lunedì 30 settembre 2013
Ulrich Beck "Merkel è la mamma che rassicura i tedeschi e poi divora i suoi alleati di coalizione" - Secondo il sociologo tedesco un trionfo con un lato oscuro che potrebbe indebolire la Cancelliera a beneficio del resto d'Europa - "È stata brava nel mantenere lapriorità sulle elezioni nazionali pur mantenendo una qualche connessione con elementi di prospettiva europea. Negli ultimi giorni di campagna è anche arrivata al punto di confessare, prendendo di petto il partito anti- europeista pur senza nominarlo mai, quanto importante sia l'Europa per la Germania, e che è impensabile che le due entità siano separate. Non l'aveva mai detto così chiaramente. Lei ha vinto con gran margine, Alternativa per la Germania non ha neppure passato lo sbarramento. Subito dopo però, quasi senza accorgersi della contraddizione, ha ricordato che il processo di austerity non deve essere abbandonato".
LA DOPPIEZZA DI ANGELA MERKEL - Non è semplice definire la fisionomia di Angela Merkel divenuta cancelliera per la terza volta. In patria ha trionfato grazie alla sua sembianza tranquilla, rassicurante, digiuna d'ogni ideologia: i tedeschi la chiamano Mutti, Mamma. Senza remore assorbe idee socialdemocratiche, come Blair assorbì Margaret Thatcher. In Europa la fisionomia è tutt'altra: perentoria, rigida, matrigna più che materna.
Is Germany Repeating American Errors at Bretton Woods? - At the founding of the Bretton Woods international monetary system in 1944, the world's dominant creditor nation, the U.S., set out to revive a fixed exchange-rate system by offering a war-torn, debt-ridden world a new deal in monetary relations, one to be supported by concessionary dollar loans from a new International Monetary Fund. Today, Germany is trying to resuscitate the periphery of the crisis-stricken euro area in much the same way, and it is worth looking back at the formation of Bretton Woods for clues as to how this will play out.
Merkel, Europe, and German 'Continuity' - Does Merkel's resounding victory vindicate her handling of the eurozone crisis? The result vindicates her handling of the eurozone crisis – at least as far as German voters are concerned. Merkel responded cautiously and slowly, seeking to sustain a consensus among Germany's mainstream parties. Her focus on austerity, although not popular among those southern tier Eurozone members struggling with unemployment and low growth, won the approval of German taxpayers. More generally, the results of the German election reversed the general European trend of mainstream left and right parties converging toward the political center, but losing ground to smaller parties more skeptical of European integration. The "grand coalition" between the Christian Democratic Union/Christian Social Union (CDU/CSU) and the Social Democratic Party (SPD) that looms on the horizon consolidates the pro-EU orientation of the next German government. Alternatives for Germany, the new German party resolutely opposed to bailouts for the Eurozone's weaker economies, failed to attain the five percent of votes need to enter the parliament. The populist, anti-immigrant, anti-EU sentiment faring well in other EU member states has yet to gain significant traction in Germany. That is good news for Germany and for the European Union.
Lobbies à l’Assemblée nationale : ce qui va changer - "Les “représentants d’intérêts”, ces groupes de pression ou d’influence, défendant les intérêts d’entreprises, d’ONG ou d’associations vont franchir un nouveau pas vers la reconnaissance et l’officialisation de leur statut à l’Assemblée nationale"
Signor Presidente, era questa la maggioranza "certa"? - Quando il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, diede l’incarico a Bersani per la formazione del governo si capì subito che lo fece senza alcuna convinzione, anzi si potrebbe dire di malavoglia, solo per assolvere a un dovere istituzionale, avendo comunque la coalizione di centro sinistra riportato più voti. Lo si capì perché diede quell’incarico con una formula che penso non abbia precedenti nella storia d'Italia: Bersani sarebbe dovuto tornare, se avesse voluto costituire il governo, con una maggioranza “certa”. Era evidente che in questo modo, dati i risultati elettorali, Bersani non ci sarebbe mai riuscito e che quindi un governo di centro sinistra non sarebbe mai potuto nascere. Senza quell’aggettivo invece avrebbe potuto nascere un governo che cercasse i voti in Parlamento dei 5S, con i quali ovviamente si sarebbe dovuto votare Rodotà o Prodi come nuovo inquilino del Colle. Si dirà che queste sono mere supposizioni e che Grillo aveva più volte affermato che non avrebbe mai appoggiato un governo che non avesse avuto un uomo da loro indicato come premier, ma ciò nonostante si sarebbe dovuto provare lo stesso, anche perché può darsi pure che i 5S avrebbero subito una scissione. E' anche doveroso ricordare che Grillo disse che se si fosse votato un candidato comune per il Quirinale si sarebbero “aperte praterie” di collaborazione. E poi, era fin troppo facile prevedere sin dall’inizio che l’alternativa prospettata subito avrebbe avuto esiti ancora più infausti, come è accaduto. Invece il Presidente Napolitano, che molto probabilmente aveva in mente già prima delle elezioni un governo di “larghe intese”, promosse subito l’idea di dar corpo a una maggioranza che mettesse insieme Pd e Pdl, inducendo il partito della sinistra a rinnegare tutti i suoi impegni elettorali e a tradire il suo elettorato (non che nel Pd mancassero esponenti che spingessero anche di loro verso quel risultato). E nell'incarico dato a Letta quell'aggettivo sparì.
Siamo tutti Dudù - Siamo stati tutte puttane, tutti pregiudicati, tutti Berlusconi. Ma oggi, guardandoci allo specchio, dobbiamo ammettere la più crudele delle verità: siamo tutti italiani. Nel senso più deteriore del termine. Siamo quelli che si fanno mettere i piedi in testa senza fiatare forse perché appena possiamo siamo noi a mettere i piedi in testa al primo che capita, siamo stati il popolo delle mazzette e della corruzione per 50 anni, finché una mattina ci siamo svegliati paladini della morale e della rettitudine.
Ma chi deve comandare l’apparato di costrizione e coercizione? In altre parole, chi deve governare? - È una delle intuizioni fondamentali del pensiero liberale che il governo sia basato sull’opinione pubblica e che perciò, alla lunga, esso non può continuare ad esistere se gli uomini che lo formano e i metodi che essi applicano non sono accettati dalla maggioranza dei governati.
domenica 29 settembre 2013
Grillo a Roma, attacco frontale alla Rai Oggi il "comizio" in viale Mazzini - Beppe Grillo è a Roma. Il leader del M5S è arrivato ieri sera nella Capitale, dove ha cenato con alcuni fedelissimi. La visita del Capo dei pentastellati era già in programma da alcuni giorni, decisa ancor prima che la situazione del governo precipitasse. Ma in pochi, tra gli stessi fedelissimi, erano a conoscenza del suo arrivo, proprio per evitare fughe di notizie. Grillo in tarda mattinata, salvo cambi di programma dell'ultimo minuto, sarà in viale Mazzini, al quartier generale della Rai, per improvvisare un comizio davanti ai cancelli e attaccare la tv pubblica, 'rea', a detta del leader M5S, di un'informazione parziale e di aver 'silenziato' il lavoro del Movimento in Parlamento. Già nella tarda serata di ieri, intercettato all'uscita di un ristorante nel cuore della Capitale, Grillo ha attaccato duramente la Rai. Oggi l'affondo in viale Mazzini, dove il leader M5S è pronto a dare spettacolo. Subito dopo, però, Grillo dovrebbe ripartire per Genova, disertando l'assemblea congiunta dei parlamentari grillini in programma stasera alle 19. Una decisione, la sua, che rischia di generare parecchi malumori in un clima che già si preannuncia di fuoco. Alcuni fedelissimi cercheranno infatti di convincerlo a restare. «Sarebbe più semplice - riflette un deputato 'ortodosso' - mettere alle strette gli 'aperturisti' e spingerli a lasciare il gruppo».
Italy - Berlusconi Rattles the Cage Again - It's unclear what he stands to gain from government collapse - The news broke as Italians were sitting down for their Saturday dinner: Silvio Berlusconi, the scandal-plagued media mogul, had ordered the ministers from his party to withdraw from Prime Minister Enrico Letta’s government, effectively causing it collapse after five months of shaky coalition rule.
Partecipazione, la ricchezza nascosta del Paese reale - Nessun Pil la potrà mai misurare, ma la voglia di associarsi genera capitale sociale e muove l’economia - C’è una ricchezza che il Pil non misura: le molteplici forme della partecipazione dei cittadini. Ed è una risorsa rilevante e diffusa sul territorio nazionale. Le attività di volontariato, quelle legate ai temi dell’ambiente e del territorio, della cultura, del «loisir» e sportive: tutte contribuiscono a generare il nostro capitale sociale. Che è fatto di dimensioni assieme simboliche ed economiche.
Presidente Boldrini, non siamo panda - "“Allora, secondo lui, la donna è inferiore all’uomo”, tuonò una volta Giò, la collaboratrice domestica protagonista dei racconti con cui Giovannino Guareschi intratteneva i lettori di Oggi negli anni 60 (sì, la ragazza, a Guareschi, gli dava del lui). Risposta: “Non ho parlato d’inferiorità, ma di disparità. Nei Paesi dove ha raggiunto la piena parità di diritti, la donna fa tutti i mestieri, esattamente come l’uomo. Ma continua a metterli al mondo lei, i figli. La parità dei diritti fra uomo e donna esisterà solo quando nelle cliniche oltre al reparto maternità, esisterà un reparto paternità”. Questo scampolo di vita con Giò illumina meravigliosamente le considerazioni che Laura Boldrini ha sottoposto al pubblico durante un convegno su “Donne e media”. “Non può essere concepito normale uno spot dove il papà e i bambini sono seduti a tavola e la mamma serve a tavola. In quale altro Paese sarebbe messo in onda?”. Dice la presidente della Camera che la questione merita una riflessione. Prima di riflettere, però, signori papà alzatevi immediatamente da tavola e andate in cucina ad aiutare vostra moglie (anzi, “moglie” è troppo reazionario. Diciamo compagna? Diciamo partner? Ma no, diciamo altrimenti: altro soggetto convivente o coadiuvante nella riproduzione, così non si offende nessuno)."
Il Caimano è finito, se Napolitano e il Pd non lo salvano... Se... "Se non saranno il presidente Napolitano o la nomenklatura del Pd a rianimarlo con qualche forma surrettizia di salvacondotto (forma perciò alla lettera oscena, dal latino “ob scaena”, fuori scena, piduista diremmo con linguaggio adeguato ai tempi, che dunque nel mio incurabile e morboso ottimismo escludo) il bolso proclama eversivo con cui il Delinquente di Arcore ha rilanciato Forza Italia annuncia che il Caimano è bollito e politicamene finito. Chiama “aux armes” i suoi manipoli al botulino per aggredire la Costituzione, i valori di giustizia e libertà, i magistrati “soggetti solo alla legge”, ma le facce dei dipendenti del Delinquente, che pure plaudono al suo messaggio in ogni talk show, smentiscono il giulebbe di servo encomio e lasciano traspirare effluvi di delusione e scoraggiamento. E’ bollito, è alle corde, è groggy come un pugile suonato, è incerto sul da farsi, l’aura del Capo è scomparsa. Sull’immondo ventennio sta per calare il sipario, senza applausi e tra ortaggi e uova marce."
La crisi di governo ci costa più di 20 miliardi di euro. Cento punti di spread in più fino a giugno mettono a rischio banche e i titoli del debito pubblico - La crisi che si è aperta potrebbe produrre un brusco incremento dell’onere di un debito pubblico che ha ormai superato il 130 per cento del Pil. È probabile che nei prossimi giorni le agenzie di rating decidano un ulteriore downgrading che priverebbe i nostri titoli di stato della caratteristica di essere “investment grade”, con ciò obbligando molte istituzioni finanziarie, sia italiane che estere, a vendere lo stock in loro possesso. Inoltre i nostri titoli potrebbero non venire più accettati come garanzia nelle operazioni di finanziamento delle nostre banche, come già è accaduto nei giorni scorsi a Londra. Cercare una difesa nel programma Omt della Banca centrale europea potrebbe essere difficile: tale programma richiede infatti una vigilanza dell’Europa. Questa procedura, prevista dall’Omt, non è stata ancora testata ed è piena di incognite. Richiede impegni che un governo dimissionario difficilmente potrebbe assumere. Ricordiamo che da qui a giugno (data di presumibile chiusura della crisi politica dopo nuove elezioni) ci sono circa 240 miliardi di aste di titoli di stato. Se il rendimento dei titoli aumentasse di 100 punti da qui ad allora avremmo un aggravio dei costi per il servizio del debito di circa 2,4 miliardi, come la seconda rata dell’Imu. A regime il costo sarebbe di più di 20 miliardi, vanificando più di metà delle manovre fatte dal 2011 per fronteggiare la crisi del debito.
Un concetto di diritto pubblico: lo “stato di eccezione” secondo Giorgio Agamben - Nel 1940 Walter Benjamin nell’ottava delle sue Tesi di filosofia della storia scriveva: «La tradizione degli oppressi ci insegna che lo ‘stato di emergenza’ in cui viviamo è la regola. Dobbiamo giungere a un concetto di storia che corrisponda a questo fatto»
Silvio Berlusconi a décidé de précipiter une crise politique, dans l’espoir d’échapper à une inéligibilité à vie. L’Italie risque de se retrouver aux mains de la spéculation financière. Et la zone euro avec. Cela couvait depuis l’été. Après avoir brandi toutes les menaces, Silvio Berlusconi, soucieux de son seul intérêt, a décidé de passer aux actes : samedi 29 septembre, l’ancien premier ministre italien a obtenu la démission des cinq membres de son parti, le peuple de la Liberté, qui siégeaient au gouvernement. La fragile coalition gouvernementale, laborieusement mise en place au lendemain des élections législatives de février, qui avaient fait apparaître un paysage politique totalement décomposé, est à terre. Elle n’a pas duré cinq mois.
L’ambiguo affetto di Goldman Sachs per l’Italia - Un amarcord personale del nostro Paese: è questo il consueto punto di vista settimanale di Jim O’Neill, capo economista di Goldman Sachs, la banca d’affari di cui è consulente il premier in pectore Mario Monti. L’economista O’Neill, inventore della parola Bric, scrive che è inimmaginabile un’Eurozona senza Roma. Tuttavia è dalla piattaforma di trading non regolamentata Sigma X, di proprietà della banca statunitense, che sono partite le prime vendite di titoli bancari italiani.
Combattere il complottismo è un dovere morale - Le teorie del complotto dilagano. Ogni giorno un esercito sempre più numeroso fra blog, siti Internet, giornali, pagine Facebook, radio e trasmissioni televisive lotta la grande guerra per rivelare all’umanità tutti gli oscuri progetti ideati da potenti gruppi segreti ai danni dell’uomo comune.
sabato 28 settembre 2013
La grazia è un provvedimento di condono emanato dal Presidente della Repubblica per ridurre o eliminare la pena principale a cui un individuo è stato condannato. Nel caso in questione, la pena di reclusione che è stata commutata in domiciliari o servizi sociali. Per il resto la grazia può, ma non deve, intervenire anche sulla pena secondaria (l'interdizione) diminuendola o annullandola e sugli altri effetti penali. Notato niente di strano? Ebbene si, la grazia agisce solo sulla pena ma NON tocca minimamente la condanna. Quindi io potrei essere condannato a quattro anni di reclusione e tre di interdizione dai pubblici uffici e non scontare né l'una né l'altra pena grazie alla grazia. Il problema fondamentale è che questo non muterà la situazione perché la legge Severino non prende in considerazione il fatto che si sconti o no una pena ma il semplice fatto che ci sia una condanna ad una pena superiore a due anni. Inoltre, a riprova del fatto che la legge Severino si accontenti di una condanna e non necessiti anche che il condannato sconti effettivamente la pena, questa legge non prevede che ci sia nemmeno una pena secondaria come l'interdizione ma si limita a dire che, se l'interdizione c'è, allora l'incandidabilità avrà durata doppia rispetto all'interdizione ma, se quest'ultima non c'è, l'incandidabilità deve durare comunque almeno SEI anni.
Questo Paese non ha bisogno di giovanilismo fine a se stesso: vi è la necessità di una classe dirigente seria, con la testa sulle spalle, che cominci ad affrontare i problemi alla radice. Qualche giorno fa, in un editoriale sul Corriere della Sera, Alesina e Giavazzi scrivevano che le riforme urgenti devono toccare temi come lavoro, burocrazia, concorrenza e riduzione della pressione fiscale.
"Le macchine? Al servizio dell'uomo. Il Paradismo è la filosofia del futuro" L'idea utopica del "paradiso in terra" sta accogliendo adepti in diverse nazioni del mondo: l'obiettivo è che l'essere umano dedichi la propria vita alla ricerca, alle arti, agli studi, o allo sviluppo personale. Lasciando ogni incombenza alle macchine che "libereranno l'individuo dalla schiavitù del lavoro e del denaro". - UOMINI amministratori e automi manovali. O meglio: uomini creativi, intellettuali, scienziati, artisti e robot creatori di forza lavoro. Una teoria racchiude questo pensiero in una parola: Paradismo, sinonimo di "tecnologia al servizio dell'uomo". Un mondo in cui l'innovazione libererà l'umanità dalla schiavitù di denaro e di lavoro. Dimentichiamo perciò la concorrenza uomo-macchina, quella su cui economisti, ricercatori, sociologi stanno da tempo dibattendo perché considerata come crescente piaga del futuro per la perdita di 5-10 milioni di posti di lavoro ogni anno. Opinione condivisa è che sia fondamentale competere con le macchine e non andare contro di esse. "E' la chiave per vincere la gara": lo avevano scritto Andrew McAfee ed Erik Brynjolfsson, ricercatori del MIT, nel loro libro "Race against the machine". "In medicina, nella ricerca scientifica, così come nel diritto, nella finanza, nel commercio e nella produzione", la componente umana deve costituire l'elemento essenziale. Per il futuro, ci ha dichiarato qualche tempo fa il professor Emanuele Micheli, coordinatore didattico della Scuola di Robotica di Genova, "è plausibile che si prefigurerà uno scenario di professioni qualificatissime, intellettuali e/o creative, mentre ai droidi spetterà il compito di sostituire l'uomo nelle mansioni più complesse e pericolose".
“La legge Severino NON è una legge penale!” Questa è una legge amministrativa che descrive i requisiti che un politico deve avere per essere candidato, eletto e rimanere in carica. Nello specifico la legge dice che chi ha una condanna penale con pena superiore a due anni è incandidabile e se è stato già eletto decade. Questa non è una legge penale come non è una legge penale una legge che dica che per fare l'avvocato o il medico non bisogna avere precedenti penali [...] Si vuole parlare di incostituzionalità della legge penale in un caso in cui una legge penale non c'è. Si sta spostando come al solito l'attenzione su problematiche inesistenti.
