota rispetto al dollaro durante il medesimo periodo."

http://www.ilfattoquotidiano.it/2013/09/08/g20-e-globalizzazione-chi-si-prende-la-responsabilita/705089/

Governo, Letta: “Deficit al 3,1%? Non è colpa nostra, ma dell’instabilità” - Il presidente del Consiglio: "Sui conti pesano l'interruzione della discesa dei tassi e la ripresa delle tensioni nella maggioranza". Ma assicura che entro la fine dell'anno si arriverà sotto il limite fissato dall'Ue. Bondi (Pdl): "Non è vero, la discussione tra i partiti non c'entra niente"

http://www.ilfattoquotidiano.it/2013/09/20/governo-letta-deficit-al-31-non-e-colpa-nostra-ma-dellinstabilita/717722/

GERMANIA - "Angela Merkel, se rieletta, probabilmente sarà la figura politica più potente al mondo, ma per i tedeschi il compito della cancelliera è uno solo: proteggere e fare gli interessi della Germania. Anche l’Europa viene vista in un’ottica di politica interna, ed in fondo la gestione della crisi dell’euro da parte della Merkel e del partito social democratico di coalizione è stata condotta in funzione della stabilità economica e politica della Germania prima che dell’Europa. E’ bene ricordare che nelle votazione per la creazione del fondo salva stati pari a 500 miliardi di euro la Merkel si è assicurata la vittoria grazie al voto dei verdi e del Spd. I tedeschi sono soddisfatti dei risultati ottenuti fino ad ora ed è per questo che con molta probabilità voteranno come in passato, offrendo alla Merkel la possibilità di riprodurre una coalizione del tutto simile a quella attuale. Ma anche se ciò non avvenisse, se a vincere fosse il partito socialista questo non comporterebbe grandissimi cambiamenti nei confronti della politica Europea e di quella estera."

http://www.ilfattoquotidiano.it/2013/09/15/elezioni-in-germania-non-cambieranno-politica-di-austerita/711999/

Christian Caliandro, La commedia italiana - "Umiliati e offesi. Ecco, prendere coscienza di questa condizione è importante, anzi fondamentale. Ma deve essere soltanto un primo passo. Il secondo è passare ai fatti. Altrimenti anche la presa di coscienza della propria situazione diventa nociva, o almeno inefficace. È domenica, è il giorno di Inpratica."

http://www.artribune.com/2013/09/la-commedia-italiana/

Social actors, whether individuals, organizations, or nations, shape their everyday lives through consultation, information and resource sharing, suggestion, support, and nagging from others (White et al. 1976). Network interactions influence beliefs and attitudes as well as behavior, action, and outcomes.

Stefano Rocca Parmenides: Social actors, whether individuals, organizations,...: http://www.sagepub.com/leonguerrero4e/study/materials/reference/05434_socnet.pdf

«Il capitalismo delle aziende tende alla concentrazione del potere in tutti i settori. Nel mondo di Internet, tuttavia, le reti di comunicazione orizzontale permettono a persone come lei e me e chiunque altro, di avere un blog o di creare una rete di comunicazione o anche una azienda su Internet (i costi di avviamento sono bassi per gli imprenditori tecnologicamente avanzati). Così, se Google o Apple bloccano le libere informazioni in Internet, queste verranno riportate da nuove imprese libere. Questo è ciò che è successo a AOL o MySpace. Quindi, sì, questi sono oligopoli, ma la forza di queste aziende è di fornire libera comunicazione. Se non lo faranno qualcun altro lo farà, anche con un piccolo capitale, e portando via i loro clienti».

Manuel Castells

La Fed punta sulla debolezza del dollaro - Valuta americana scivola ai minimi da sette mesi nei confronti della moneta unica europea - "Si complica sempre più il lavoro della Fed. Alle turbolenze dei mercati, si aggiungono ora quelle della politica fiscale. La decisione di rinviare la riduzione di acquisti di titoli di Stato ha fatto scivolare il dollaro ai minimi da sette mesi rispetto all’euro e a un paniere di valute; e contemporaneamente ha fatto salire azioni e rendimenti dei titoli di Stato. Si è così creata una situazione curiosa: una decisione presa perché le condizioni finanziarie si erano irrigidite ha fatto svanire, almeno in parte, proprio quell’irrigidimento che l’aveva giustificata. Un bel paradosso, peraltro non imprevedibile. Il fatto è che la Fed mercoledì ha dovuto tener conto della politica fiscale di Washington, che rischia - di nuovo - di creare grandi incertezze. A fine mese si chiude l’anno fiscale 2013 del Tesoro e l’amministrazione Obama deve riaprire le trattative con i repubblicani per il budget 2014. «La politica fiscale continua a essere un freno per la crescita», ha allora detto in conferenza stampa Ben Bernanke. «Un fattore di preoccupazione, per noi, sono state alcune decisioni fiscali in arrivo», ha poi aggiunto riferendosi alla possibilità che il governo non venga finanziato abbastanza, e che non venga elevato il limite del debito: «Potrebbero esserci serie conseguenze, per i mercati finanziari e per l’economia».

