lunedì 12 agosto 2013
"Nessuno si sottrae. Anche i super professori, in realtà, hanno vaticinato l’imminente uscita dalla crisi. E se lo dicono loro, che sono emersi dalle università blasonate per salvare l’Italia, non c’è motivo di dubitarne. A un passo dalla fine l’ex presidente Bocconi sorprende tutti: “Ho visto i dati appena diffusi dal Fondo Monetario e per quanto riguarda il 2012 ha rivisto al rialzo le stime diffuse ad ottobre sul Pil, da -2,3 a -2,1. Sebbene il dato sia negativo, dimostra che l’azione del governo per il consolidamento dell’economia prosegue e i dati del Pil del terzo trimestre sono migliori delle attese” (23/1/2013). Il crollo delle illusioni arriva puntuale con la nota Istat successiva che certifica per il IV trimestre un calo dello 0,9 sul precedente e del 2,7 rispetto a quello di un anno prima. Non era la prima volta che il fondatore di Scelta Civica cannava previsioni spargendo ai quattro venti profumo di ripresa. Alla vigilia della manovra di stabilità, ottobre 2012, Monti è atteso più d’ogni altro al consueto meeting di Cernobbio. E’ accolto come un salvatore in Patria ma la tensione a Villa D’Este è palpabile. Di li a qualche giorno il prof incontrerà i leader della sua “strana maggioranza”. Quale migliore occasione per incoraggiarli a non staccare la spina: “Alla ripresa – assicurava davanti alla platea degli imprenditori Coldiretti – mancano pochi mesi”. Sulla base di quali incontrovertibili segni non si saprà mai. Ma ecco il grande classico italiano: “Il paese – dice il premier – ha dimostrato capacità di affrontare provvedimenti restrittivi ma siamo nella fase in cui dobbiamo sforzarci di più perché nulla vada sprecato in termini di fiducia, toccando con mano benefici che non si vedono e malefici che per fortuna abbiamo sventati”. E poco importa se i primi non sono mai pervenuti, il messaggio è recapitato a Pd e Pdl. Abbiate fiducia nel professore, lui vede la luce. Qualche giorno dopo, incontrando le parti sociali che lo incalzano sui “segnali” di ripresa, il prof elaborerà un’interessante teoria sui segnali debolissimi: “Anche se la ripresa non si vede nei numeri, invito tutti a constatare che è dentro di noi. Adesso è alla portata del nostro Paese e credo che arriverà presto” (5/9/2012). Questa la spiegazione tecnica del perché la ripresa c’è ma non si vede, è nascosta dentro di noi. "
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