Pierre Bourdieu. Sur la télévision - "La télévision fait courir un danger très grand aux différentes sphères de la production culturelle, art, littérature (...), un danger non moins grand à la vie politique et à la démocratie". Le ton est donné, celui d'un propos argumentatif, si l'on en croit Pierre Bourdieu, propos qu'il choisit de soutenir à la télévision tout en s'inscrivant en faux des règles classiques de mise en scène, pour lutter contre la manipulation, pour la liberté de pensée. Une liberté de pensée à laquelle les journalistes renoncent, ficelés qu'ils sont par une concurrence furieuse. Celle du marché d'abord : qui dit concurrence entre chaînes de télévision, dit audimat, recherche de scoop, fast thinking pour le journaliste pressé, fast food culturel pour le consommateur. La concurrence ne s'arrête pas là : il y a celle active au sein du champ journalistique : avoir son émission de télévision, c'est le minimum pour exister, dans la presse écrite comme ailleurs. Il est bien loin le spectre du quatrième pouvoir, l'heure est à l'organisation savante des plateaux, à l'emprise de quelques journalistes sur la presse...
Médiamétrie lance l’étude Social TV - Médiamétrie prolonge son analyse des comportements du public et des tendances du marché en proposant une nouvelle étude sur la « Social TV ». Elle s’appuie sur un partenariat avec Mesagraph pour l’analyse du lien statistique entre l’audience et la conversation numérique.
Lanciato “Twitter Alerts”, i tweet in caso di emergenza - Il sito di microblogging Twitter ha annunciato che avvierà un nuovo servizio chiamato “Twitter Alerts” che servirà per informare gli utenti sulle indicazioni provenienti da agenzie governative impegnate in eventuali emergenze, calamità naturali o momenti in cui gli altri servizi di comunicazione non sono accessibili.
IL PUNTO SULLA GERMANIA - STRAVINCE LA MERKEL, MA NON BASTA. VERSO LE “LARGHE INTESE” - "Come previsto le elezioni politiche in Germania hanno premiato i cristiano-conservatori di Angela Merkel. Terzo mandato consecutivo per loro: la Merkel ha fatto volare la coalizione Cdu-Csu oltre la barriera del 40%, che il partito non toccava da 20 anni, strappando il 41,5% dei voti. Mancata, per pochissimi seggi, la maggioranza assoluta. Il successo della Merkel ha cannibalizzato gli altri partiti di destra: gli ex alleati liberali Fdp, crollando dal 14 al 4,8%, al di sotto quindi della soglia per entrare al Bundestag, fissata al 5%. Fuori dal Parlamento anche il nuovo movimento populista e anti-euro, Alternativa per la Germania, Alternative für Deutscheland (Afp), nato nella scorsa primavera e fermo al 4,7% dei consensi. Il trionfo della Merkel viene letta, dai media mainstream tedeschi, come una vittoria della componente più sociale e meno conservatrice della Cdu: uno spostamento verso il centro, quella attribuito alla cancelliera, che ha nel contempo tolto l’erba sotto i piedi alla destra più intransigente e antieuropeista ed eroso l’appeal elettorale dell’Sdp, ormai un ex partito di sinistra. L’analisi di ELia Rosati, nostro collaboratore esperto di Germania. Ascolta Per pochi decimali la Merkel sarà costretto al governo di coalizione: le scelte, al riguardo, si riducono a due. Prima opzione i socialdemocratici della Spd, secondo partito del Paese, risaliti di qualche punto rispetto alla disfatta del 2009 ma comunque inchiodati a poco più di un quarto dei consensi, con il 25,7%. Il forte risultato dei conservatori, paradossalmente, potrebbe essere un problema per un’alleanza nero-rossa: la Spd, con una forte ala gia’ prima del voto contraria a una grande coalizione, potrebbe essere ora ancora meno interessata nel timore di venire schiacciata da unaCdu trionfante con un numero di parlamentari sopra i 300, contro i 180 dell’Spd. Altro possibile alleato di governo sono i Verdi, calati di oltre tre punti rispetto alle scorse elezioni e fermi all’8,3%. La Merkel comunque non ha fretta. In una trasmissione fra i principali leader in tv, nella notte la cancelliera ha assicurato che, ratificati i risultati definitivi, saranno avviati colloqui per sondare le alleanze ma di non avere timori sulla possibilità di formare un governo stabile. Quarto, e ultimo, partito entrato in Parlamento è la sinistra radicale di Die Linke, scesa di 3 punti e ferma all’8,6%: un risultato comunque non negativo, se si considera l’attuale congiuntura politica in Germania, i recenti rovesci elettorali nelle regionali e il crollo dei Pirati, al 2.2%."
Cosa comportano le dimissioni di massa dei senatori? Surriscaldamento del clima...in parlamento. - "La figura delle dimissioni di gruppo non è prevista dalla legge ne tantomeno quella delle dimissioni di partito, anche perché un intero partito che si dimette dovrebbe portare ad una riflessione più profonda sulla consistenza politica prima che giuridica del parlamento e del governo in un dato momento storico [...] Le dimissioni individuali, unica figura esistente nella legge, prevedono che i seggi vacanti siano attribuiti ai candidati non eletti dello stesso gruppo dei dimissionari o (nel caso non vi fossero candidati non eletti per quel gruppo) facendo rinvio ai non eletti di altri gruppi. Quest'ultima circostanza che si evince chiaramente dal combinato disposto degli articoli 17-19 della legge 6 febbraio 1948 n.29 ci mostra chiaramente l'inutilità giuridica di un tale gesto quando è evidente che oltre a provocare un enorme rallentamento dei lavori parlamentari non può fare. Insomma lo scioglimento delle camere non sarebbe una conseguenza immediata di tutte queste dimissioni ma semmai dovrebbe essere presa come ipotesi dagli altri schieramenti sempre che non riescano a costituire una maggioranza alternativa. Insomma se questa è, come annunciato dagli stessi esponenti del Pdl, una protesta contro l'applicazione della legge Severino non mi sembra sia portata avanti con i crismi della giuridicità ma piuttosto con un atteggiamento "ribelle" nei confronti delle stesse istituzioni di cui fanno parte piuttosto che istituzionale. Il pericolo più grande tuttavia non è rappresentato tanto dalla caduta del governo, ipotesi spesso ventilata da più parti, quanto dalla incapacità del parlamento se si trovasse così sovraccaricato ad assumere anche le decisioni di ordinaria amministrazione che risultano quanto mai indispensabili in un momento straordinario come questo."
Grillo faccia con Berlusconi come Bossi con Craxi - "Il 29 aprile 1993 la Camera dei Deputati negò l'autorizzazione a procedere nei confronti di Bettino Craxi, ex presidente del Consiglio e parlamentare in carica. Decisivo, con il voto segreto, fu il gruppo dei deputati leghisti di Umberto Bossi che insieme ai missini di Gianfranco Fini adottarono una intelligente tattica parlamentare: salvare Craxi nell'urna in segreto e platealmente gridare "ladri ladri" all'indirizzo della maggioranza democristian-socialista che si riteneva avesse votato a favore dell'ex premier. Sia Lega che Msi erano considerati nel 1993 partiti antisistema e sia la politica tradizionale che la grande stampa guardavano con estremo sospetto e un pizzico di disprezzo a Bossi e Fini. Esito di questa storia? Nel 1994 Lega e Msi erano al governo, Craxi era latitante, Dc e Psi non esistevano più. Con una sola "mossa del cavallo" di tattica parlamentare (subito dopo il no all'autorizzazione a procedere contro Craxi vennero le monetine dell'hotel Raphael e il collasso del sistema della cosiddetta prima Repubblica) Bossi e Fini ottennero tutto quello che neanche lontanamente sognavano. E restarono al governo, con alterne vicende, per quasi vent'anni. Far saltare un sistema di potere consolidato non è mai un gioco facile. Non è un pranzo di gala, usava dire Lenin. Si scrive spesso che il M5S di Beppe Grillo e Gianroberto Casaleggio è la Lega del ventunesimo secolo. Io sono d'accordo: invece di avere un territorio "fisico" di riferimento (il Nord), ha un territorio virtuale, che è la rete con i suoi abitanti. Anche il M5S è un movimento antisistema. In questa logica ha fatto e farà bene a rifiutare apparentamenti, alleanze, lusinghe per entrare a far parte di maggioranze anomale di governo. Però anche i movimenti antisistema, se non vogliono essere ricacciati nel nulla da cui provengono, devono portare a casa risultati tangibili. Urlare contro la stampa cattiva che parla solo delle divisioni interne e mai dei supposti grandi risultati ottenuti nell'azione parlamentare, è puerile. Dividere il mondo in cattivi e buoni anche. La politica è un gioco tosto, sporco. Si individua un obiettivo e si combatte per ottenerlo: se l'obiettivo è il governo del paese, ottenerlo non sarà una passeggiata. E bisogna saper sfruttare le occasioni."
La lezione ratzingeriana a papa Francesco - BENEDETTO SURCLASSA FRANCESCO NELLA LETTERA AI NON CREDENTI - La lettera di Ratzinger a Odifreddi, resa pubblica dal matematico che si picca di essere ateo dopo aver passato anni in seminario, appare come un'inevitabile comparazione rispetto alla simile ricerca di dialogo epistolare con i non credenti attuata da Bergoglio con la risposta a Scalfari. Come era empatica e simpatizzante la missiva di Francesco, tanto è netta e priva di ambiguità la lettera di Benedetto. E se Repubblica sulle sfumature del papa argentino costruiva un titolo folle per il magistero petrino ("La verità non è mai assoluta"), posta davanti alla solidità delle argomentazioni ratzingeriane deve limitarsi a un sobrio "Caro Odifreddi le racconto chi era Gesù". Benedetto XVI è durissimo con le genericità imprecise di Odifreddi che critica il Gesù storico fino a negarne l'esistenza: "Ciò che Lei dice sulla figura di Gesù non è degno del Suo rango scientifico. Se Lei pone la questione come se di Gesù, in fondo, non si sapesse niente e di Lui, come figura storica, nulla fosse accertabile, allora posso soltanto invitarLa in modo deciso a rendersi un po' più competente da un punto di vista storico. Le raccomando per questo soprattutto i quattro volumi che Martin Hengel (esegeta dalla Facoltà teologica protestante di Tübingen) ha pubblicato insieme con Maria Schwemer: è un esempio eccellente di precisione storica e di amplissima informazione storica. Di fronte a questo, ciò che Lei dice su Gesù è un parlare avventato che non dovrebbe ripetere".
La tassa Berlusconi - L'Iva aumenta per colpa di Silvio. Le prospettive dopo l'accordo saltato il Consiglio dei Ministri. E il voto su Letta? - Non tutto il male verrebbe per nuocere nell’occasione. Se l’aumento dell’Iva andasse in porto a causa del giochino infantile dei parlamentari del Popolo delle Libertà, i quali consegnano sì le dimissioni ma non ai presidenti di Camera e Senato, almeno si avrebbe l’esatta dimensione (e gli elettori se ne accorgerebbero) di quanto è impazzito un paese che deve stare dietro alle paturnie di un anziano colpevole invece di guardare al suo futuro. Spiega il Corriere: Il pacchetto messo a punto dal ministro dell’Economia, Fabrizio Saccomanni, e per ora accantonato, stanziava un miliardo per il rinvio dell’Iva al 2014, coperto però da un aumento delle tasse sulla benzina, immediatamente contestato dal PdL, poco più di un miliardo per riportare il deficit 2013 sotto il tetto del 3% del Pil e settecento milioni per il rifinanziamento della Cassa integrazione in deroga per questi ultimi mesi dell’anno (330 milioni), il fondo per l’assistenza degli immigrati (210 milioni), l’integrazione ai Comuni per l’Imu (120 milioni) e la social card (35). Per finanziare i nuovi interventi, oltre all’aumento delle accise sulla benzina (2 centesimi subito e 2,5 da gennaio 2014), la bozza del decreto prevedeva tagli alla spesa dei ministeri, e soprattutto l’aumento degli acconti fiscali di novembre dovuti dalle imprese per l’Ires e l’Irap, che salgono entrambi al 103% con un maggior incasso sul 2013 di 890 milioni.
New IPCC Report Strengthens Certainty of Climate Change. The new climate report largely reaffirms scientists’ claims. - The latest report from the U.N.’s Intergovernmental Panel on Climate Change says that scientists are more certain than ever that humans are causing global warming, and that climate change will get worse if greenhouse gas levels continue to rise. The report is influential with policymakers because it represents the consensus of hundreds of scientists who have worked for years to draw conclusions from the scientific research on climate change.
What if finding “The One” meant finding the person whose genome is most compatible with your own? - That’s the question raised by an upcoming movie called The Perfect 46. Writer/director Brett Ryan Bonowicz presented a near-final version of the film on Wednesday night at the Consumer Genetics Conference in Boston. Self-driving cars and disposable electronic package trackers set the film in an unspecified year in the future, but one that isn’t so far away that you can’t find a VCR or bulky television set.
venerdì 27 settembre 2013
Servizio Pubblico, Travaglio: “Berlusconi non nasce evasore. Ma corruttore” - Editoriale di Marco Travaglio, che racconta tutti gli “acquisti” di Berlusconi e le inchieste da lui subite. “E’ un’infame calunnia che Berlusconi sia un frodatore fiscale. Lui non nasce evasore, nasce corruttore” – sottolinea il vicedirettore de “Il Fatto Quotidiano”, che rievoca anche il pagamento di 23 miliardi elargito da Berlusconi a Bettino Craxi prima della legge Mammì. E aggiunge: “Quando non riesce ad assumere o a corrompere i finanzieri, Berlusconi si rivolge a Craxi”
La centralità del Parlamento deve essere assicurata in questa fase di disgregazione dei partiti. Gli italiani devono sapere chi voterà per la fiducia a Letta e chi no. Io voglio vedere nel Pd e nel Pdl chi vuole mandare a casa questo Governo e chi invece vuole tenersi la poltrona. Le dichiarazioni dei segretari non contano più nulla, sono lo scudo dietro cui si nasconderanno quelli che volevano tenersi la poltrona ma non hanno potuto votare (lo abbiamo visto al Senato con la sfiducia a Prodi nel 2008). Il Pdl è spaccato e alla prova dei voti il risultato non è per niente ovvio. Qualcuno del Pd potrebbe avere un moto di dignità e staccare la spina (la speranza è l’ultima a morire).
Fmi: tensioni nel governo rischio per economia - Le riforme del lavoro e della giustizia sono cruciali per la crescita italiana. Lo afferma il Fondo Monetario Internazionale (Fmi), sottolineando che per rilanciare la crescita è necessario ''migliorare il mercato del lavoro, aprire il settore dell'energia e liberalizzare i servizi''
Can We Finally Have a Serious Talk About Population? - Alan Weisman, bestselling author of The World Without Us, tackles the world's exploding human population in his new book, Countdown. - Climate Desk has launched a new science podcast, Inquiring Minds, cohosted by contributing writer Chris Mooney and neuroscientist and musician Indre Viskontas. To subscribe via iTunes, click here. You can also follow the show on Twitter at @inquiringshow, and like us on Facebook. Today, as the United Nations' Intergovernmental Panel on Climate Change releases its latest mega-report, averring a 95 percent certainty that humans are heating up the planet, there's an unavoidable subtext: The growing number of humans on the planet in the first place.
Il leader di M5s sul blog - Grillo: Napolitano ha perso la partita, lasci il Quirinale - Giorgio Napolitano "ha perso la partita, ma si ostina a negarlo come chi avendo sempre vinto (o almeno pareggiato) non riesce a darsi pace per la sconfitta. Si alzi dal tavolo di gioco, e prima di uscire, spenga le luci del Quirinale. Il morto, ma già lo sapevate, è la democrazia"
Appalti G8, a processo ex capo protezione civile Bertolaso, Anemone e Balducci - Rinviati a giudizio dal gup di Roma anche altre 16 persone coinvolte nell'inchiesta sugli appalti del G8 e alcuni "grandi eventi". Le accuse contestate sono di corruzione e associazione per delinquere - Svolta nell’inchiesta sugli appalti G8. Il gup di Roma Massimo Di Lauro ha rinviato a giudizio l’ex capo della protezione civile Guido Bertolaso, gli imprenditori Diego e Daniele Anemone, l’ex provveditore alle opere pubbliche Angelo Balducci, l’ex commissario straordinario ai mondiali di nuoto Roma 2009 Claudio Rinaldi, il funzionario pubblico Mauro Della Giovampaola, l’ex provveditore alle opere pubbliche della Toscana Fabio De Santis e altre 11 persone, indagate nell’inchiesta sul G8 e alcuni “grandi eventi”. Nello svolgimento dell’inchiesta che ha portato oggi alle decisioni prese da Di Lauro, che ha accolto in pieno la richiesta della Procura della Repubblica, il magistrato si è occupato di una serie di appalti messi in programma in occasione del G8 della Maddalena e per la realizzazione di opere pubbliche in occasione dei 150 anni dell’unità d’Italia. L’indagine è nata a Firenze nel 2010, poi è stata trasferita a Perugia e infine a Roma. Di Lauro ha recepito la richiesta del pm Roberto Felici, titolare del fascicolo. La principale accusa mossa a Bertolaso è quella di corruzione poiché nella veste di pubblico ufficiale avrebbe favorito Anemone in cambio di denaro e favori. A Balducci e Anemone, oltre a diversi episodi di corruzione, viene contestata (insieme ad altri 12 imputati) l’associazione per delinquere. Il processo è stato fissato per il prossimo 20 gennaio davanti alla ottava sezione penale.
La mossa di Silvio Berlusconi e del Pdl (le dimissioni di massa dal Parlamento) somiglia sempre di più allo scontro finale, alla resa dei conti, all’ultimo assalto alla diligenza. L’umore oscillante del Cavaliere raccontato negli ultimi 2 mesi – a partire dalla sentenza di condanna per frode fiscale a 4 anni – questa volta sembra stabilizzarsi sull’incazzatura. Nella lotta interna a chi riesce a farsi più ascoltare di più dal leader del Popolo delle Libertà stanno insomma vincendo i combattenti della jihad – Bondi, Verdini, Santanchè – e tutti i tentativi di Gianni Letta sembrano non fare più effetto. Bondi rilancia ancora oggi: “In queste condizioni, prolungare l’agonia di questo governo e di questa legislatura non giova a nessuno tantomeno all’Italia. Questo Napolitano lo sa bene”. E poi un’altra bordata: “Se ancora sopravvivesse un residuo di serietà in questo sventurato Paese si prenderebbe atto senza perdere nemmeno un secondo della crisi di un governo e di una maggioranza che non esistono più da tempo, almeno dal momento in cui il Pd ha dichiarato guerra ad un proprio alleato di governo”.
