martedì 20 agosto 2013
"Da un lato la pattuglia che ha coltivato passioni montiane, che si riunì in quel del teatro Olimpico di Roma per lanciare un’opa tendenza Partito popolare – del quale a quei tempi proprio Mario Monti appariva il campione – sul Pdl. Servì uno dei rari guizzi politici di Angelino Alfano e il lavorio di mediazione di Maurizio Lupi a disinnescare le polveri. Oggi, compresi i due grandi tessitori, i protagonisti di quei giorni sono tutti (o quasi) al governo. Dall’altro la pattuglia zoologica composta da cavalli e cavallerizze, barboncini e pitonesse, che soffia sulla brace mai spenta dell’ardore del Cavaliere, sulla sua tentazione di aggiudicarsi qualsivoglia posta sia in gioco scartando l’opzione della trattativa ad oltranza per privilegiare sempre e comunque il machissimo braccio di ferro. Due tendenze diverse nel maggior partito del centrodestra italiano, che trovano la sintesi e l’unica ragion d’essere nella maggior anomalia del centrodestra italiano: Silvio Berlusconi. Che, nonostante tutto e nonostante tutti, continua a tenere in mano le redini del gioco, i cordoni della borsa e, soprattutto, i cuori della gente che imbuca la propria scheda elettorale guardando a quella metà del cielo."
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