IL SOLE 24 ORE (20/09/2013)

Even After Election, Germany Likely to Stand Fast - “Whoever is elected, the constraints that Merkel has faced will remain the same for any German government,” said Sylvie Goulard, a French representative to the European Parliament, who is a member of the liberal Democratic Movement party. Hostile public opinion and institutions that strictly interpret European Union laws will continue to bind Germany’s movement, making it difficult for the government to share the financial burdens of fellow euro zone members.

http://www.nytimes.com/2013/09/17/business/global/even-after-election-germany-likely-to-stand-fast.html

La crisi economica senza precedenti - Dice il Cavaliere agli italiani: "Siete certamente consapevoli che siamo precipitati in una crisi economica senza precedenti, in una depressione che uccide le aziende, che toglie lavoro ai giovani, che angoscia i genitori, che minaccia il nostro benessere... Il peso dello Stato, delle tasse, della spesa pubblica è eccessivo: occorre imboccare la strada maestra del liberalismo...". Berlusconi parla come un passante, non come il presidente del Consiglio che solo dal 2001 ad oggi ha governato il Paese per ben otto anni. I risultati economici dei suoi due governi sono stati rovinosi. Lo dice Ignazio Visco, governatore della Banca d'Italia, nelle Considerazioni finali del maggio 2012 (il governo Berlusconi è caduto nel novembre 2011): "Le condizioni economiche si deteriorano da un anno. La produuzione industriale, che aveva a stento recuperato nel secondo trimestre dello scorso anno,... è da allora caduta del 5%. Il Pil è diminuito dalla scorsa estate per tre trimestri consecutivi, con una perdita complessiva di 1,5 punti percentuali. Il tasso di disoccupazione è salito, da luglio, da poco più dell'8 a quasi il 10%, fra i giovani con meno di 25 anni dal 28 al 36%". Quanto alle tasse, la pressione fiscale è sempre aumentata durante i governi del Cavaliere: dal 40,6 al 41,4% tra il 1994 e il 1996, dal 40,5 al 41,7% tra il 2001 e il 2006 e dal 42,7 al 44,8% tra il 2008 e il 2011.

http://www.repubblica.it/politica/2013/09/19/news/sedici_minuti_sei_bugie_di_massimo_giannini-66847826/?ref=HREA-1

Sedici minuti, sei bugie - "Il video-messaggio di Berlusconi non è solo un concentrato di dolori personali e di rancori collettivi. Come sempre, i suoi sedici minuti di "discorso alla nazione" racchiudono anche una micidiale sequenza di falsità. Dalla ricostruzione delle sue vicende politiche alla "narrazione" delle sue vicissitudini giudiziarie, la menzogna domina la scena e scandisce il plot della fiction berlusconiana. La menzogna, ancora una volta, è "instrumentum regni" del Cavaliere, utile a sovvertire il senso e a generare il consenso."

Stefano Rocca Parmenides: Sedici minuti, sei bugie - "Il video-messaggio di ...: http://www.repubblica.it/politica/2013/09/19/news/sedici_minuti_sei_bugie_di_massimo_giannini-66847826/?ref=HREA-1

La Giunta per le immunità, intanto, procede spedita verso il via libera alla decadenza di Berlusconi. Ieri è stata recapitata al Cavaliere la procedura di “contestazione” dell’elezione a senatore, primo passo verso l’espulsione dal Parlamento. La seduta pubblica chiamata a discutere della decadenza è stata fissata per il prossimo 4 ottobre, con qualche giorno di ritardo rispetto alla tabella di marcia ipotizzata. E il motivo va rintracciato nella definizione della location più adatta all’evento.

Stefano Rocca Parmenides: La Giunta per le immunità, intanto, procede spedit...: http://triskel182.wordpress.com/2013/09/20/giunta-il-4-ottobre-nuovo-round-sulla-decadenza-di-berlusconi-discussione-in-diretta-via-web/