Here's What Google Looked Like The First Day It Launched In 1998 - Today is Google's official 15th birthday, as you've probably read or noted from the pinata Google doodle by now. While the primary colors in the logo and clean white background have stayed the same, Google search has changed a lot over the years. Here's what Google looked like the first day it launched.
Pinterest Appeals to Marketers and Content Creators with New Article Pins - If you are a blogger or marketer, Pinterest’ s new enhanced pin feature is something to get excited about. Before, Pinterest was believed to be the social network to use if you only had photographs, recipes and retail products to promote. Not anymore! With new enhanced “article” pins, Pinterest is now making an appeal to content creators and publishers. In the past, Pinterest allowed users to add articles, but the pins would only include an image and link. Now, whenever an article is pinned, the critical information needed to help stories gain traction, such as a larger image, story headline, author name, description and source URL, are more prominently displayed. This distinct new look helps to capture the attention of potential readers while allowing the content shared to rise above the noise against other pins and receive the attention it deserves.
GIANNI VATTIMO (INTERVISTA) - Che cosa significa oggi il concetto di «resistenza»? Le rispondo con Dossetti: non è solo un diritto, ma un dovere del cittadino opporsi alle decisioni del potere quando violano i diritti fondamentali, come quello alla salute o all'ambiente. Oggi abbiamo un potere politico che non prevede altre forme di resistenza che non siano la lettera al direttore. In questo contesto ogni discorso sul terrorismo è una palla. Sdraiarsi per strada e bloccare il traffico è illegale? Forse si, ma lo ha fatto anche Gandhi con la sua resistenza passiva. Il vero problema è un altro. Come dare voce al dissenso in un paese dove la gente viene tacitata dai media, il parlamento è stato esautorato e un Presidente della Repubblica governa come un monarca? Direi che oggi politica è fare resistenza in maniera meno illegale possibile.
INTERVISTA - INDAGATO DALLA PROCURA DI TORINO Vattimo: «Bisogna rispettare il dissenso» - Gianni Vattimo, filosofo e europarlamentare, è stato iscritto nel registro degli indagati dalla procura di Torino con l'accusa di falso ideologico. Nella visita al carcere torinese delle Vallette del 15 agosto scorso si è fatto accompagnare dagli attivisti No Tav Nicoletta Dosio e Luca Abbà presentandoli come suoi consulenti. «A dire la verità - afferma al telefono - non ho ancora ricevuto nulla, mentre l'avviso è arrivato alle altre persone coinvolte. Sono sereno e ho fiducia nell'operato della magistratura». Cosa è avvenuto a Ferragosto? Come tutti gli anni, ho visitato il carcere in quanto europarlamentare. Due giorni prima mi trovavo in Val Susa per una lezione davanti ai cancelli del cantiere. C'era anche Nicoletta, che è una mia vecchia allieva all'università. Lei e Luca sono tra le persone che io consulto quando voglio intervenire sulla Tav. Ho chiesto a entrambi se volevamo venire con me. All'entrata del carcere ho dichiarato che erano miei consulenti. Loro hanno firmato un modulo in cui dichiaravano che non erano giornalisti e siamo entrati. Il capo delle guardie carcerarie ci ha accompagnato e abbiamo, tra gli altri, incontrato uno dei No Tav arrestati due anni fa. Perché è stato convocato in Procura? Ci sono andato come persona informata dei fatti. Ai magistrati che volevano sapere chi erano le persone che mi hanno accompagnato ho detto le cose che sto dicendo a lei. Forse sono stato imprudente, ma dopo questo colloquio, il 7 settembre, siamo tornati per visitare il carcere femminile e un pezzo di quello maschile dove erano stati rinchiusi gli altri arrestati No Tav. Mi ricordo di averli rimproverati perché oggi è imprudente girare con la macchina in Valle trasportando petardi. Contro ial movimento No Tav è in atto una criminalizzazione? Con tutta l'amicizia e il rispetto possibile che ho per Giancarlo Caselli devo dirgli che sta sbagliando. La magistratura è indipendente e applica le leggi, ma qui il dissenso non viene minimamente contemplato. Le ragioni della popolazione o dei sindaci contrari all'Alta Velocità non sono mai state ascoltate. Sono stati sentiti solo coloro che sono d'accordo. Questa è la prima provocazione. La seconda è la militarizzazione della Valle scelta dal governo. Non farà altro che peggiorare la situazione. Come giudica il blitz di Alfano di ieri? Credo che voglia concentrarsi sui destini della Tav per distrarre l'opinione pubblica dalle incerte sorti del governo. Non è vero che le popolazioni sono state consultate. Quando lo sento parlare mi chiedo se è la stessa persona che ha votato per Ruby nipote di Mubarak. Che cosa significa oggi il concetto di «resistenza»? Le rispondo con Dossetti: non è solo un diritto, ma un dovere del cittadino opporsi alle decisioni del potere quando violano i diritti fondamentali, come quello alla salute o all'ambiente. Oggi abbiamo un potere politico che non prevede altre forme di resistenza che non siano la lettera al direttore. In questo contesto ogni discorso sul terrorismo è una palla. Sdraiarsi per strada e bloccare il traffico è illegale? Forse si, ma lo ha fatto anche Gandhi con la sua resistenza passiva. Il vero problema è un altro. Come dare voce al dissenso in un paese dove la gente viene tacitata dai media, il parlamento è stato esautorato e un Presidente della Repubblica governa come un monarca? Direi che oggi politica è fare resistenza in maniera meno illegale possibile.
Ctrl+Alt+Suppr: Bill Gates admet avoir fait une erreur et accuse IBM - WINDOWS - Qui n'a jamais pesté d'avoir à faire une combinaison aussi compliquée pour une fonction si fondamentale de Windows? Bien conscient du malaise de ses utilisateurs, Bill Gates a enfin fini par présenter ses excuses officielles pour son célèbre "Control-Alt-Suppr". Le fondateur de Microsoft a admis très sobrement que "c'était une erreur" lors d'une conférence pour une levée de fonds de l'université d'Harvard, repérée par The Verge. "Nous aurions dû n'avoir qu'un seul bouton", a-t-il dit. En effet, cette combinaison a toujours servi à une fonction importante de Windows. Sous MS-DOS la pression simultanée de ces touches engendre un redémarrage du système. Sous les premiers Windows (de 3.1 à Millenium), elle provoque l'apparition d'une boite de dialogue permettant d'arrêter des processus ayant un comportement instable, et la seconde fois un redémarrage du système. Depuis Windows XP, elle permet d'interagir avec le programme qui gère l'ouverture et la fermeture de la session.
La cultura pop è fatta di molte cose, a volte frivole, a volte molto serie. Mai sottovalutarle - Essere conservatori, in Italia. La sparata di Barilla sui gay è il pensiero di un conservatore? Direi di no, se l'altro ieri Bush sr. ha fatto il felice testimone di nozze di due sue amiche. E Bush è uomo di destra, indubbio. Allora il problema è: la battuta del patron (abolire una buona volta la parola "patron"?) delle macine è una stupidata o è il pensiero vero di un italiano di destra? Ma allora, l'italiano di destra è stupido? Ora il detrorso italico tipo dirà: non è che l'italiano di sinistra tipo sia un furbone. Ecciaraggioneciai. E infatti è da due anni che stiamo insieme, e se stiamo insieme ci sarà un perchè. di no man's land
12 ottobre, d’Orsi: ‘Non ci sarò perché…’ - Flores d’Arcais: ‘Bisogna raddoppiare l’impegno, perché…’ - Angelo d’Orsi spiega le ragioni per cui non scenderà in piazza il 12 ottobre: “Basta giocare in difesa. Le manifestazioni non servono senza una parallela azione capillare sul 'territorio', secondo il modello vincente dei referendum, capace di ascoltare proteste e bisogni concreti". Per Paolo Flores d’Arcais occorre invece moltiplicare l'impegno per il successo dell'iniziativa, perché "avrebbe un’influenza fortissima sull’andamento della crisi italiana. Ma dipende dalla chiarezza con cui si dirà cosa e chi si contrapponga alla realizzazione della Costituzione”.
UMBERTO SABA. LA POESIA DI UNA VITA - L’incontro con la psicoanalisi - Saba scherzava con Carlo Levi attribuendo l’euforia dell’amico al segno del Sagittario e il suo disagio interiore al segno dei Pesci. Fu l’incontro con il medico triestino Edoardo Weiss a sciogliere il groviglio delle sue angosce e a renderle manifeste nella sua poesia. Saba iniziò la terapia con Weiss nel 1929 e la terminò nel 1931 quando il medico si trasferì a Roma. In una lettera del 13 settembre 1929, firmata Berto, Saba scrive a Debenedetti di avere avuto una crisi nervosa che lo aveva portato vicino al suicidio: « Devi sapere che alla radice della mia malattia stava la mancanza del padre: ma come, in qual senso e con quali conseguenze è cosa incredibile e vera.» (La spada d’amore cit.) Nel 1952 Saba scrive a Vittorio Sereni: «In realtà, più che guarire, personalmente, ho capito molte cose dell’anima umana, che prima mi erano non solo oscure, ma addirittura insospettate. La cosa peggiore della mia infanzia fu l’assenza di un padre (buono o cattivo) e il dott. Weiss supplì, fino a un certo punto, a questa mancanza. » Il tema della lacerazione affettiva conseguente al dissesto familiare compare già nei sonetti di Autobiografia
Mogli uccise - Non chiamateli «femminicidi» - È quasi sempre l’ultimo atto di lunghe relazioni malate, di tragedie di vita a due caratterizzate fin dall’inizio da prevaricazioni e contrasti. "La violenza maschile è la prima causa di morte per le donne in Europa e nel mondo. Ben si comprende, dunque, la comparsa anche nel nostro Paese di un neologismo, Femminicidio, coniato oltreoceano una ventina di anni fa dalla criminologa Diana Russell e poi entrato nell’uso comune grazie all’antropologa Marcela Lagarde, che lo utilizzò nei suoi scritti sui numerosi omicidi di donne compiuti al confine tra Messico e Stati Uniti. In Italia il termine approda nel 2008, in un libro di Barbara Spinelli Femminicidio. Dalla denuncia sociale al riconoscimento giuridico internazionale. Nella Treccani, alla voce corrispondente, si legge Femminicidio (feminicidio), s.m., uccisione diretta o provocata, eliminazione fisica o annientamento morale della donna e del suo ruolo sociale. Al pari di molti altri neologismi di derivazione anglosassone, femminicidio ha l’indubbio pregio della globale ed immediata comprensibilità di un fenomeno che, nelle sue diverse manifestazioni, sia l’uccisione della moglie o della figlia troppo "occidentalizzata" o altro ancora, ha come comune denominatore la violenza sulla donna. Nel caso della violenza all’interno della coppia, tuttavia, la parola femminicidio rischia di richiamare l’attenzione più su ciò che emerge dal pelo dell’acqua - l’uccisione della donna appunto - che su quello che sta sotto - la vita della coppia.
REMO BODEI - DOVE E' FINITA L'ARTE DI AMARE? - L’amore non è cieco come già disse Pascal, ma in esso coesistono passione e ragione. "Francesca riconosce che l’amore per Paolo le ha "provocato" «piacere sì forte / che come vedi ancor non m’abbandona», un piacere, che continua oltre la morte e spiega perché ha deciso di amare Paolo e di tradire Gianciotto. Tale tesi viene, infatti, successivamente confutata da Dante a due livelli: nel Purgatorio, per bocca di Virgilio, sul piano della ragione umana e, nel Paradiso, da Beatrice, su quello della teologia cristiana. Bersaglio di Dante sono ora coloro che ritengono «ciascun amor in sé è laudabil cosa» (Purgatorio, XVIII, 36), ossia che tutti gli amori non solo sono consentiti, ma encomiabili e che, di conseguenza, l’amore ricambiato non soltanto è necessario, ma anche moralmente legittimo. Dante polemizza ora contro coloro che hanno sostenuto un simile principio. E sono molti: da Andrea Cappellano a Jacopo da Lentini, da Guinizzelli a Cavalcanti. E senza dimenticare se stesso,che in gioventù (come risulta dal Convivio, IV, 1) aveva condiviso tale teoria e che per questo, sentendosi personalmente coinvolto, sviene per la commozione al racconto dei due amanti. Alla base dell’amore vi è, certo, un’inevitabile attrazione fatale di tipo fisico: «come il foco movisi in altura /…/ così l’animo preso entra in desire, / ch’è moto spirituale, e mai non posa / finché la cosa amata il fa gioire».
giovedì 26 settembre 2013
L'Italia di Berlusconi come caso di studio per la scienza politica - È difficile, in un’Italia su cui l’ombra di Berlusconi è ancora così lunga e densa, riuscire a parlare dell’età berlusconiana con approccio scientifico, seguendo l’indicazione spinoziana di comprendere le azioni umane senza ridere, né piangere, né detestare. Tentano comunque di farlo alcuni saggi che, quasi presagendo il declino di un’epoca, iniziano a farne un bilancio, senza peraltro riuscire a pronunciarsi sull’eredità che ne conseguirà. Considerando l’Italia di Berlusconi, una delle difficoltà interpretative più evidenti nasce sul piano della teoria delle forme di governo: qual è l’estensione del concetto di democrazia? Di che genere è la crisi della democrazia italiana che tanti volumi hanno descritto e continuano a descrivere? Che rapporto c’è tra quella crisi, nella sua fase attuale, e l’impronta che Berlusconi ha dato al fare politica in Italia? Luigi Ferrajoli ha recentemente scritto di una crisi duplice, dall’alto e dal basso: richiamando l’ultimo articolo della Costituzione francese dell’anno III, che affidava la stessa Costituzione alla lealtà dei pubblici poteri e alla «vigilanza dei padri di famiglia, alle spose e alle madri, all’affetto dei giovani cittadini, al coraggio di tutti i Francesi», Ferrajoli fa notare che in Italia sono venute meno precisamente quelle due garanzie, «la lealtà dei titolari dei poteri di governo [...], essi stessi promotori della deformazione costituzionale», e la «vigilanza di una parte rilevante dell’opinione pubblica, anestetizzata dalla propaganda» (Poteri selvaggi. La crisi della democrazia italiana, Laterza, Roma-Bari 2011, p. VIII). Il ruolo di Berlusconi nel generare tali dinamiche è rilevante; talmente rilevante, tuttavia, che rischia di far perdere di vista l’intricatissima rete di agenti e di fenomeni che precedono lo stesso Berlusconi o che, indipendentemente dal suo intervento diretto, ne hanno favorito l’affermazione, di volta in volta per inerzie, omissioni, spinte emulative, incapacità di elaborare conflitti e di evitare divisioni, carenze sul piano dell’immaginazione politica. Si comprende in questa chiave perché, nella prefazione al volume da loro curato, Ginsborg e Asquer (Cos’è il berlusconismo, pp. V-XXIX) riferiscano espressamente al centrosinistra italiano dal 1994 in poi l’aggettivo semileale, riprendendo l’attribuzione che Juan Linz riferì ai partiti democratici europei per descriverne l’atteggiamento dopo la prima guerra mondiale, le divisioni e le inerzie che favorirono l’ascesa delle destre (rif. a J. J. Linz, Crisis, Breakdown, and Reequilibration, in Id., A. Stepan, eds., The Breakdown of Democratic Regimes, John Hopkins University Press, Baltimore-London 1978).
Borsa, Piazza Affari crolla sotto il peso della crisi del governo. Dopo giorni di calma piatta, le minacce di dimissioni da parte dei parlamentari del Pdl tornano ad agitare gli investitori. La Borsa milanese è la peggiore d'Europa, zavorrata dalle banche, e lo spread sale oltre 245 punti in attesa dell'asta di Bot del Tesoro. Grande volatilità su Telecom. Positiva Tokyo sulla debolezza dello yen, negli Stati Uniti entrano nel vivo i dibattiti sul tetto all'indebitamento federale
LE IMPRESE DI SILVIO - G8: LA MADDALENA - La bonifica velenosa. "Già, un caso di scuola, la Maddalena. Non c'è angolo della Grande Opera che non porti le stimmate del Sistema. A cominciare dal mare su cui si affaccia. A fine luglio scorso, la Procura di Tempio Pausania, ha chiuso due anni di indagini del pm Riccardo Rossi e del Noe dei carabinieri di Sassari ed è pronta a chiedere 17 rinvii a giudizio per chi avrebbe dovuto bonificare i 60mila metri dello specchio d'acqua dell'ex Arsenale e, al contrario, lo ha avvelenato una seconda volta. In quel 2009, ballavano 7 milioni di euro per la bonifica e bisognava fare in fretta. Grattarono 50 centimetri di fondale marino di fronte all'ex Arsenale con le benne delle ruspe, smuovendo morchia e veleni depositati in mezzo secolo dalla Marina Militare italiana. E il dragaggio, per giunta, fu fatto a sbalzi, per accumulare più in fretta detriti. Mercurio e idrocarburi pesanti si dispersero in mare e le correnti hanno fatto il resto. Portando i sedimenti velenosi fino ai confini delle acque del Parco e obbligando a una nuova bonifica (per cui oggi non ci sono fondi sufficienti e non è stato ancora approvato un progetto) su un area grande il doppio di quella iniziale. Danni imprevedibili. Nessuno sa o può dire, in questo momento, quanto tutto questo abbia già intossicato o possa intossicare l'eco-sistema di uno degli angoli più belli del Mediterraneo (la situazione è monitorata dal Parco della Maddalena e dall'Arpas). Esattamente come nessuno sa prevedere i tempi dell'accertamento delle responsabilità dei 17 indagati per questo disastro dalla Procura di Tempio, una di quelle sedi giudiziarie, per dirne una, dove a metà settembre il tribunale è andato a fuoco notte-tempo per un tostapane e dove i gip si arrangiano nelle udienze preliminari in una ex scuola elementare."
