martedì 20 agosto 2013
“Berlusconi: il capo sono io, non mollo”, Repubblica. “Il Cavaliere affila le armi ad Arcore. Mi difenderò anche in tv. Al voto in autunno”. In autunno? Ma Napolitano non aveva detto che non avrebbe sciolto le Camere con questa legge e che, piuttosto, si sarebbe dimesso? Il bello, o il tragico, di questi scenari agostani è che, quando filtra una notizia dalle case chiuse del Cavaliere - questa volta un post facebook, tutto quello che si era scritto prima è come se non fosse mai stato. Poi Berlusconi cambia umore e, paffete, cambia tutto di nuovo. Maledetta sindrome Cossiga! Così uno dei pochi che resti amico del Cavaliere Condannato, Giuliano Urbani, gli dà un consiglio sincero: “Vada ai domiciliari e di lì sostenga il governo”. Non può fare un giorno il martire-statista e un altro il gaglioffo-spacca-tutto.
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