sabato 17 agosto 2013
"Era il 2011; a Febbraio Luigi De Magistris si candidò alle comunali di Napoli, andando contro il Movimento 5 Stelle e Beppe Grillo che l'avevano sostenuto come Europarlamentare. A Luglio, vinse al ballottaggio battendo la destra e il suo candidato, Gianni Lettieri. Allora - e me lo ricordo molto bene - la speranza era veramente tanta. Era la rivoluzione, tutti lo pensavano. Finalmente qualcosa stava cambiando. Napoli stava cambiando. Dopo anni, decenni interi, di mala politica c'era la possibilità di fare qualcosa di buono. De Magistris era un ex-magistrato e in una città come Napoli questo bastava per farti guadagnare punti - per farti vincere. Nei suoi discorsi di inizio mandato, parlò sempre di speranza, di passione e di rinascita. Puntò allo svecchiamento del Comune e ci riuscì: piaceva. Le sue idee piacevano. Il fatto che fosse stato sostenuto dagli stessi partiti che avevano portato Napoli al disastro non importava granché. In quei mesi, tra luglio e ottobre del 2011, era il sindaco del cambiamento, il sindaco - come seguitava a dire anche lui - della gente."
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