G8 - LA CATASTROFE DELLA MADDALENA - Il saccheggio e l'inganno. "La Maddalena è un'altra Ilva", sostiene oggi Stefano Boeri, l'architetto che ha progettato la "Casa sull'acqua" dell'ex Arsenale, che per quel progetto deve ancora essere pagato (il suo debitore, il costruttore e corruttore Diego Anemone, ha dichiarato fallimento) e sotto i cui occhi quelle opere si sono trasformate in fantasmi. Regione, Protezione Civile, Mita Resort "sono come le tre scimmiette sul comò", frusta Angelo Comiti, che dell'Isola è il sindaco, ma più giusto sarebbe dire il primo naufrago, sintetizzando un'immagine e una filastrocca. Anche perché, senza girarci troppo intorno, la verità è che mille e seicento giorni dopo il 23 aprile del 2009, le parole con cui l'allora presidente del Consiglio Silvio Berlusconi annunciò il trasferimento della sede del G8 dalla Maddalena all'Aquila e l'allora capo della Protezione Civile Guido Bertolaso rassicurò l'Isola promettendo di averle quantomeno lasciato in eredità una Grande Opera che sarebbe diventata il volano di un'economia rimasta orfana della chiusura della base americana, dimostrano il cinismo di un inganno. Costruito intorno a un format che abbiamo imparato a conoscere con lo svelamento del Sistema Balducci-Protezione Civile. Dove lo Stato perde sempre. Nella fase iniziale di progettazione e realizzazione delle opere (gravate di un 30-50 per cento di maggiorazioni "in conto corruzione"). Nella fase di concessione al privato (regolarmente a prezzi di saldo). E nella sua fase finale, altrettanto regolarmente affidata al contenzioso "arbitrale", dove lo Stato, ancora una volta, si dispone docilmente a soccombere alla richiesta danni del privato (la Mita Resort in questo caso) nei cui confronti finisce per risultare inadempiente. Per non aver "mai consegnato i verbali di collaudo". Per non aver bonificato quel che c'era da bonificare.
Obama, il teatrino della pace tra Israele e Anp. Il processo di pacificazione in cui gli americani dicono di essere coinvolti è una grande bugia che non può portare a nulla di buono, scrive il docente Zvi Schuldiner - I due 11 settembre Il meno importante è quello del colpo di stato fascista avvenuto in Cile l'11 settembre del 1973. Patrocinato dagli Stati uniti, prodotto della politica di Nixon e Kissinger, fu un'ulteriore manifestazione di un imperialismo che aveva già colpito in tanti altri paesi: Iran, Guatemala, Vietnam, Cuba, etc. Al golpe seguirono migliaia di omicidi, l'oppressione - con il placet degli Usa - del popolo cileno e la creazione del primo vero laboratorio di quel neoliberismo che si sarebbe esteso ai centri del potere mondiale. Il più importante è quello del 2001, che costò la vita a migliaia di persone e servì da giustificazione all'avventura criminale intrapresa da Bush e soci in Iraq e in Afghanistan. Sullo scacchiere internazionale fecero la loro comparsa, una volta di più, «il nemico da educare», «le lezioni da dare al terrorismo», «le considerazioni strategiche» sulla base delle quali si scatenò la furia americana, dai crimini delle guerre di Bush alle «esecuzioni moderate» del premio Nobel per la pace Obama. Che, parlando alla nazione ha rivendicato «sette decenni d'impegno dell'America per la sicurezza del mondo». Gli Usa, in Pakistan, hanno eliminato Bin Laden, che anni prima loro stessi avevano mandato in Afghanistan per sconfiggere i sovietici; in Siria, alcuni gruppi che fanno capo ad Al-Qaeda ricevono appoggio da Washington e dell'occidente! Il criminale Assad combatte contro alcune forze democratiche e non pochi fondamentalisti. Russi e americani appoggiano le une e gli altri, dissanguando la società siriana, anche con molti altri scopi. Obama esagera, Kerry fa la voce grossa e consulta il Kissinger dell'altro 11 settembre; interviene Putin, quel grande democratico, per salvare la regione dalle nefaste conseguenze che avrebbe comportato per tutti l'«attacco chirurgico e limitato» minacciato dagli Usa. Morale e occupazione Che orrore e uccidere 1200 persone con il gas! Ammazzarne 100mila con le armi, invece, va bene. Gas? No! Il napalm e lo scempio del Vietnam, però, sì. Anche bombardare Panamá e uccidere migliaia di persone per catturare l'ex agente della Cia Noriega va bene. Quando Saddam è «dei nostri» e gasa le persone tenendo però a freno l'Iran, va tutto bene. E pure quando il governo «combatte il terrorismo» e accidentalmente fa strage di innocenti coi droni che si trovavano nelle vicinanze, non c'è nulla di male. In questo «gioco» di «gas e Siria», ultimatum di Obama, dubbie prove di Kerry, consultazioni con il saggio Kissinger per fortuna compare il democratico e omofobo amico di Assad, Putin, che con una mossa azzeccata ci risparmia un terribile scenario. Che fare? Ritornare ai negoziati di pace. Un israeliano assassinato venerdì 13, un altro lo scorso sabato. Certo, anche i palestinesi vengono uccisi; ogni settimana. Ma questo fa parte della «lotta contro il terrorismo». Ed ecco la grande risposta del primo ministro Netanyahu: più coloni a Hebrón, dove sabato è stato ucciso il militare israeliano. Le differenti menzogne Le menzogne di Obama e Kerry sulla Siria sono molto differenti rispetto a quelle sui negoziati di pace israelo-palestinesi. Il processo di pacificazione in cui gli americani dicono di essere coinvolti è una grande bugia che non può portare a nulla di buono. Mentre il governo di Hamas, a Gaza, è molto debilitato, quello di Abu Mazen, sembra offrire la possibilità di un rafforzamento della linea diplomatica. L'accerchiamento che subisce Hamas, inoltre, potrebbe portare quest'ultimo a riprendere gli attacchi nel sud per evitare un ulteriore indebolimento. Ad ogni modo la presunta forza di Abu Mazen si basa sull'appoggio israelo-statunitense e sul silenzio riguardo ai limiti e all'inconsistenza delle negoziazioni. Opposto ad Abu Mazen e al suo gruppo, c'è un governo israeliano di estrema destra, che accetta formalmente la retorica delle negoziazioni, dimostrando però quotidianamente di non poter condurle a nulla di serio. I ministri di Netanyahu ribadiscono ogni giorno la loro opposizione all'idea di due stati per due popoli, l`idea che, teoricamente, sta alla base di quelle che dovrebbero essere delle negoziazioni. Costoro dichiarano che è arrivato il momento di annullare gli accordi di Oslo, e appoggiano programmi che portano verso una progressiva annessione di fatto dei territori occupati nel 1967. L'attuale governo israeliano non ha realmente intenzione di accettare le responsabilità del passato: tra l'altro, implicherebbe il riconoscimento delle responsabilità verso i rifugiati, accettare il ritorno di alcuni di essi e indennizzarne altri. La paura viscerale del «ritorno di milioni di persone» è accompagnata da un crescente aumento, In Israele, del razzismo e del fascismo. L'attuale governo insiste con una costante espansione edilizia e con la presenza israeliana nei territori occupati. Questo comporta la violenta oppressione e repressione di 3milioni di palestinesi che, sotto un'occupazione violenta e arbitraria, sono esclusi dai più elementari diritti politici e umani. Nel migliore dei casi, la soluzione geografica proposta da Israele, non va oltre uno «stato palestinese demilitarizzato», limitato a una serie di bantustan sotto il controllo israeliano. Il Nobel per la pace continuerà a dimostrare le sue doti di grande oratore dal pulpito dell'Onu e dalla sua capitale imperiale e Kerry continuerà a cercare intrecciare parole come il suo consigliere Kissinger, senza tuttavia riuscire a nascondere che, insieme ai loro alleati israeliani, favoriti dalla passività europea, stanno attuando un gigantesco progetto di masturbazione pubblica che può portare a un falso accordo. Un accordo che incuberebbe i germi di un futuro sempre più tragico sia per il popolo palestinese sia per quello israeliano.
How animals perceive time Slo-mo mojo - Small creatures with fast metabolisms see the world like an action replay - FLIES live shorter lives than elephants. Of that there is no doubt. But from a fly’s point of view, does its life actually seem that much shorter? This, in essence, was the question asked by Kevin Healy of Trinity College, Dublin, in a paper just published in Animal Behaviour. His answer is, possibly not. Subjective experience of time is just that—subjective. Even individual people, who can compare notes by talking to one another, cannot know for certain that their own experience coincides with that of others. But an objective measure which probably correlates with subjective experience does exist. It is called the critical flicker-fusion frequency, or CFF, and it is the lowest frequency at which a flickering light appears to be a constant source of illumination. It measures, in other words, how fast an animal’s eyes can refresh an image and thus process information. For people, the average CFF is 60 hertz (ie, 60 times a second). This is why the refresh-rate on a television screen is usually set at that value. Dogs have a CFF of 80Hz, which is probably why they do not seem to like watching television. To a dog a TV programme looks like a series of rapidly changing stills. Having the highest possible CFF would carry biological advantages, because it would allow faster reaction to threats and opportunities. Flies, which have a CFF of 250Hz, are notoriously difficult to swat. A rolled up newspaper that seems to a human to be moving rapidly appears to them to be travelling through treacle. Mr Healy reasoned that the main constraints on an animal’s CFF are its size and its metabolic rate. Being small means signals have less far to travel in the brain. A high metabolic rate means more energy is available to process them. A literature search, however, showed that no one had previously looked into the question. Fortunately for Mr Healy, this search also showed that plenty of people had looked at CFF in lots of species for other reasons. Similarly, many other people had looked at the metabolic rates of many of the same species. And size data for species are ubiquitous. All he had to do, therefore, was correlate and repurpose these results. Which he did. To simplify matters he looked only at vertebrates—34 species of them. At the bottom end of the scale was the European eel, with a CFF of 14Hz. It was closely followed by the leatherback turtle, at 15Hz. Tuataras clocked in at 46Hz. Hammerhead sharks tied with humans, at 60Hz, and yellowfin tuna tied with dogs at 80Hz. The top spot was occupied by the golden-mantled ground squirrel, at 120Hz. And when Mr Healy plotted his accumulated CFF data against both size and metabolic rate (which are not, it must be admitted, independent variables, as small animals tend to have higher metabolic rates than large ones), he found exactly the correlations he had predicted. The upshot is that his hypothesis—that evolution pushes animals to see the world in the slowest motion possible—looks correct. Flies may seem short-lived to people, but from a dipteran point of view they can thus live to a ripe old age. Remember that next time you try (and fail) to swat one. From the print edition: Science and technology
Il monito degli economisti: “Basta austerità o per l’euro sarà la fine” Nel giorno in cui i media celebrano la vittoria della Merkel in Germania il “Financial Times” pubblica un documento che interpreta molto diversamente la fase e che guarda più avanti: "La tregua sui mercati è solo temporanea. In assenza di condizioni per una svolta di politica economica l’euro è condannato". The economists’ warning*, Financial Times, 23 Settembre 2013 La crisi economica in Europa continua a distruggere posti di lavoro. Alla fine del 2013 i disoccupati saranno 19 milioni nella sola zona euro, oltre 7 milioni in più rispetto al 2008: un incremento che non ha precedenti dal secondo dopoguerra e che proseguirà anche nel 2014. La crisi occupazionale affligge soprattutto i paesi periferici dell’Unione monetaria europea, dove si verifica anche un aumento eccezionale delle sofferenze bancarie e dei fallimenti aziendali; la Germania e gli altri paesi centrali dell’eurozona hanno invece visto crescere i livelli di occupazione. Il carattere asimmetrico della crisi è una delle cause dell’attuale stallo politico europeo e dell’imbarazzante susseguirsi di vertici dai quali scaturiscono provvedimenti palesemente inadeguati a contrastare i processi di divergenza in corso. Una ignavia politica che può sembrare giustificata nelle fasi meno aspre del ciclo e di calma apparente sui mercati finanziari, ma che a lungo andare avrà le più gravi conseguenze. Come una parte della comunità accademica aveva previsto, la crisi sta rivelando una serie di contraddizioni nell’assetto istituzionale e politico dell’Unione monetaria europea. Le autorità europee hanno compiuto scelte che, contrariamente agli annunci, hanno contribuito all’inasprimento della recessione e all’ampliamento dei divari tra i paesi membri dell’Unione. Nel giugno 2010, ai primi segni di crisi dell’eurozona, una lettera sottoscritta da trecento economisti lanciò un allarme sui pericoli insiti nelle politiche di “austerità”: tali politiche avrebbero ulteriormente depresso l’occupazione e i redditi, rendendo ancora più difficili i rimborsi dei debiti, pubblici e privati. Quell’allarme rimase tuttavia inascoltato. Le autorità europee preferirono aderire alla fantasiosa dottrina dell’“austerità espansiva”, secondo cui le restrizioni dei bilanci pubblici avrebbero ripristinato la fiducia dei mercati sulla solvibilità dei paesi dell’Unione, favorendo così la diminuzione dei tassi d’interesse e la ripresa economica. Come ormai rileva anche il Fondo Monetario Internazionale, oggi sappiamo che in realtà le politiche di austerity hanno accentuato la crisi, provocando un tracollo dei redditi superiore alle attese prevalenti. Gli stessi fautori della “austerità espansiva” adesso riconoscono i loro sbagli, ma il disastro è in larga misura già compiuto. C’è tuttavia un nuovo errore che le autorità europee stanno commettendo. Esse appaiono persuase dall’idea che i paesi periferici dell’Unione potrebbero risolvere i loro problemi attraverso le cosiddette “riforme strutturali”. Tali riforme dovrebbero ridurre i costi e i prezzi, aumentare la competitività e favorire quindi una ripresa trainata dalle esportazioni e una riduzione dei debiti verso l’estero. Questa tesi coglie alcuni problemi reali, ma è illusorio pensare che la soluzione prospettata possa salvaguardare l’unità europea. Le politiche deflattive praticate in Germania e altrove per accrescere l’avanzo commerciale hanno contribuito per anni, assieme ad altri fattori, all’accumulo di enormi squilibri nei rapporti di debito e credito tra i paesi della zona euro. Il riassorbimento di tali squilibri richiederebbe un’azione coordinata da parte di tutti i membri dell’Unione. Pensare che i soli paesi periferici debbano farsi carico del problema significa pretendere da questi una caduta dei salari e dei prezzi di tale portata da determinare un crollo ancora più accentuato dei redditi e una violenta deflazione da debiti, con il rischio concreto di nuove crisi bancarie e di una desertificazione produttiva di intere regioni europee. Nel 1919 John Maynard Keynes contestò il Trattato di Versailles con parole lungimiranti: «Se diamo per scontata la convinzione che la Germania debba esser tenuta in miseria, i suoi figli rimanere nella fame e nell’indigenza […], se miriamo deliberatamente alla umiliazione dell’Europa centrale, oso farmi profeta, la vendetta non tarderà». Sia pure a parti invertite, con i paesi periferici al tracollo e la Germania in posizione di relativo vantaggio, la crisi attuale presenta più di una analogia con quella tremenda fase storica, che creò i presupposti per l’ascesa del nazismo e la seconda guerra mondiale. Ma la memoria di quegli anni sembra persa: le autorità tedesche e gli altri governi europei stanno ripetendo errori speculari a quelli commessi allora. Questa miopia, in ultima istanza, è la causa principale delle ondate di irrazionalismo che stanno investendo l’Europa, dalle ingenue apologie del cambio flessibile quale panacea di ogni male fino ai più inquietanti sussulti di propagandismo ultranazionalista e xenofobo. Occorre esser consapevoli che proseguendo con le politiche di “austerità” e affidando il riequilibrio alle sole “riforme strutturali”, il destino dell’euro sarà segnato: l’esperienza della moneta unica si esaurirà, con ripercussioni sulla tenuta del mercato unico europeo. In assenza di condizioni per una riforma del sistema finanziario e della politica monetaria e fiscale che dia vita a un piano di rilancio degli investimenti pubblici e privati, contrasti le sperequazioni tra i redditi e tra i territori e risollevi l’occupazione nelle periferie dell’Unione, ai decisori politici non resterà altro che una scelta cruciale tra modalità alternative di uscita dall’euro. Promosso da Emiliano Brancaccio e Riccardo Realfonzo (Università del Sannio), il “monito degli economisti” è sottoscritto da Philip Arestis (University of Cambridge), Georgios Argeitis (Athens University), Wendy Carlin (University College of London), Jesus Ferreiro (University of the Basque Country), Giuseppe Fontana (Università del Sannio), James Galbraith (University of Texas), Mauro Gallegati (Università Politecnica delle Marche), Eckhard Hein (Berlin School of Economics and Law), Alan Kirman (University of Aix-Marseille III), Jan Kregel (University of Tallin), Heinz Kurz (Graz University), Alfonso Palacio-Vera (Universidad Complutense Madrid), Dimitri Papadimitriou (Levy Economics Institute), Pascal Petit (Université de Paris Nord), Dani Rodrik (Institute for Advanced Study, Princeton), Malcolm Sawyer (Leeds University), Willi Semmler (New School University, New York), Felipe Serrano (University of the Basque Country), Engelbert Stockhammer (Kingston University), Tony Thirlwall (University of Kent). *”Il monito degli economisti” è stato pubblicato nella versione inglese dal Financial Times il 23 settembre 2013. Per firmare il “monito”, per contattare i promotori e per tutti i materiali si rinvia al sito web: www.theeconomistswarning.com.
Decadenza, Berlusconi: colpo di Stato E si prepara a scendere in piazza - Azzurri spiazzati dalla brusca sterzata ma i ministri per ora esentati dallo strappo. Brusco faccia a faccia Alfano-Franceschini. Una manifestazione in agenda per domani. - «Ormai ne sono sicuro: i giudici vogliono arrestarmi, vogliono umiliarmi». Così esordisce un Silvio Berlusconi che ammette su di sé anche un dramma personale , davanti ai gruppi parlamentari riuniti nella sala della Regina della Camera dei Deputati. Berlusconi intrattiene i suoi soldati ripercorrendo, per filo e per segno, tutte le sue disavventure giudiziarie, i suoi cinquanta processi e una «magistratura comunista che mi vuole ammazzare da vent’anni». Ho mandato l’altro giorno – spiega - Angelino Alfano al Colle, ma Napolitano continua solo a prendermi in giro. Pretende io segua un percorso di riabilitazione da gulag stalinista. Dovrei attendere il ricalcolo dell’interdizione, iniziare a scontare la pena e poi, una volta rieducato, chiedere la grazia. Non hanno capito chi sono io e con chi hanno a che fare. Ora basta! Dobbiamo mandare un segnale. I sondaggi danno la nostra Forza Italia già al 36%. Se si vota vinciamo!». Di qui la decisione anche di convocare subito, domani pomeriggio, una manifestazione a Roma. Già deciso lo slogan: «Siamo tutti decaduti».
