mercoledì 21 agosto 2013

"L’illusione di Kataweb. Lo stesso giochino lo tentò Paolo Dal Pino, il manager che guidava Kataweb, il portale del gruppo Espresso. L’operazione, affidata a due giornalisti lungimiranti come Vittorio Zambardino e Claudio Giua, era di qualità. Il portale di Repubblica andava forte, e si investiva moltissimo confidando nei futuri ricavi. Kataweb si dotò di un intero palazzo, con centro congressi multimediale al piano terra (oggi c’è un bel supermercato analogico). De Benedetti e Dal Pino convinsero Alessandro Profumo di Unicredit a comprare il 5 per cento di Kataweb per 305 miliardi di lire: come Elkann con la Juve, Dal Pino vedeva automaticamente fissato, dall’autorevole banca milanese, a 6mila miliardi di lire il valore della società. Sembrava che il portalone fosse destinato a diventare più importante del gruppo editoriale tradizionale. E qualcuno ha sospettato che la mancata quotazione in Borsa (altro pericolo scampato per i risparmiatori) non fosse dovuta solo al ritardo e all’esplosione della bolla, ma anche alla gelosia verso Dal Pino del grande capo del gruppo Espresso, l’amministratore delegato Marco Benedetto. Dal Pino si è spostato poi alla Seat, nella Telecom di Tronchetti Provera, ed è lentamente tornato al mondo analogico. Oggi è capo della Pirelli in Sud America, si occupa di copertoni. De Benedetti, che nel frattempo aveva tirato su un bel po’ di miliardi portando in Borsa Cdb Webtech, ha investito su centrali termoelettriche e cliniche per anziani. Solo Benedetto, paradossalmente, si è convertito al digitale: andato in pensione ha rispolverato il vecchio mestiere di giornalista e ha fondato un giornale online, blitzquotidiano.it ."

http://www.ilfattoquotidiano.it/2013/08/18/new-economy-cosi-bolla-italiana-del-digitale-e-finita-in-mutande/686213/

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