mercoledì 25 settembre 2013
L'intesa tra Matteo Renzi e Gianni Cuperlo: il primo segretario e poi premier, il secondo reggente Pd - "Ufficialmente l’accordo non viene annunciato. Ma c’è qualcosa di solido dietro i sorrisi, gli abbracci e le strette di mano tra Matteo Renzi e Gianni Cuperlo. Gli sguardi di intesa tra i due candidati alla segreteria Pd, unico atto conciliativo della caotica assemblea Dem sabato scorso all’Auditorium della Conciliazione, è qualcosa di più di un semplice fair play tra rivali al congresso. È l’effetto di un patto. E il succo sarebbe questo: se si dovesse tornare al voto dopo le primarie dell’Immacolata, cioè dopo l’elezione di Renzi alla segreteria del partito, il sindaco di Firenze correrebbe per le primarie per la premiership con l’appoggio dei dalemiani-cuperliani, mentre Cuperlo resterebbe al Nazareno, a guidare il Pd, magari non da segretario (per questo servirebbe un altro congresso) ma all’interno di un comitato di reggenza. Sarebbe questo il piano che avrebbe fatto scattare l’allarme in altre aree del partito che non si riconoscono né nella candidatura di Renzi, né in quella di Cuperlo, né negli altri due concorrenti: Pippo Civati e Gianni Pittella. Da qui la corsa di una parte degli ex Popolari, nonché dei lettiani, a cercare un proprio nome da candidare alla segreteria, in modo da assicurarsi una quota definita negli organismi dirigenti: assemblea nazionale e direzione. L’accordo tra Renzi e Cuperlo lascia ben pochi spazi di manovra alle altre aree, nella geografia interna del Pd. Proprio in considerazione del fatto che in molti, nei territori, si stanno spostando sul cavallo vincente fiorentino e, confidano i renziani, “molti altri lo faranno una volta che verrà eletto segretario”.
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