Vendita Telecom, Giuseppe Vegas: "Non c'è l'obbligo di opa da parte di Telefonica" - Non c'è, allo stato attuale e con la normativa vigente, un obbligo di Opa di Telefonica su Telecom. Lo afferma il presidente Consob Giuseppe Vegas in audizione al Senato secondo cui mancano le due condizioni "che l'operazione comporti l'acquisizione del controllo di Telco da parte di Telefonica e che Telco detenga più del 30% di Telecom"
«Una grande coalizione sociale per uscire dalla frammentazione e trasformare l'Italia». Le parole d'ordine del 12 ottobre secondo Bonsanti, Ciotti, Landini e Rodotà. - Sandra Bonsanti: «Non vogliamo fare un altro partito politico». L'obiettivo, piuttosto, è una «grande coalizione sociale per la democrazia e i diritti», che assuma la Costituzione come punto fermo da cui ripartire e ne dia una lettura non imbalsamata ma innovativa, la consideri una «compagna di strada» (don Ciotti) attraverso la quale «trasformare questo Paese» (Landini).
mercoledì 25 settembre 2013
Il peso delle bollette non pagate - Il dato più eclatante, che fotografa meglio i paradossi italiani, è quello della Pubblica amministrazione, che spesso controlla le società del servizio idrico ma poi non paga le bollette: nel 2012 gli enti pubblici si sono tenuti in tasca qualcosa come 700 milioni, il 18% del credito complessivo vantato dalle aziende e invecchiato oltre i termini. Ma sono i numeri generali, messi in fila da un'analisi di Federutility che sarà presentata oggi a Roma, a mostrare l'entità del macigno che grava sul settore: su un fatturato annuo che viaggia intorno agli 8,5 miliardi, pesano 3,8 miliardi di crediti scaduti (44,7%), e 1,1 miliardi (cioè il 13% del fatturato) guadagnano l'etichetta di insoluto "storico" perché mancano all'appello da oltre 24 mesi. Ad aumentare l'ingessatura dei bilanci ci sono i 700 milioni accantonati nei fondi di svalutazione crediti, che non bastano a coprire tutti i mancati pagamenti ma che comunque congelano un altro 8% del fatturato.
L'intesa tra Matteo Renzi e Gianni Cuperlo: il primo segretario e poi premier, il secondo reggente Pd - "Ufficialmente l’accordo non viene annunciato. Ma c’è qualcosa di solido dietro i sorrisi, gli abbracci e le strette di mano tra Matteo Renzi e Gianni Cuperlo. Gli sguardi di intesa tra i due candidati alla segreteria Pd, unico atto conciliativo della caotica assemblea Dem sabato scorso all’Auditorium della Conciliazione, è qualcosa di più di un semplice fair play tra rivali al congresso. È l’effetto di un patto. E il succo sarebbe questo: se si dovesse tornare al voto dopo le primarie dell’Immacolata, cioè dopo l’elezione di Renzi alla segreteria del partito, il sindaco di Firenze correrebbe per le primarie per la premiership con l’appoggio dei dalemiani-cuperliani, mentre Cuperlo resterebbe al Nazareno, a guidare il Pd, magari non da segretario (per questo servirebbe un altro congresso) ma all’interno di un comitato di reggenza. Sarebbe questo il piano che avrebbe fatto scattare l’allarme in altre aree del partito che non si riconoscono né nella candidatura di Renzi, né in quella di Cuperlo, né negli altri due concorrenti: Pippo Civati e Gianni Pittella. Da qui la corsa di una parte degli ex Popolari, nonché dei lettiani, a cercare un proprio nome da candidare alla segreteria, in modo da assicurarsi una quota definita negli organismi dirigenti: assemblea nazionale e direzione. L’accordo tra Renzi e Cuperlo lascia ben pochi spazi di manovra alle altre aree, nella geografia interna del Pd. Proprio in considerazione del fatto che in molti, nei territori, si stanno spostando sul cavallo vincente fiorentino e, confidano i renziani, “molti altri lo faranno una volta che verrà eletto segretario”.
Blogging and the emerging media ecosystem - "'Media' is the plural of 'medium', a word with an interesting etymology. The conventional, everyday interpretation holds that a medium is a carrier of something. But in science, the word has another, more interesting, connotation. To a biologist, for example, a medium is a mixture of nutrients needed for cell growth. And that's a very interesting interpretation for our purposes. In biology, media are used to grow tissue cultures - living organisms. The most famous example,I guess, is the mould growing in Alexander Fleming’s Petri dishes which eventually led to the discovery of penicillin. WhatI want to do is apply that perspective to human society: to treat it as an organism which depends on a media environment forthe nutrients it needs to survive and develop. Any change in the environment - in the media which support social and cultural life - will have corresponding effects on the organism. Some things will wither; others may grow; new, mutant, organisms may appear. The key point of the analogy is simple: change the medium, and you change the organism. This way of looking at our media environment is not new. I picked it up originally from the late Neil Postman, a passionate humanist who taught at New York University for more than forty years and was an unremitting sceptic about the impact of technology on society. In a series of witty and thought-provoking books -Teaching as a Subversive Activity, Amusing Ourselves to Death, The Disappearance of Childhood and Technopoly- he described how our societies are shaped by their prevailing modes of communication, and fretted about the consequences. Postman deserves to be better known. But he was his own worst enemy, because he was a witty and iconoclastic writer who apparently did not realise that, in academic life, you will never be taken seriously if you make jokes or write clearly. In the academic culture, luxuriant obscurantism is taken as the litmus-test for profundity.The other reason Postman may have been under-rated is that he was a sucker for the Big Idea, the broad sweep across historical periods and disciplinary specialisms. He was therefore regarded with suspicion by scholars whose preferred modus operandi is to crawl along the frontiers of knowledge peering through a thick magnifying glass."
"Nel 1979 il palazzinaro Silvio Berlusconi faceva carte false per entrare nel “salotto buono” attraverso le Generali e il presidente Cesare Merzagora gli rispondeva a pesci in faccia, con una lettera conservata nel suo archivio personale e pubblicata dopo la morte: «Il nostro Consiglio non ha mai desiderato avere nel suo seno costruttori. Inoltre, Lei sta diventando sempre di più anche un grosso personaggio politico ed infatti Lei ha offerto gentilmente a Randone il suo appoggio con i suoi eccellenti amici di Roma, non pensando che a noi questi rapporti non interessano e che anzi di essi facciamo volentieri a meno. [...] Siamo stati e saremo sempre molto guardinghi, non aprendo le porte a prestigiosi personaggi della finanza e dell'industria ed ancor meno del bosco e del sottobosco politico». Poi il palazzinaro che divenne bosco e non più sottobosco, assurse al salotto dei salotti di via Filodrammatici e addirittura a Palazzo Chigi."
Telecom-Alitalia, il flop delle operazioni di sistema. Telecom agli spagnoli, Alitalia vicino ai francesi. Gli errori della politica, banche e capitalismo - "Telecom Italia e Alitalia. La prima ora parla spagnolo, la seconda probabilmente francese. Mancano soltanto alcuni passaggi burocratici legati alle parti correlate, e Telefonica sarà il nuovo padrone dell’ex monopolista, rilevando quote e debito degli altri azionisti riuniti nella holding Telco, ovvero Generali, Mediobanca e Intesa Sanpaolo. Un’operazione che si sta chiudendo in queste ore. Prima del 28 settembre, termine ultimo per comunicare la disdetta al patto parasociale. Secondo quanto si legge nella nota della società iberica, Telefonica salirà oggi al 66% di Telco dopo un aumento di capitale da 323 milioni di euro, 1,09 euro per azione. Poi, una volta incassato l’ok dell’Antitrust in Argentina e Brasile – dove opera Telecom con Tim Brasil e Telefonica possiede il primo operatore, Vivo – arrivare al 70% con un altro aumento da 117 milioni."
SALOTTO BUONO - Così è tramontato il capitalismo all’italiana - Dai diari di Carlo Azeglio Ciampi: «12 settembre: Maccanico. Ha visto Cuccia che si interessa del Corriere della Sera: Agnelli è disponibile». Così l’allora governatore della Banca d’Italia annota nel 1984 l’agognata apertura del presidente della Fiat e del papa laico del capitalismo italiano all’intervento nella Rizzoli per salvarla dal fallimento dopo il disastro del Banco Ambrosiano e lo scandalo della P2. Un’operazione di “disinfestazione” la definì Agnelli, che a Giovanni Bazoli comunicò: «Ne parli con Cuccia, che è come parlare con me». Cadeva così definitivamente il principio secondo cui Mediobanca poteva spaziare a tutto campo nel capitalismo italico con tre sole eccezioni: alberghi, cinema e giornali. Ed era cotto a puntino quello che Cesare Merzagora aveva definito, come ha ricordato Salvatore Bragantini, “un pasticcio di allodola e cavallo”, che per mezzo secolo ha nutrito gli interessi, le inettitudini e le viltà dei capitalisti italiani in un sistema bizantino intrecciato tra banche e imprese, attraverso partecipazioni e patti medievali cucinati nel cosiddetto Salotto buono di via Filodrammatici.
II lavacro del consenso è diventato un argomento ricorrente nelle difese di Berlusconi. - E’ gravissimo, per due ragioni. Il primo articolo della Carta, secondo cui “la sovranità appartiene al popolo”, viene amputato della sua seconda parte che dice “nelle forme e nei limiti stabiliti dalla Costituzione”. Le “forme” e i “limiti” sono esattamente quello di cui in questo momento non si vuole tenere conto. La pretesa che il voto popolare diventi una legittimazione superiore a quella che deriva dalla legalità è diventata argomento ormai corrente nel dibattito e adoperato come prova regina, ma è una rottura radicale del sistema costituzionale. L’articolo 54 nel primo comma dice: “Tutti i cittadini hanno il dovere di essere fedeli alla Repubblica e di osservarne la Costituzione e le leggi”. Nel secondo coma si aggiunge: “I cittadini cui sono affidate funzioni pubbliche hanno il dovere di adempierle con disciplina ed onore”. Qui si affermano due cose: c’è un dovere costituzionale di rispettare le leggi. E questa legalità cui sono soggetti tutti i cittadini, per coloro che esercitano funzioni pubbliche è integrata da altri parametri. Tutto questo non può essere cancellato dal consenso. Il fatto che questo punto venga ignorato è il segno di una più generale regressione culturale e civile.
Costituzione, Rodotà: “Inconcepibile contrapposizione tra consenso e legalità” - Dal 26 al 29 settembre il Festival del diritto di Piacenza, animato dal giurista. Che difende la Carta - "non è un ferrovecchio" - e smonta la tesi berlusconiana secondo la quale chi prende i voti può mettersi al di sopra delle leggi: "Democrazia in situazione drammatica"
Cristina Kirchner defendió el acuerdo con Irán y pidió respuestas del régimen de Teherán - Al brindar su discurso en la Asamblea General de la ONU, la mandataria sostuvo que "pasó un tiempo prudencial" para que los iraníes respondan sobre el memorándum. Además, habló de Malvinas, la crisis en Siria, los holdouts y el Papa
martedì 24 settembre 2013
German Weapons for the World: How the Merkel Doctrine Is Changing Berlin Policy - Germany used to be extremely careful about where it exported its weapons. In recent years, however, Chancellor Angela Merkel has shown a preference for sending high-tech armaments abroad rather than German soldiers -- even if that means doing business with questionable regimes.
Free Syrian Army Chief: 'Why Is the West Just Looking On?' - Gen. Salim Idriss is head of the Free Syrian Army. In a SPIEGEL interview, he discusses why the chemical weapons deal with Assad is a ruse, why the West worries too much about Islamic extremists and how he coordinates his forces via Skype.
GRAMMATICA ITALIANA, A ME MI, A TE TI - A me mi e a te ti sono casi particolari di quel fenomeno sintattico (detto dislocazione) che consiste nell’anticipare o posticipare un elemento della frase riprendendolo tramite un pronome. Un fenomeno attestato nell’uso dell’italiano fin dalle sue origini. Qui la ripresa riguarda il pronome personale, usato prima nella forma tonica (me), poi in quella atona (mi). Non si tratta propriamente di un pleonasmo (cioè di una ripetizione inutile), ma di una sottolineatura ottenuta mettendo in evidenza l’elemento che si ritiene più importante A me mi sembra che le cose stiano molto diversamente. USI Nel linguaggio parlato informale, un costrutto come a me mi è certamente consentito. Ma nel parlato formale (un colloquio di lavoro o una prova di esame orale, un dialogo con un superiore – docente, capoufficio ecc.) e ancor più nello scritto è decisamente da evitare, perché darebbe la sensazione che chi parla o scrive non sia capace di adeguare il proprio ➔registro linguistico alla situazione in cui si trova. Il costrutto è largamente attestato nell’uso letterario A me mi par di sì: potete domandare nel primo paese che troverete andando a diritta (A. Manzoni, I promessi sposi) e ritorna con una certa frequenza nelle canzoni degli ultimi trent’anni coca cola sì coca cola / a me mi fa impazzire (V. Rossi, Bollicine) perché a me mi piace andare veloce (Jovanotti, La mia moto).
Pier Luigi Bersani Pd Bersani: «Chi mi accusa spara il colpo 102...» - «Ne ho già passate 101, vorrei risparmiarmi la 102esima». Non fa niente per dissimulare l’irritazione di fronte agli attacchi più o meno diretti che gli arrivano da pezzi del suo partito. Pier Luigi Bersani ne ha lette «e sentite di tutti i colori, da destra e sinistra in questa giorni ma adesso - dice - vorrei essere lasciato in pace». Neanche quel numero, 101, deve essere casuale: 101 erano i franchi tiratori che hanno affondato l’elezione di Romano Prodi al Quirinale, il tentativo di un governo di cambiamento e segnato la fine della segreteria che guidava da quattro anni. La 102esima è l’accusa che più gli pesa, spiega, quella di aver remato contro il buon esito dell’Assemblea nazionale.
Paris réaffirme sa volonté d'obtenir une résolution ferme contre Damas - "Quelle place pour François Hollande lors de l'assemblée générale des Nations unies qui s'ouvre, mardi 24 septembre, à New York ? Après le retournement diplomatique subi sur le dossier syrien, le chef de l'Etat, qui ambitionne de positionner la France comme un "pays qui a un message à délivrer au monde, des valeurs, des principes et une influence internationale", sera-t-il en mesure d'y faire entendre sa voix ? A l'approche du sommet, ce n'est pourtant pas lui, mais bien le président iranien, Hassan Rohani, qui semble devoir en être la vedette."
Telecom Italia: siamo qui ancora una volta a occuparci e preoccuparci del suo destino. Un tempo era tra le grandi società di telefonia al mondo, oggi appare soltanto come una possibile preda di gruppi esteri. Non ce ne vogliano i difensori a oltranza del mercato «che fa sempre la scelta giusta», in questo caso non è avvenuto. Privatizzata nel 1997 è stata oggetto di scalate fatte a debito e passaggi di mano che l'hanno sfibrata. Dovrebbe oggi essere in prima linea nel fornire un'infrastruttura decisiva per lo sviluppo del Paese, è invece alle prese con una valorizzazione di Borsa di poco più di 8 miliardi, un debito di 40 con per di più le agenzie di rating che minacciano di declassarlo a «spazzatura». Tra i candidati più accreditati come potenziale socio di riferimento o acquirente ci sono gli spagnoli di Telefonica. Si tratta di un altro gruppo non meno esposto finanziariamente e che non sta certo viaggiando a velocità spedita. È frenato dalla crisi spagnola e da un Brasile che inizia a rallentare. Deve fare fronte poi a un debito pari a 51 miliardi. Entrambe le società sono decisive nel campo dell'innovazione per i rispettivi Paesi e mercati. Il tema Telecom Italia ha due aspetti: uno societario e quindi di sostenibilità finanziaria e industriale, l'altro relativo al servizio che offre, a quello che fa. La situazione del mercato delle telecomunicazioni nel mondo indica che si andrà sicuramente verso un consolidamento a tratti feroce tra i gruppi del settore. Il caso di Vodafone che sceglie di vendere la sua partecipazione nell'americana Verizon per 130 miliardi e contemporaneamente crescere acquisendo in Germania ne è un esempio. In Europa più o meno ogni Paese ha la sua società di telefonia: ma in tutti gli Stati Uniti le aziende di telecomunicazioni sono quattro. E non è nemmeno così importante che chi permette agli italiani o ai francesi o ai tedeschi di telefonarsi sia un operatore nazionale. Nel nostro Paese tre su quattro società del settore sono già oggi estere. Il mercato, la concorrenza, ha permesso ai consumatori di avere tariffe ben convenienti. Quello che però i Paesi hanno capito bene è che il moltiplicatore di sviluppo è la rete. È l'infrastruttura che fornisce ossatura e alimento per l'innovazione. Lo è stato a suo tempo nei primi anni Novanta, anche per l'Italia quando si ritrovò all'avanguardia in Europa nel campo della telefonia mobile grazie alla due reti combinate di Tim e Omnitel-Vodafone. Lo è oggi perché permette un utilizzo massiccio di Internet veloce. Ma se l'infrastruttura ne è all'altezza. Attualmente solo il 22% degli italiani dispone di un collegamento a banda larga (e peraltro la meno veloce) rispetto a una media europea di quasi il 28% e la punta francese di oltre il 36%. Chiunque abbia provato a usare Internet in movimento o con un tablet fuori dalle grandi città o agglomerati italiani, conosce le difficoltà alle quali si va incontro. Ecco perché chi controlla la rete, dovendo affrontare nei prossimi anni investimenti importanti, non può essere un soggetto debole. E nemmeno frutto di due debolezze messe assieme. Non è un caso che nelle settimane scorse si sia parlato di un possibile intervento della Cassa depositi e prestiti per Telecom Italia. Ma che i soldi dei risparmiatori vengano usati per sostenere o peggio per pagare i debiti di una società privata è oggi impensabile. Semmai, una volta fosse deciso lo scorporo da Telecom Italia si potrà individuare nella strategicità dell'infrastruttura una ragione di intervento. Il problema è il tempo. Molto si deciderà nei prossimi giorni. Entro il 28 settembre i soci di Telco (la finanziaria che è subentrata nel 2007 alla Pirelli diventando azionista di riferimento di Telecom Italia con una quota del 22,45%), potranno chiarire se vogliono continuare a tenere vincolate nella società le proprie azioni. Gli azionisti di Telco hanno nomi di rango, hanno investito e perso in questi anni molti miliardi e per questo sono tentati dal chiudere definitivamente l'esperienza. Si chiamano Mediobanca, Generali, Intesa Sanpaolo e infine Telefonica. Gli spagnoli possiedono quasi la metà di Telco (il 46%) e vengono visti come gli acquirenti naturali delle altre quote. In ogni caso che Telefonica sia interessata o che altri possano intervenire, tutto ciò non può avvenire tra il disinteresse più o meno generale. Non si può permettere che società indebitate e alle prese con una crisi della Spagna ben più ampia della nostra, subentrino a prezzi di saldo. Le troppe distrazioni di questo periodo non saranno una giustificazione per scelte sbagliate che influiranno pesantemente sul futuro di questo Paese.
