sabato 10 agosto 2013

"Oggi appare ancora più facile per la destra populista una gestione politica della protesta perché da una parte viene messa in discussione la sovranità popolare e dall’altra si ridimensionano i sistemi di welfare locali, chiedendo allo stesso “popolo” di pagare i costi per risanare i bilanci statali e fronteggiare i collassi delle banche. In alternativa alle pratiche della democrazia partecipativa, le formazioni populiste valorizzano una sorta di democrazia plebiscitaria, di fatto realizzata chiedendo un pronunciamento con il voto per i loro leader come interpreti dell’autentica volontà popolare."

http://www.ispionline.it/it/documents/Commentary_Biorcio_27.02.2012.pdf

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