domenica 24 novembre 2013

#CULTURA - L'impazienza della vita - È stato merito di Cecilia Calabri, nella sua bella biografia di Giaime Pintor (Utet, 2007) averne ricostruito non solo con rigore e scrupolo filologico l'itinerario politico-intellettuale, ma anche di averlo costantemente correlato alla sfera più propriamente esistenziale, nonché alla rete di giovani amici e intellettuali della «generazione senza maestri» che costituirono dopo il suo trasferimento a Roma la nuova dimensione e il cardine della sua vita. Questi giovani avevano già preso le distanze del fascismo, ma solo una minoranza di loro, come Lucio Lombardo Radice, Aldo Natoli, Pietro Amendola, aveva bruciato le tappe verso l'azione illegale, mentre altri, come Misha Kamenetskij, Geno Pampaloni, Valentino Gerratana, Mario Spinella, avevano fatto la scelta del lavoro culturale, utilizzando gli spazi ancora aperti nelle istituzioni e nelle riviste fasciste non conformiste, ivi comprese quelle occasioni di incontro e di confronto che erano rappresentate dai Littoriali.

http://www.ilmanifesto.it/attualita/notizie/mricN/10155/

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