Tutte le opinioni del mondo nel Foglio - Le opinioni separate dai fatti non hanno senso, perché ormai le opinioni sono i fatti. Non perché avesse ragione Nietzsche quando diceva che "non esistono più i fatti, ma solo le interpretazioni dei fatti", ma perché il circuito mediatico-giudiziario, quello mediatico-finanziario e quello mediatico-culturale ruotano attorno alle opinioni. Meglio conoscerle bene, dunque.
Gomorra, Saviano condannato per aver copiato alcune pagine - Nel suo libro lo scrittore ha riprodotto tre articoli di giornale senza citare la fonte: 60 mila euro di multa. - Roberto Saviano e la Mondadori sono stati condannati in Appello per plagio ai danni dei quotidiani locali Cronache di Napoli e Corriere di Caserta. Lo scrittore e la sua ex casa editrice sono stati ritenuti responsabili di 'illecita riproduzione', all'interno del best-seller Gomorra, di tre articoli dei due giornali editi dalla società Libra, e condannati in solido a pagare 60 mila euro di risarcimento dei danni, patrimoniali e non. «È CIÒ CHE PIÙ MI FERISCE». Saviano ha dato la sua versione dei fatti su Facebook, scrivendo: «In questi lunghi anni sotto scorta, nel corso dei quali ho affrontato molti attacchi, quel che in assoluto più mi ha ferito sono state le accuse di plagio. Nel 2008 al Festivaletteratura di Mantova raccontai la grammatica di alcuni quotidiani in terra di camorra, una comunicazione agghiacciante, di cui poi ho parlato in uno speciale di Che tempo che fa. Immediata arriva la citazione in giudizio da parte dell'editore dei quotidiani di cui avevo parlato. Non mi accusavano di averli diffamati, ma di aver totalmente copiato Gomorra». «RICORRO IN CASSAZIONE». Lo scrittore ha poi ricordato che in primo grado le accuse della società Libra erano state respinte, e che anche in Appello «la loro condanna è stata confermata. I giudici hanno poi ritenuto che due passaggi del mio libro avrebbero come fonte due articoli dei quotidiani di Libra. Neanche due pagine su un totale di 331». Saviano ha concluso affermando che ha intenzione di ricorrere in Cassazione, perché, ha spiegato, «anche se si tratta dello 0,6% del mio libro, non voglio che nulla mi leghi a questi giornali».
Paradosso della 'Merkel-Republik' E Angela apre alla Spd - Quando, verso le due di notte, è arrivata la certezza che la Cdu trascinata alla vittoria da Angela Merkel non aveva la maggioranza assoluta dei seggi si è cominciato a fare i conti con un paradosso che rischia di pesare parecchio sul destino politico della Germania.
DON MAZZI: “Berlusconi si liberi di quelle donnacce e venga da me a coltivare i pomodori” - “Deve liberarsi di tutte quelle donnacce che ha avuto intorno fino ad ora. Deve smetteer di fare il personaggio idolatrato e così anche noi smetteremo di maledirlo. La Pascale vada a lavorare a Napoli, in pizzeria”. Così don Antonio Mazzi, fondatore di Exodus, a Radio2.
lunedì 23 settembre 2013
Interattiva in bancarotta. Arrestato manager Mediaset - Ai domiciliari, Andrea Ambrogetti, attuale direttore delle relazioni istituzionali di Mediaset, nonché direttore e presidente di Dgtvi, Associazione nazionale per lo sviluppo della Tv digitale terrestre. In carcere è finita la moglie Ilaria Sbressa, nota anche per i finanziamenti ricevuti dalla Popolare di Milano di Massimo Ponzellini
Il papa su Civiltà Cattolica: «Temo il machismo in gonnella» - Papa Bergoglio traccia un identikit inedito di se stesso in un lungo colloquio con direttore della rivista dei Gesuiti, padre Antonio Spadaro. Il testo viene pubblicato in contemporanea su altre 16 testate della Compagnia di Gesù nel mondo
Sochi - Russia's field of dreams? "If you build it, they will come." A very overused, but very apt quote for my take on Sochi following my first visit to the Russian host city of next year's Winter Olympics. The Sochi 2014 organizers have taken Kevin Costner's Field of Dreams quote literally, except their film has a soundtrack of constant drilling, banging, and the grinding of rocks.
Sochi 2014: Will social media foil Putin's grand Winter Olympics plan? - With 150 million tweets across 16 days, and 80,000 a minute when Usain Bolt won his 200 meters title, plus 1 billion official page impressions on Facebook, the London 2012 Olympics was crowned as the "first social media Games." But what impact will Sochi's Winter Olympics have next February? Will Vladimir Putin's grand plan to transform an ailing region, using sport to make a bold statement of intent -- as China did with its Olympics in 2008 and Qatar hopes to do with soccer's World Cup in 2020 -- be derailed by increasingly web savvy activist groups?
Social Media Policy Quotidiane - Social media e social network permettono di comunicare e relazionarsi con i lettori, e con i potenziali tali, in un modo completamente distinto dagli altri mezzi. NON usateli come un megafono personale o aziendale, la conversazione da pari a pari, con chicchessia, è un elemento essenziale, usate questa opportunità per stabilire e rinforzare la relazione tra voi, la testata ed i lettori. Se ancora non avete realizzato la social media policy della vostra testata [o della vostra impresa] e siete alla ricerca di ispirazione, il posto giusto per trovarla è “Social Media Governance” che ne contiene un database di ben 247 suddivise per settore.
Manifesto Digitale - «Il Manifesto» vuole rilanciare la propria strategia di contenuti e di sottoscrizione, allargando l’audience a più ampie fasce d’età e “nativi digitali” in Italia e soprattutto italiani all’estero. E’ un cambiamento in atto da circa due anni ed è favorito dall’introduzione di canali digital only, che consentano la sperimentazione e i test di nicchie di interesse difficilmente raggiungibili tramite la stampa e la distribuzione. Il 22 aprile scorso è stata lanciata l’app per iPad, la quale è basata interamente su tecnologie iOS native e contenuti HTML5 responsive. Da qualche giorno è online la campagna di crowdfunding con con formule di microfinanziamento o di pre abbonamento - da 2 a 220 euro – che si pone l’obiettivo di raccogliere 40mila euro da qui alla fine di ottobre per rinnovare completamente il sito.
Renzi contro tutti: "Pd covo di rancorosi. Letta? Pugnala alle spalle" - Il candidato segretario all'attacco del suo partito: "Prima hanno perso le elezioni, ora frenano il cambiamento". Sul premier: "Non lo faro' cadere, ma e' campione di alibili. E non è un amico". Matteo Renzi torno ad attaccare la dirigenza del suo partito, dopo che l'assemblea nazionale non ha portato a nessuna decisione definitiva sulle regole e sulla data delle primarie: "L'unico obiettivo di un gruppo dirigente rancoroso è quello di rinviare il congresso. Ma io sto fermo in un angolino: non voglio diventare come loro". Ospite questa mattina della trasmissione Omnibus, il sindaco di Firenze è un fiume in piena. Torna ad attaccare il Pd con la stessa forza di un anno fa, quando correva, poi sconfitto, alle primarie. Dal suo punto di vista la colpa della "figuraccia di sabato", quando il partito ha "perso un'occasione per parlare dei problemi del Paese", è esclusivamente di un gruppo dirigente "rancoroso" che ha tentato di "buttare tutto in caciara, usando una serie di complicate norme tecniche con il vero obiettivo di non fare il congresso e le primarie". Il motivo, per Renzi, è sempre lo stesso: "Hanno paura, perché sanno che poi si volta pagina". A chi gli chiede se non teme di fare la stessa fine di Romano Prodi, messo a fare il premier dai partiti e da loro stessi fatto cadere due volte, il sindaco risponde deciso: "Non farò la foglia di fico. O uno di noi, chiunque sia, viene chiamato a fare un progetto di cambiamento radicale, o non si va da nessuna parte". Ancora: "A me non interessa fare il premier in sé, voglio cambiare l'Italia. E il Pd deve essere lo strumento per cambiare l'Italia. Se invece resta lo strumento per cambiare le regole del congresso mi cadono le braccia". Il sindaco di Firenze continua il suo affondo verso quelli che dovrebbero essere i suoi alleati, ma che ormai sembrano sempre di più i nemici da sconfiggere: "I dirigenti puntano ancora a rinviare il congresso. No sarò mai come loro, specie dopo quello che ho visto sabato". Il candidato-segretario, visibilmente irritato, attacca il suo partito anche sulla "non vincita" delle scorse elezioni Politiche: "Il punto è che il Pd ha perso le elezioni ed è riuscito nell'impresa di far uscire Berlusconi dall'abisso. Da allora discute sul congresso, sulle primarie e su come rinviare tutto". In effetti una data ancora non c'e': "Ogni giorno qualcuno si alza per bloccare il congresso. Facciano loro", accusa. La dura verità per Renzi è che "c'è una parte di dirigenti che ancora non ha capito che ha perso le elezioni". Il sindaco di Firenze nel suo affondo contro al Pd non risparmia neanche il governo di Enrico Letta, giudicato da mesi troppo debole o, addirittura, un ostacolo: "Io sono per fare, non per rinviare. Devo fare l'elenco delle cose che sono state rinviate? Finanziamento pubblico, Imu, Iva, riforma elettorale, F35, hanno rinviato tutto, ora vogliono rinviare anche il congresso". Ma non lo farà cadere, rassicura: "Il governo non ha nulla da temere dal Pd: non siamo noi a fare " 'o fa così o te ne vai". Quello lo fa Brunetta, non il Pd". Poi frena, però: "Non ho nessuna fretta di far cadere il governo, ma ho fretta di farlo lavorare". Detto questo, "non dobbiamo diventare campioni mondiali di alibi". Il feeling di un tempo tra l'ex candidato alle primarie e l'ex vicesegretario Pd ora premier, però, non c'e' più: "Dopo quello che ho visto sabato; un amico è quello che ti dice in faccia le cose, non quello che ti dice 'tutto bene' davanti e poi ti accoltella alle spalle", accusa.
Bertolucci, confessione shock su Ultimo tango 'Colpevole verso Maria Schneider per la scena del sesso anale con Marlon' - "Forse sono stato colpevole per Maria Schneider, ma non potranno condannarmi per questo" - "L'idea di come girare questa scena è venuta a me e a Marlon Brando mentre stavamo facendo colazione seduti sulla moquette dell'appartamento parigino e ad un certo punto lui ha cominciato a spalmare del burro su una baguette: subito ci siamo dati un'occhiata complice - ha detto il regista - Abbiamo deciso di non dire niente a Maria per avere una reazione più realistica" - "Maria voleva fare cinema a tutti i costi, era molto giovane, aveva appena vent'anni all'epoca del film - ha raccontato Bertolucci -. Per tutta la sua vita poi è stata molto rancorosa sia nei miei confronti che nei confronti di questo film. Rancorosa perché si è sentita sfruttata. E' purtroppo quello che spesso succede quando si è dentro un'avventura che non si comprende. Lei aveva un'intelligenza istintiva. Non aveva i mezzi per filtrare quello che gli è successo" - Maria Schneider, ha dichiarato in più occasioni che la famosa scena di sesso anale non era nella sceneggiatura e potendo avrebbe voluto non girarla perché l'ha considerata una manipolazione, una violenza e un'umiliazione. Seguirono scompensi psicologici e anni di dipendenza da stupefacenti. Solo alla sua morte prematura, nel 2011, a 58 anni, dopo una lunga malattia, Bertolucci ha ammesso per la prima volta che avrebbe voluto "chiederle scusa".
Escort: Lavitola, Berlusconi disse: 'Gianpi massacrato, colpa mia' 'Cav persona sola, gli voleva bene. Diamanti alla moglie' - ''Chiunque si avvicina a me i magistrati lo distruggono, questo qui (Gianpaolo Tarantini, ndr) l'hanno massacrato per colpa mia'''. Era ''un po' giù di umore'' Silvio Berlusconi quando esplose lo scandalo sulle escort che Tarantini portò nelle sue residenze private tra il 2008 e il 2009. Ma il Cavaliere era anche pronto ad aiutare l'amico Gianpi con 10mila euro al mese e 500mila euro in contanti. Lo ha rivelato alla procura di Bari il faccendiere Valter Lavitola, indagato assieme a Berlusconi con l'accusa di aver indotto Tarantini a mentire all'autorità giudiziaria barese nell'indagine sulle escort. In sostanza - secondo il pm Pasquale Drago - Tarantini ha sempre mentito quando ha detto agli inquirenti baresi, nel 2009, che Berlusconi non sapeva che quelle ragazze fossero prostitute. Ora, tranne ripensamenti dell'ultima ora, il pm dovrebbe far notificare a Lavitola e Berlusconi la richiesta di rinvio a giudizio. Nel verbale di interrogatorio, l'ex direttore de 'L'Avanti!', racconta che, vista la reazione preoccupata del Cavaliere al 'massacro' di Tarantini da parte dei pm, gli propose di dare un aiuto economico a Gianpi. E Berlusconi - a detta di Lavitola - fissa un budget di 10mila euro al mese. ''Mi resi conto - spiega Lavitola al pm - che in effetti lui a questo qui gli voleva bene''. A marzo (del 2011, ndr) - racconta Lavitola - con Gianpi ''andammo a casa di Berlusconi; quando gli dissi che Tarantini era estremamente impacciato, eccetera, eccetera, mi ricordo che quando si salutarono Berlusconi un po' si commosse''. Dagli atti emerge anche che Tarantini e sua moglie, Nicla Devenuto, erano molto imbarazzati per lo scandalo che aveva travolto l'allora premier. Ma Lavitola rassicurò Devenuto dicendole: ''Ma scusa, ma se ti dà i soldi tutti i mesi come fa a non volerti più né vedere né sentire?''. E racconta pure che quando accompagnò Lady Tarantini per la prima volta a Palazzo Grazioli, la donna sbottò davanti al premier e disse: 'Presidente io sto cercando di fare di tutto, ma pensi, mi sono venduta tutto, le borse, i gioielli, le cose''. ''Berlusconi prese, glielo giuro - è scritto nel verbale d'interrogatorio al pm - prese due buste da 5mila euro e ne diede una a me e una a Nicla (...) Dopodiché disse 'Aspetta un attimo', ritornò con uno scatolino che diede a Nicla e disse 'Bene, visto che ti sei venduta tutti i gioielli, apri questo qui'. Ha aperto e c'era un braccialetto con dei diamanti dentro, ma un braccialetto importante, antico, con uno scatolo rosso o bordeaux, tennis, di diamanti''.
STEFANO RODOTA’ PRESENTA IL FESTIVAL DEL DIRITTO 2013 (PIACENZA) - Sono 16 gli eventi del Festival del Diritto 2013 accreditati per la formazione continua degli avvocati e danno diritto, ciascuno, a un credito formativo. Agli avvocati partecipanti al festival che desiderano avvalersi dei crediti sarà richiesto di firmare la propria presenza all’ingresso e all’uscita di ogni incontro, compilando in tutte le sue parti un modulo che sarà fornito dal responsabile di sala. Per ulteriori informazioni sul rilascio dell’attestato di partecipazione è possibile rivolgersi alla Segreteria organizzativa (tel. 0523/492163 - 330875; fax 0523/329273; email: segreteria@festivaldeldiritto.it).
La Giunta Pisapia tagli i fondi alle scuole paritarie: “Priorità all'istruzione pubblica” - Entusiasta la CGIL: "Le scuole private hanno già le loro fonti di guadagno attraverso le rette. Piuttosto che chiudere i servizi pubblici, il Comune fa benissimo a tagliare i contributi ai privati, che ricevono comunque sempre troppi fondi, nonostante i tagli". Nelle stanze della Curia milanese non hanno preso bene la notizia di 1,2 milioni di euro, prima promessi poi negati dal comune di Milano alle scuole paritarie del capoluogo lombardo gestite dalla Chiesa.
Per quanto riguarda invece l’informazione, pensi che la dimensione di citizen journalism un tempo svolta dai blog si sia spostata su Twitter? “La questione è diventata più complicata rispetto a prima. In passato, ci si poteva affidare alla tecnologia e i vincoli che questa ti portava nella narrazione diventavano lo strumento per realizzare i contenuti. In sostanza, se si voleva postare qualcosa di istantaneo, si utilizzavano i social network, se invece si voleva costruire qualcosa di più ampio, occorreva uno spazio più sedimentato. Adesso, vedo uno spazio per il citizen journalism di sicuro, ma più nel senso di freelance citizen journalism, fatto da cittadini con una forma deontologica più vicina al giornalista freelance, che al cittadino generico. È una tendenza piuttosto interessante, anche perché ora è possibile fare cronaca con diversi strumenti, a cominciare dalla content curation, con la quale è possibile raccontare una storia in modo polifonico, lavorando quasi come un “regista” di frammenti di contenuti online, penso ad esempio a Storify. C’è lo spazio per un nuovo tipo di giornalismo, ma dal mio punto di vista, al momento, le cose più affascinanti arrivano dal data journalism, soprattutto dal punto di vista delle inchieste, come quelle realizzate in Italia da Wired e dal Corriere, sono lavori che possono essere equiparati a ricerche su argomenti specifici. Si andrà verso una sorta di biforcazione per chi vuole raccontare storie con una prospettiva giornalistica, dove la tecnologia metterà da una parte chi vuole raccontare una storia aggregando contenuti con la content curation, dall’altra un nuovo modo di fare reportage più focalizzato sul data journalism o altri strumenti. Sono due prospettive interessanti che si affiancheranno al classico giornalismo”.
"We Made Them Suck Their Own Blood off the Floor:" Assad's Other War Crimes - "For the last month, Washington has been tying itself in knots over how to respond to the Syrian government's alleged use of chemical weapons. The Syrian people, meanwhile, are being subjected to ever-graver atrocities, most having nothing to do with poison gas. A new report from the United Nations Commission of Inquiry on Syria illuminates the increasingly brutal tactics that the country's government—and, to a lesser degree, rebels—are deploying against civilians, from electrocution and rape to enlisting medical professionals to help torture hospitalized detainees. Significantly, while the report focuses on the commission's findings from mid-May to mid-July and doesn't cover the August chemical-weapons attack near Damascus, it concludes that both sides are guilty of war crimes and also accuses pro-government forces of crimes against humanity."
