lunedì 30 settembre 2013
Signor Presidente, era questa la maggioranza "certa"? - Quando il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, diede l’incarico a Bersani per la formazione del governo si capì subito che lo fece senza alcuna convinzione, anzi si potrebbe dire di malavoglia, solo per assolvere a un dovere istituzionale, avendo comunque la coalizione di centro sinistra riportato più voti. Lo si capì perché diede quell’incarico con una formula che penso non abbia precedenti nella storia d'Italia: Bersani sarebbe dovuto tornare, se avesse voluto costituire il governo, con una maggioranza “certa”. Era evidente che in questo modo, dati i risultati elettorali, Bersani non ci sarebbe mai riuscito e che quindi un governo di centro sinistra non sarebbe mai potuto nascere. Senza quell’aggettivo invece avrebbe potuto nascere un governo che cercasse i voti in Parlamento dei 5S, con i quali ovviamente si sarebbe dovuto votare Rodotà o Prodi come nuovo inquilino del Colle. Si dirà che queste sono mere supposizioni e che Grillo aveva più volte affermato che non avrebbe mai appoggiato un governo che non avesse avuto un uomo da loro indicato come premier, ma ciò nonostante si sarebbe dovuto provare lo stesso, anche perché può darsi pure che i 5S avrebbero subito una scissione. E' anche doveroso ricordare che Grillo disse che se si fosse votato un candidato comune per il Quirinale si sarebbero “aperte praterie” di collaborazione. E poi, era fin troppo facile prevedere sin dall’inizio che l’alternativa prospettata subito avrebbe avuto esiti ancora più infausti, come è accaduto. Invece il Presidente Napolitano, che molto probabilmente aveva in mente già prima delle elezioni un governo di “larghe intese”, promosse subito l’idea di dar corpo a una maggioranza che mettesse insieme Pd e Pdl, inducendo il partito della sinistra a rinnegare tutti i suoi impegni elettorali e a tradire il suo elettorato (non che nel Pd mancassero esponenti che spingessero anche di loro verso quel risultato). E nell'incarico dato a Letta quell'aggettivo sparì.
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