lunedì 12 agosto 2013

Nel vivo di Pietro Grasso: "Quando nel 2012, si pose il problema delle intercettazioni di Napolitano proprio sulla presunta trattativa, Grasso era ancora Procuratore nazionale antimafia. Con discrezione, il Quirinale lo pregò di intervenire presso la Procura di Palermo, responsabile dell'intercettazione, per fare cessare la scandalosa ingerenza. Ma Grasso, che non voleva grane, non si mosse. Anzi, in un'intervista, si vantò dell'immobilismo, presentandolo come lodevole neutralità. Il Colle se lo legò al dito, tanto più che di lì a poco la Consulta, cui Napolitano si era rivolto, gli dette piena ragione ordinando ai palermitani di distruggere le registrazioni che riguardavano il presidente. Per inciso, appena appresa la decisione, Grasso esclamò entusiasta: «È stata fatta chiarezza!». Lo disse con il tono trionfale di chi ha vinto una battaglia personale, mentre, in realtà, aveva rifiutato di combatterla. Un opportunismo che ritroveremo."

http://www.ilgiornale.it/news/interni/grasso-stratega-immobile-che-sogna-perdono-colle-942841.html

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