Davide Bennato, Tecnoetica: “Ecco il freelance citizen journalism” - “Sono un blogger dal 2004, in Italia i blog hanno iniziato a prendere piede un anno prima. All’inizio, in Italia, c’è stata un’enorme infatuazione per i blog, perché offrivano un meccanismo nuovo di libertà di espressione, sia dal punto di vista del diario che da quello di controcronaca degli eventi e di analisi. È stata una fase molto interessante. Poi c’è stata l’avanzata militare dei social network nel 2008 e quell’aspetto di traccia della propria esistenza digitale quotidiana e non solo, un tempo dei blog, è stata completamente sottratta dalla facilità di accesso e dalla velocità di circolazione di informazione dei social. Ora ci sono blog con la struttura da “magazine”, come il mio, dove scrivo una volta ogni tanto ma presentando contenuti opinionated e di analisi. Adesso si assiste al ritorno del blog con contenuti dal circolo di vita più lento rispetto a quelli che si possono costruire e diffondere su Facebook. Mi sono fatto la stessa idea guardando anche i vincitori dei Macchianera Italian Awards di quest’anno. I social network si stanno segmentando su una dimensione di contenuti piccoli e con contenuti e un ciclo di vita che segue di conseguenza. I blog invece sono ancora lo strumento migliore per contenuti di diverso tipo, costruiti con fatica, o anche con capacità di scrittura più alta, anche da un punto di vista letterario e di un racconto non banale”.
Sofia Ventura: «Spero nella rivoluzione liberale di Renzi, ma attenzione all’abbraccio della morte…» - «La destra di oggi non dà un’offerta politica dignitosa». «Gli elettori del Pdl voterebbero Renzi anziché turarsi il naso e continuare a votare Berlusconi». - «Con Renzi sarebbe tutta un’altra musica…». Sofia Ventura – politologa, saggista, docente di Scienza Politica e di Leadership e Comunicazione Politica – dice sempre quello che pensa e lo fa senza peli sulla lingua. Al punto che in diverse occasioni le sue idee e le sue teorie sono state definite particolarmente “scomode”. In un primo momento intellettuale vicina all’ambiente di centrodestra, oggi la Ventura sostiene e invoca la scalata di Matteo Renzi alla segreteria del Pd, ché sarebbe «l’unico in grado di fare quella rivoluzione liberale che siamo in tanti ad aspettare, perché dall’offerta politica di oggi non può venir fuori nulla di buono». Sofia Ventura, se lo chiedono un po’ tutti, ma lei è di destra o di sinistra? (sorride) «La mia scappatoia per rispondere è sempre la stessa: io sono liberale e i liberali stanno sia a destra che a sinistra, a seconda di come sono la destra e la sinistra e da quello che offrono in un determinato momento storico».
Il teorema Lorenzetti - Corruzione, associazione a delinquere e abuso di ufficio. Queste le accuse rivolte a Maria Rita Lorenzetti, ex Presidente della Regione Umbria. La Lorenzetti è una donna sanguigna, capace e determinata. Anche nelle sue battaglie politiche non nasconde le sue opinioni e non si tira indietro se deve battersi pure contro avversari interni, equesto l’ha resa abbastanza “conservatrice” nell’ambito del suo partito. E’ stata ed è una amministratrice che decide, che non si sottrae agli scontri di potere, vi partecipa eccome. Fino a ieri si è sottoposta alla volontà popolare che da quando era sindaco di un piccolo centro l’ha spesso confermata in incarichi giudicando il suo operato impeccabile. Che da Presidente si sia battuta nella regione più centrale ed isolata di Italia per la TAV, le infrastrutture, è probabilmente un merito. Poi in un sussulto di “spoil system” è stata nominata Presidente di Italferr. Quando un uomo fa lo stesso percorso, anche se incappa nelle indagini di un magistrato, nessuno lo definisce Zar, invece con sottile doppio senso una donna che fa un percorso di potere diventa una Zarina. Bianca Rossa o come in questo caso “dalemiana”. La pistola fumante del potere no? I reati elencati sono gravi e sconcertanti, ma allo stato la Lorenzetti è ancora una innocente. Invece con la consueta propensione delle procure alla costruzione di un processo mediatico, i reati si “appoggiano” sulla descrizione di un “sistema”, dimostrato a sua volta dai comunicati delle stesse procure e dalla filtrazione di “pezzi” selezionati di intercettazioni che definiscono un reato corruttivo non per soldi o dazioni (finora), ma vantaggi e scambi di favori ad una rete di persone di fiducia o collegate, per sostenere i quali si compie un abuso d’ufficio. Voilà, il network relazionale di una personalità autorevole che oggi rappresenta una azienda pubblica diventa “associazione”, il fatto di aver parlato di “squadra” chiude il cerchio (vi ricordate “abbiamo una banca!” ?). Gli arresti domiciliari davanti a questo sono inevitabili! Come sempre, il “sistema” che funziona alla perfezione è quello mediatico, orientato dalla magistratura inquirente. Se invece quello della “squadra” della “Zarina” risulterà un “teorema” lo sapremo a suo tempo. Non c’è dibattimento, non c’è difesa, ci sono invece milioni di giudici su Twitter e Facebook e un ex magistrato, Felice Casson, oggi parlamentare, che ribadisce la gravità dei reati sostenendo che il PD ha regole assai più stringenti della legge (cioè ultra legem o contra legem? nda). Questo è quanto ha da dire il PD. Insomma “Il caso è chiuso Vostro Onore, se l’imputata risulterà innocente (come ebbe a dire uno dei PM dell’indagine napoletana contro la giunta comunale e Romeo e il suo sistema poi rivelatosi inesistente) vorrà dire che ci scuseremo”.
domenica 22 settembre 2013
Il Partito Democratico deve voltare pagina. Prima che sia troppo tardi - Il Partito Democratico deve voltare pagina. Prima che sia troppo tardi Raramente ho visto una cosa così raffazzonata come l’Assemblea nazionale del Pd di venerdì e sabato all’Auditorium della Conciliazione. Raramente, prima di sabato, avevo visto dare il via ad una votazione e non saperne mai l’esito. Raramente ho visto tanto masochismo raccolto in così pochi metri quadri. Raramente ho visto tanto egoismo mostrarsi così apertamente in pubblico. Una parte della vecchia dirigenza del Pd è disposta a tutto pur di non far girare pagina al partito. A costo – paradossalmente – di far saltare per aria la tanto amata Ditta. “Muoia Sansone con tutti i filistei” si sarebbe detto una volta. Il Pd ha perso le elezioni (si, le ha perse, la cosa non è in discussione, è un dato di fatto) ormai sette mesi fa. Da allora qualcuno lavora affinché quell’evento venga sostanzialmente rimosso. Sto parlando dell’ex segretario Pier Luigi Bersani e di alcuni suoi “fedelissimi”. Una rimozione della sconfitta che va avanti da troppo tempo. Dopo il 25 Febbraio - è bene ricordarlo – Bersani si intestardì in un tentativo di dar vita ad un governo – il famigerato governo di Cambiamento – che tutti – ma proprio tutti – nel PD sapevano destinato al fallimento. Un fallimento che aprì le porte alla pessima gestione della vicenda dell’elezione del presidente della Repubblica. Perché anche questo va ricordato: la gestione di quei giorni – che portò quasi alla morte del Pd – fu figlia della volontà di Bersani di dare vita a quel famoso governo di cambiamento. Cosa che l’arrivo di Franco Marini al Quirinale, grazie all’accordo con Berlusconi, si sarebbe potuta forse avverrare. Oggi quegli stessi spezzoni di partito vogliono impedire al partito di “voltare” pagina e dare vita ad una nuova era del Partito Democratico.
Elezioni in Germania, la Cdu sfonda. Merkel a un passo dalla maggioranza assoluta - I liberali della Fdp restano fuori dal Bundestag. La Spd al 26,5%. I Verdi sono all’8%, Linke all’8,5. E avanza il partito degli anti-euro. "La Germania incorona Angela Merkel. Secondo i primi exit poll la Cdu-Csu, il partito della Cancelliera uscente, avrebbe ottenuto oltre il 42% dei voti. La rete pubblica “Zdf” sostiene che la Cdu con oltre 300 seggi potrebbe anche ottenere la maggioranza assoluta. La Spd si ferma poco sopra il 26%. Secondo gli exit-poll i liberali della Fdp, alleati della Merkel, avrebbero ottenuto il 4,5% dei consensi senza raggiungere quindi il quorum del 5% richiesto per entrare al Bundestag. E anche il partito anti-euro Alternative fuer Duetschland resta sotto la fatidica soglia. Il partito dei Verdi ha ottenuto invece l’8% delle preferenze, superato di un soffio dalla sinistra radicale della Linke che si attesta all’8,5%."
Complicated Yet Fair: Germany's Voting System Explained - Germany's voting system is complicated, to the point that not even most Germans completely understand it. But it is one of the fairest around. Here is a brief explanation.
Stefano Rocca Parmenides: Complicated Yet Fair: Germany's Voting System Expl...: http://www.spiegel.de/international/germany/german-election-system-explained-a-923243.html
Le parole di sostegno e persino di incitamento a "fare un salto in avanti" contenute in una lettera inviata venerdì al Movimento No Tav e siglata Br, per Stefano Rodotà, sono "deprecabili ma comprensibili e non devono contribuire a derubricare la realizzazione dell'opera a una mera questione di ordine pubblico".
Mps, nel piano chiusura di 200 filiali - Dopo i 4.600 esuberi e la chiusura di 400 sportelli previsti nella prima versione del piano di ristrutturazione di Mps, i diktat dell'Unione europea per il via libera ai Monti bond porteranno alla chiusura di altre 200 filiali del Monte. La nuova chiusura delle filiali porterà, come conseguenza, anche un nuovo piano di tagli al personale che il management intende gestire senza licenziamenti ma facendo ricorso, da qui al 2017, al fondo di solidarietà. In aggiunta agli interventi su sportelli e dipendenti, il nuovo piano – come richiesto dal commissario Ue Joaquin Almunia – dovrà tagliare l'esposizione ai derivati di Mps e, soprattutto, ridurre gradualemte gli investimenti in BTp compromettendo in parte il margine d'interesse. Tutto questo per ottenere il via libera europeo ai 4 miliardi di Monti bond, necessari affinchè il capitale della banca sia in linea con i rigidi paletti fissati dall'Eba. Via libera solo temporaneo perchè, già entro il 2014, a Mps è stato imposto di rimborsare gran parte dei 4 miliardi prestati dallo Stato, obbligando la banca ad effettuare un aumento di capitale da 2,5 miliardi entro al fine dell'anno prossimo.
Christian Caliandro - Il punto di origine è sempre e comunque negli Anni Ottanta italiani. Lì si compie la mutazione storica e antropologica intravista da Pasolini e ne inizia un’altra, forse ancora più radicale. Da Vermicino alle tv private, i processi trasformazione, rimozione e riflusso si intrecciano e si sovrappongono: nascono i fantasmi che ci visiteranno nei successivi decenni. Il nostro Paese è quindi preda da almeno trent’anni di una forma acuta di dissociazione dalla realtà, di vera e propria schizofrenia: si è raccontato un’altra verità rispetto a quella effettiva, un’altra identità. Ma la dissociazione può anche diventare iper-dissociazione. Oltre a quella dei cinquanta-sessantenni, esiste infatti anche quella dei trenta-quarantenni. Questo distacco acuto e peculiare fa sì che le persone (leader o futuri leader; imprenditori; intellettuali o aspiranti tali ecc.) abbiano magari ben chiaro in mente quello che c’è da fare, le soluzioni da adottare per scardinare per esempio chiusure, corporativismi e protezionismi in tutti i settori della società, e le dicano anche ad alta voce con passione e competenza; ma che poi rimangano, mentre parlano e si esprimono, prigionieri dei linguaggi e degli schemi interpretativi ereditati dalla/dalle generazioni precedenti. Che rimangano, in definitiva, sequestrate all’interno del “teatro”, dell’eterna commedia delle parti nazionale, che consegna qualunque intenzione al dominio della rappresentazione, e mai invece all’azione nella e sulla realtà. In questo modo, il pensiero non diventa tensione autentica, orientata alla trasformazione del mondo circostante. L’aspetto tragicomico, poi, dell’intera faccenda è che tutto ciò accade proprio in chi è fermamente convinto di essersi messo nella direzione giusta, di essersi finalmente e definitivamente sganciato dall’eterno compromesso e dai comportamenti dei padri.
Christian Caliandro, Le vite immaginarie dei giovani italiani - Nello scorcio finale di questa estate 2013, stando per parecchi giorni qui al Sud, ho fatto caso (meglio e con più attenzione) a un fenomeno che avevo già notato, ma non studiato. La maggior parte dei ragazzi e dei giovani adulti, nei paesi e nelle città meridionali, sembra vivere esistenze immaginarie. Del tutto finzionali. - "Mi spiego meglio: quando vedi uno che “fa l’avvocato”, o che “fa il commercialista”, o anche che “fa l’ingegnere”, o persino che “fa l’artista”, hai la sensazione piuttosto netta che quasi mai stia facendo quel mestiere per davvero. Svolgendo un lavoro, infatti, tu vivi e ti guadagni da vivere grazie alla tua opera e alla tua professionalità. Questi invece recitano, continuamente; prendono parte a una commedia che investe praticamente ogni aspetto della loro vita quotidiana. In questa recita, svolgono un ruolo fondamentale i “macchinoni” (francamente ridicoli e fuori luogo in mano a trentenni in fondo spiantati), le belle camicie, le cene fuori. La domanda che sale spontanea alle labbra in questi casi è: “Ma come campano?” Questi individui di specie nuova (ma non troppo, poi: basta pensare a I vitelloni, o alla figura del genero a tavola in Amarcord…) vengono “campati” dalle famiglie, dai genitori. Non solo al Sud, mi sembra, ma ormai nell’intero Paese."
"Gli è facil cosa a chi esamina con diligenza le cose passate, prevedere in ogni republica le future e farvi quegli rimedi che dagli antichi sono stati usati, o non ne trovando degli usati, pensare de' nuovi per la similitudine degli esempi." (Niccolò Machiavelli, Discorsi sopra la prima deca di Tito Livio, III, 43)
Angela Merkel, more than any other politician on the campaign trail this year, has understood her flock's desire for calm. Even during the one televised debate on Sept. 1, the only time the chancellor became animated was to fend off the sometimes pointed thrusts delivered by her primary challenger, the Social Democrat Peer Steinbrück. She had to defend her policies after all -- policies aimed primarily at keeping the peace.
Mutti Knows Best: Merkel Delivers What Germans Want - Chancellor Merkel has run a bland re-election campaign. But that is exactly what voters were looking for. There are many reasons why she will win a third term on Sunday, but the primary one is her deep understanding of what the German electorate wants.
Pd ‘senza regole’, ma tutte le strade portano a Renzi (nonostante Letta e Bersani) - L'apparato dei democratici, specie quello di discendenza Ds capitanato dall'ex segretario, teme che la politica del governo finisca per logorare il partito: per questo frena il sindaco di Firenze senza davvero ostacolarlo. Ed è quasi inevitabile che, se l'esecutivo dovesse cadere, anche il premier si accoderebbe all'astro nascente - "Si è conclusa per esaurimento l’assemblea convocata a Roma dal Partito democratico per definire calendario e regole del prossimo congresso. Un nulla di fatto sulle regole che può essere iscritto virtualmente a bilancio agli avversari dell’ascesa di Matteo Renzi alla segreteria del partito, a cominciare dal premier Enrico Letta e dall’ex segretario Pierluigi Bersani. Anche se, per ammissione di tutte le parti in causa, il voto con cui l’assemblea ha stabilito il calendario, fissando le primarie per il prossimo 8 dicembre, di fatto spiana la strada all’ascesa del sindaco di Firenze alla leadership del Pd. Tutte le strade, infatti, portano a Renzi. Di fatto, e per paradosso, ormai solo la tenuta del governo Letta si frappone tra Renzi e la segreteria del partito. Solo un crisi autunnale di governo, infatti, potrebbe pregiudicare il percorso congressuale e l’ascesa del rottamatore al vertice del Pd; il che, in questo momento, rende Letta il più acerrimo avversario interno di Renzi. Al tempo stesso, però, è scontato che di fronte alla malaparata sarebbe proprio Letta il primo a indicare in Renzi il proprio messia e farsene profeta; per certo ottenendo in cambio un ministero di peso come la Farnesina."
IL MURO DI BERLINO - Salvo sorprese, Angela Merkel sarà ancora la cancelliera della Germania. Ma a determinare il peso della donna più potente d'Europa saranno i risultati degli altri partiti. Governerà di nuovo con i liberali (a rischio quorum) o sarà «grosse koalition» con l'Spd? Attesa per gli euroscettici.
“The process of globalization suggests simultaneously two images of culture. The first image entails the extension outwards of a particular culture to its limit, the globe. Heterogeneous cultures become incorporated and integrated into a dominant culture which eventually covers the whole world. The second image points to the compression of cultures. Things formerly held apart are now brought into contact and juxtaposition.” - Mike Featherstone, Undoing Culture, Globalization, Postmodernism and Identity (London: Sage, 1995), pp. 6-7, as cited in “Culture Communities: Some Other Viewpoints”, Issues in Global Education, Newsletter of the American Forum for Global Education, Issue No. 158, 2000.
“Globalization is a process that encompasses the causes, course, and consequences of transnational and transcultural integration of human and non-human activities.”
www.gcsp.ch/.../Definitions%20of%20Globalization%20-%20A%20Com...
Program on the Geopolitical Implications of Globalization and Transnational Security - Definitions of Globalization: A Comprehensive Overview and a Proposed Definition
www.gcsp.ch/.../Definitions%20of%20Globalization%20-%20A%20Com...
Globalization: delocalization and supraterritoriality - Productivity and competitiveness are, by and large, a function of knowledge generation and information processing; firms and territories are organized in networks of production, management and distribution; the core economic activities are global – that is, they have the capacity to work as a unit in real time, or chosen time, on a planetary scale. (Castells 2001: 52)
The four dimensions of globalisation according to Anthony Giddens - "Giddens defines globalisation as the intensification of worldwide social relations linking distant localities in such a way that local happenings are shaped by events occurring many thousands of miles away and vice versa. Although every attempt at classifying the processes of globalisation necessarily results in oversimplification and a reduction of complexity, Giddens defines four dimensions of globalisation."
sabato 21 settembre 2013
I veneziani eleggono il Doge con un sistema di sei sorteggi consecutivi. I membri del Gran Consiglio votano e, contemporaneamente, a ogni votazione, procedono a un sorteggio. Elezione e sorteggio non rappresentano più una contraddizione, ma un congegno virtuoso. In sintesi: con il primo sorteggio si individuavano i primi 30 elettori, cioè i 30 membri del Gran Consiglio a cui il “ballottino” (un ragazzo scelto a caso) consegna le “ballotte” contenenti la scritta “elector”. Con il secondo sorteggio, sempre con la stesso sistema delle “ballotte”, i 30 vengono ridotti a 9. Questi 9 elettori scelgono 40 cittadini, ognuno dei quali deve ottenere almeno sette voti. Terzo sorteggio e nuova riduzione di numero: i 40 eletti diventano 12. I 12 quindi votano e scelgono 25 cittadini, che devono ottenere non meno di nove voti a testa. Con il quarto sorteggio e la quarta estrazione di “ballotte” i 25 ridiventano 9. Questi 9 votano per 45 cittadini, ognuno dei quali deve ottenere almeno sette voti. Siamo al quinto sorteggio, che riduce i 45 appena eletti a 11. Questi 11 eleggono i 41 veri elettori del Doge, ognuno dei quali deve ottenere almeno nove voti. I 41 votano segretamente per chi gli pare e le schede finiscono dentro un’altra urna. Da quest’urna, ed eccoci al sorteggio numero sei, viene estratto un solo nome. Ma non è finita qui. L’estratto veniva “processato” e chiamato a difendersi. Dopo di che, si votava di nuovo. Per poter essere eletto Doge, l’estratto doveva ottenere almeno 25 voti favorevoli. Altrimenti si estraeva un altro nome e si ricominciava la procedura. Erano fessi, i veneziani? O forse avevano tempo da perdere? Al contrario, erano saggi e, diremmo oggi, abbastanza scafati per capire che non esiste un sistema elettorale perfetto. E che un sorteggio, per quanto ingegnoso e magari anche un po’ macchinoso, può rivelarsi efficacissimo. Almeno per limitare i danni.
