mercoledì 25 settembre 2013

"Nel 1979 il palazzinaro Silvio Berlusconi faceva carte false per entrare nel “salotto buono” attraverso le Generali e il presidente Cesare Merzagora gli rispondeva a pesci in faccia, con una lettera conservata nel suo archivio personale e pubblicata dopo la morte: «Il nostro Consiglio non ha mai desiderato avere nel suo seno costruttori. Inoltre, Lei sta diventando sempre di più anche un grosso personaggio politico ed infatti Lei ha offerto gentilmente a Randone il suo appoggio con i suoi eccellenti amici di Roma, non pensando che a noi questi rapporti non interessano e che anzi di essi facciamo volentieri a meno. [...] Siamo stati e saremo sempre molto guardinghi, non aprendo le porte a prestigiosi personaggi della finanza e dell'industria ed ancor meno del bosco e del sottobosco politico». Poi il palazzinaro che divenne bosco e non più sottobosco, assurse al salotto dei salotti di via Filodrammatici e addirittura a Palazzo Chigi."

http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2013/06/27/salotto-buono-cosi-tramontato-il-capitalismo-allitaliana.html

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