mercoledì 9 ottobre 2013

Indagati e condannati eletti a febbraio - Nel giorno dell’insediamento i parlamentari sotto processo o sotto inchiesta erano 37. Tra loro c’erano (e ci sono) i berlusconiani Antonio Angelucci, editore di Libero e imputato per associazione a delinquere e truffa ai danni del sistema sanitario nazionale; Luigi Cesaro, ex presidente della Provincia di Napoli e indagato per associazione camorristica; l’ex presidente della Puglia Raffaele Fitto, condannato in primo grado a 4 anni per corruzione, finanziamento illecito ai partiti e abuso d’ufficio; l’ex presidente della Lombardia Roberto Formigoni, imputato per associazione a delinquere e corruzione; Paolo Romani, indagato per peculato e istigazione alla corruzione; Daniela Santanchè, indagata per turbamento e interruzione di funzione religiosa; Renato Schifani, indagato per concorso esterno alla mafia, con richiesta di archiviazione; Denis Verdini, indagato per bancarotta fraudolenta e associazione per delinquere (Credito cooperativo fiorentino), concorso in corruzione (appalti G8), truffa allo Stato (da editore del Giornale di Toscana), associazione per delinquere (P3). Rinviato a giudizio assieme a Marcello Dell’Utri per bancarotta e truffa. Tra gli eletti leghisti spiccano il senatore Umberto Bossi (condannato in via definitiva a 8 mesi di reclusione per 200 milioni di finanziamento illecito dalla maxi-tangente Enimont e per istigazione a delinquere e per oltraggio alla bandiera e soprattutto indagato per truffa allo Stato per i soldi al figlio Renzo) e il collega ex ministro Giulio Tremonti, indagato per finanziamento illecito nell’affaire sulla casa dell’ex parlamentare Pdl Marco Milanese. Nel Pd ci sono Bruno Astorre, Umberto Del Basso De Caro e Francantonio Genovese (indagati per abuso d’ufficio) e Nicodemo Oliverio (imputato per bancarotta fraudolenta documentale e patrimoniale aggravata) e Andrea Rigoni (condannato in primo grado a 8 mesi e poi prescritto in appello per lavori abusivi nella sua villa). Nell’Udc portava la bandiera il segretario Lorenzo Cesa (condannato in primo grado a 3 anni e 3 mesi per corruzione aggravata, reato prescritto).

http://www.ilfattoquotidiano.it/2013/10/09/amnistia-e-indulto-clemenza-che-potrebbe-cancellare-scandali-nelle-regioni/737785/

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