Il sinedrio del Csm e il sorteggio della Serenissima - Venezia, anno 1268. Sì, avete letto bene: 1268. Settecentoquarantuno anni fa. Si elegge per la prima volta il Doge della Serenissima. Come fanno, i veneziani? Si affidano al sorteggio. Non a un sorteggio qualsiasi, come un banale sorteggio del superenalotto. No, i veneziani, che in quel periodo già spadroneggiano in tutto l’Adriatico e oltre, e quindi hanno bisogno di una guida seria, scelta bene, eleggono il Doge con un sistema di sei sorteggi consecutivi. I membri del Gran Consiglio votano e, contemporaneamente, a ogni votazione, procedono a un sorteggio. Elezione e sorteggio non rappresentano più una contraddizione, ma un congegno virtuoso. Lo spiega bene Mario Ascheri nel suo libro “Le città-Stato” (ed. Il Mulino).
THE SELF IN A CONSUMER SOCIETY - Zygmunt Bauman - "The economic engines of the postmodern society, Zygmunt Bauman argues, have powerful stratifying effects on social life, creating divisions that, at the extremes, lead to almost diametrically opposite individual experiences of time, distance, and place. “We are all on the move,” he writes, but at the rich and affluent end of the hierarchy, individuals experience themselves participating and exulting in the movement characteristic of contemporary life, while those at the other, impoverished end are helplessly driven by it. Those at one end experience space as a freedom; those at the other end experience it as bondage. Here Bauman discusses in general terms the ceaseless drive toward change inherent in consumerism and the vast economic inequalities that it produces."
Liquid Modernity - Zygmunt Bauman - "'Fluidity' is the quality of liquids and gases. What distinguishes both of them from solids, as the Encyclopaedia Britannica author itatively informs us, is that they 'cannot sustain a tangential, or shearing, force when at rest' and so undergo 'a continuous change in shape when subjected to such a stress'
BAUMAN’S COMPASS: TOWARDS A SOCIOLOGY OF HOPE - In his most recent work, Bauman has employed the metaphor of ‘liquidity’to capture the dramatic social changes taking place in our everyday lives. In this way, he seeks to convey the increasing absence of solid structures that once provided the foundations for human societies.This new ‘liquid modern’ world of ours, like all liquids, cannot stand still and keep its shape for long. Everything seems to change – the fashions we follow,the events that catch our attention,the things we dream of and the things we fear.Not only are both powerful politicians and financiers deemed to be far beyond our reach, but there is also a fleeting and fluid quality to the immediate social settings in which we act out our identity-politics and seek new forms of human togetherness. For Bauman,these dramatic social changes call for a radical rethinking of the concepts that we use to narrate contemporary human experience. In this‘liquid modern’ period of his work, Bauman has offered one of the most significant interpretations of human societies in the twenty-first century.
Documentary Director Cyril Tuschi: 'Khodorkovsky Has an Other-Worldly Aura' - A copy of his documentary about Mikhail Khodorkovsky, the imprisioned Russian oil tycoon, was stolen from his office shortly before its premiere at the Berlinale. Director Cyril Tuschi talks about the break-in, the making of the film and the macho battle between Khodorkovsky and Putin.
Khodorkovsky the film - Khodorkovsky: watch online with Guardian Film. Cyril Tuschi's documentary about the jailed Russian oligarch Mikhail Khodorkovsky provides a fascinating insight into Putin's Russia.
Olanda. Il discorso del Re: "Finita l'epoca dello Stato Sociale". Cura dimagrante per la sanità - Il sovrano Willem-Alexander annuncia la svolta in un discorso alle Tv nazionali. Verso una "Società di partecipazione" al posto dello Stato Sociale vecchio stampo. "Alcuni accordi sono insostenibili nella loro forma attuale". E intanto il governo prepara tagli per 6 miliardi. Nel mirino anche la sanità: la spesa, pari a circa il 13% del Pil, è considerata eccessiva. - "Una “società di partecipazione” in luogo dello “Stato sociale”. L’Olanda si appresta a realizzare una trasformazione che modificherà dalle fondamenta un modello consolidatosi con forza negli ultimi decenni. Il cambiamento epocale è stato annunciato dalle Re Willem-Alexander con un discorso pronunciato sulle tv nazionali. “Il classico welfare-state del ventesimo secolo - ha riferito il sovrano - ha portato ad accordi che sono insostenibili nella loro forma attuale. Inoltre le persone al giorno d'oggi vogliono fare le loro scelte, organizzarsi la loro vita e prendersi cura l'una dell'altra”. In sostanza si apre ufficialmente una fase in cui saranno i cittadini a dover investire direttamente per costruire reti di assistenza sociale, mentre il governo limiterà il proprio aiuto a piccoli interventi. Le parole del re rappresentano una certificazione del nuovo approccio messo in campo dal Primo ministro Mark Rutte, convinto sostenitore dell’austerity. Poche ore prima il titolare delle Finanze, Jeroen Dijsselbloem, aveva infatti presentato il bilancio statale per il 2014, caratterizzato da tagli pari a 6 miliardi di euro. L’obiettivo principale è abbassare il deficit, tenendolo sotto la soglia del 3% imposta dai vincoli europei. Le stime attuali indicano però che il traguardo non sarà raggiunto, in quanto prevedono un 3,3%. E’ soprattutto per questo che il governo ha deciso di stringere ulteriormente la cinghia. In realtà si tratta di un fenomeno non del tutto nuovo in quanto affonda le radici nell’ultimo decennio, in cui si sono stati eliminati i sussidi di disoccupazione e quelli sanitari. Si profila quindi un mutamento radicale per la sanità olandese, che nel 2010 aveva evidenziato la spesa più alta d’Europa: il 13% del Pil. Una prima riforma era già stata effettuata nel 2006 e aveva prodotto una struttura basata su due assi principali: un’assicurazione pubblica obbligatoria per il long term care e le disabilità, che rappresenta il 27% della spesa sanitaria del paese, ed un’assicurazione privata per i trattamenti medici di routine, tra cui il medico di base e le ospedalizzazioni, che pesa per il 41% della spesa sanitaria totale. Cifre ritenute troppe elevate, che hanno indotto l’attuale esecutivo a un ripensamento complessivo del sistema."
Sanità - "La corruzione più diffusa è quella che riguarda i farmaci: in questo caso in cambio della scelta di un farmaco da parte di uno studio medico, un ospedale o una asl, la ricompensa è costituita da regali, macchinari, finanziamenti. La corruzione più costosa è quella degli appalti di beni e servizi, visto che rappresentano il 20-30% dei bilanci sanitari. In questo caso il beneficio viene elargito per avere l'appalto con gare tagliate su misura, trattative negoziali, abuso della contrattazione diretta, o anche in fase di fornitura, dando servizi di qualità e prezzo minore rispetto a quanto promesso nel capitolato d'appalto. “Oppure le aziende pagano per essere pagate prima delle altre dalla pubblica amministrazione – aggiunge Segato – senza contare il rischio di infiltrazione mafiosa, specialmente nei servizi di bassa specializzazione, come le pulizie o la vigilanza”.
Sanità corrotta - “Il reato corruttivo è un accordo tra persone, in cui nessuno ha interesse a denunciare, e dove non ci sono vittime dirette, né una conseguenza immediata. Ad esempio probabilmente non si sarebbe scoperto il caso della fornitura di valvole cardiache difettose se non fosse morto qualche paziente. E' quasi impossibile calcolare il danno indiretto, senza contare che c'è la commistione con altri fenomeni. Le inefficienze in sanità rappresentano il 3-5%, ma all'interno di queste cifre non si può stabilire quanto sia rappresentato dalla corruzione. Non si può scindere insomma lo spreco dalla corruzione”. Poi ci sono caratteristiche del mondo sanitario che rendono ancora più difficile l'emersione dei fenomeni corruttivi, come il fatto che avvengono in strutture molto grandi, con migliaia di dipendenti e prestazioni erogate, dentro cui è facile nascondere operazioni poco pulite.
Sanità corrotta. La prima indagine italiana. Solo 4 regioni immuni. Al Sud la "maglia nera" - L’ha condotta Transparency International Italia, in collaborazione con Rissc e Ispe-Sanità. Molti dati raccolti ma il fenomeno è difficile da monitorare. Si pensa che i casi siano molti di più in tutti i campi: farmaci, nomine, appalti di beni e servizi, sanità privata e negligenza medica.
Venezia, anno 1268. Sì, avete letto bene: 1268. Settecentoquarantuno anni fa. Si elegge per la prima volta il Doge della Serenissima. Come fanno, i veneziani? Si affidano al sorteggio. Non a un sorteggio qualsiasi, come un banale sorteggio del superenalotto. No, i veneziani, che in quel periodo già spadroneggiano in tutto l’Adriatico e oltre, e quindi hanno bisogno di una guida seria, scelta bene, eleggono il Doge con un sistema di sei sorteggi consecutivi. I membri del Gran Consiglio votano e, contemporaneamente, a ogni votazione, procedono a un sorteggio. Elezione e sorteggio non rappresentano più una contraddizione, ma un congegno virtuoso. Lo spiega bene Mario Ascheri nel suo libro “Le città-Stato” (ed. Il Mulino).
carlovulpio.wordpress.com
Self-organized criticality and holistic models
Stefano Rocca Parmenides: "A reductionist model describes a system by descri...: http://allendowney.blogspot.it/2012/02/self-organized-criticality-and-holistic.html?spref=tw
The Selfish Gene, Richard Dawkins suggests that genetic evolution is just one example of an evolutionary system. He identifies the essential elements of the category---discrete replicators, variability and differential reproduction---and proposes that any system that has these elements displays similar behavior, including complexity without design. As another example of an evolutionary system, he proposes memes, which are thoughts or behaviors that are ``replicated'' by transmission from person to person. As memes compete for the resource of human attention, they evolve in ways that are similar to genetic evolution.
Stefano Rocca Parmenides: "A reductionist model describes a system by descri...: http://allendowney.blogspot.it/2012/02/self-organized-criticality-and-holistic.html?spref=tw
RETI UNIFICATE - "IN SIMULTANEA" - Si chiama «All21» ed è un break pubblicitario da 60 secondi che tutte le sere, alle 21 in punto, andrà in onda in simultanea su sette reti Mediaset: Canale 5, Italia 1, Retequattro, La5, Mediaset Extra, Iris e TopCrime. Il doppio della durata rispetto ai tradizionali spot da mezzo minuto e un potenziale, dicono dal quartier generale di Cologno Monzese, di 10 milioni di telespettatori con uno share complessivo superiore al 30%.
"Cultural studies has argued that language is not a neutral medium for the formation of meanings and knowledge about an independent object world ‘existing’ outside of language. Rather, it is constitutive of those very meanings and knowledge. That is, language gives meaning to material objects and social practices that are brought into view by language and made intelligible to us in terms that language delimits. These processes of meaning production are signifying practices. In order to understand culture, we need to explore how meaning is produced symbolically in language as a ‘signifying system’
Stefano Rocca Parmenides: "Cultural studies has argued that language is not ...: http://www.sagepub.com/upm-data/45137_Barker.pdf
CULTURE AND CULTURAL STUDIES - AN INTRODUCTION TO CULTURAL STUDIES
Stefano Rocca Parmenides: CULTURE AND CULTURAL STUDIES - AN INTRODUCTION TO...: http://www.sagepub.com/upm-data/45137_Barker.pdf
venerdì 20 settembre 2013
Identità: contenuto o contenitore? - "La psicoanalisi ha messo in luce alcune modalità con cui l’identità si costruisce a partire dall’esperienza infantile riflettendo sull’importanza degli oggetti parziali e della loro riunificazione (Klein), sull’oscillazione tra modalità di percezione del mondo scisse e frammentate e capacità di contenimento (réverie) e sulla metabolizzazione psichica (Bion), sull’integrazione delle pulsioni distruttive (Winnicott), sulle dinamiche dell’attaccamento (Bowlby) e della frustrazione (Lacan), sul doversi districare tra doppi vincoli confusivi (Bateson). Questi diversi vertici di osservazione ci raccontano il grande lavorio di adattamento del neonato che deve imparare i codici corporei, affettivi, comunicativi grazie ai quali interagire con il suo habitat e con il mondo. Inoltre la psicoanalisi contemporanea nella sua modulazione relazionale ha ormai abbandonato l’idea di una rigida divisione tra mondo interno e mondo esterno e si è aperta sempre più a considerare come ‘sintomi storici’ le forme contemporanee del disagio della civiltà. L’equilibrio identitario è ovviamente un equilibrio dinamico e paradossale, un’apertura sul mondo che consente relazioni non dominate dalla paura e dall’ombra dell’altro, implica cioè la capacità di metabolizzare l’angoscia generata da ciò che è nuovo e inaspettato. Ritmicamente, fin dalla più tenera infanzia, impariamo – se tutto va bene – a ripristinare l’equilibrio, a metabolizzare le angoscie di frammentazione, a stabilire un’alternanza tra sonno e veglia, a imparare ad apprendere. Le identificazioni parziali che poi portano all’identità adulta possono essere funzionali a questa presenza a sé e al mondo oppure corazze difensive animate dalla paura. Ciò che conta è ritenere questa idea dell’identità come luogo di differenziazione creativa e non di identificazione difensiva. In questo senso, l’identità più che un contenuto appare come un contenitore. Questa è stata del resto una delle grandi intuizioni di Jung quando immagina il passaggio di epoca come la trasformazione di un contenuto cristiano (i Pesci) nel contenitore del segno dell’ Acquario… Qui l’intuizione della psicoanalisi incontra con fertilità la ricerca antropologica: i miti di fondazione e di creazione rappresentano sovente questa capacità di contenimento come cruciale per la definizione di ciò che è umano. Questa rappresentazione, in tutte le sue varianti omeomorfe rappresenta un’autentica tensione transculturale che vive nel cuore di moltissime culture. (vedi anche il post sulla zucca di Komba). Questa tensione si potrebbe definire come ciò che all’interno di una cultura tende alla consapevolezza di sé in quanto codice in fieri, aperto e parziale: lingua, parola, comunità parlante, ‘anima cosciente’. Che tende dunque a sapere la contingenza del proprio essere nel mondo che include il potenziale pre-individuale della vita. L’unica politica non ridotta a mera conservazione delle istituzioni esistenti è quella che affronta la vita dall’angolo di visuale della specie umana e delle soglie mobili che la definiscono… la vita psichica non può attualizzare il proprio potenziale pre-individuale che spingendolo al livello del transindividuale, cioè traducendolo e moltiplicandolo nella vita collettiva. [Esposito, 2004] Detto diversamente: la tensione transculturale interna ad ogni cultura sarebbe un’invariante umana (più o meno fluida e declinata in molteplici modi) mossa dall’’aspirazione all’umanizzazione cioè alla creazione continua della comunità umana, alla ‘fabbricazione’ dell’umano. Slavoj Žižek lo dice così: La cultura particolare che tenta disperatamente di difendere la propria identità deve reprimere la dimensione universale presente nel suo cuore, ossia il divario tra il particolare (la sua identità) e l’universale che la destabilizza dall’interno. [Žižek 2007] Aggiungerei inoltre che le forme di logica totalizzante sono molteplici, razionali e irrazionali, sia localiste che universalizzanti. Quello che i miti di creazione sovente ci raccontano in una miriade di variazioni è la nascita di una identità-contenitore che è al contempo una fondazione anti-immunitaria. In una monade senza aperture non si dà comunità, non si dà rischio e avventura comune. L’idea di una identità-contenitore è la forma narrativa che con molte varianti ritroviamo sia nei miti di creazione che nelle teorie psicoanalitiche e che complementano l’altra grande narrazione mitica dello smembramento originario (Prajapati, Gayomart, Oludumaré, Ymir, Tiamat, Urano, la Shevirat della Cabala, il mitico ‘Padre dell’orda’ freudiano…). Nenahce il contenitore può restare ‘identico’ a sé stesso. Perché ci sia vita, creazione, deve rompersi, o versare, o riscoprirsi capace di contenere cose nuove. E’ la ‘riparazione dei vasi’, il tikkun, il sacrificio che rimette insieme i frammenti, il vino nuovo in otri nuovi, o la scoperta che i rizomi permettono ricombinazioni vitali anche senza una apparente radice unica. Per Tobie Nathan la rappresentazione di un nucleo cosmico disincarnato, privo di narrazione è assai negativa ed evoca tra l’altro proprio quei fantasmi di fusione oceanica per i quali anche Freud aveva ben poca simpatia. Ad altri sguardi – penso al pensiero di Raimon Panikkar sulla a-dualità cosmoteandrica – la dimensione del cosmo non è parsa così aliena dall’umano. E un contenitore non è meno consistente per il fatto di contenere (avere al suo interno uno spazio capace di accogliere). Ma per tornare alla disarticolazione o decostruzione culturale, va detto che, sebbene il confronto con una vita totalmente disarticolata dalle sue forme culturalizzate si realizzi solo in casi estremi di persecuzione disumanizzante (di cui però la storia abbonda), la tendenza a un processo di sradicamento è un dato globale. Se l’identità fatta di forme stabili, è sempre più problematica ciò fa sì che il rimpianto per le forme della tradizione possa generare il desiderio di una ‘rifondazione’ difensiva. Una rifondazione sostanzialmente immaginaria che trascura il contatto vitale proprio con le narrazioni (tradizionali ed emergenti) con cui molte culture immaginano l’umanizzazione (dunque il rapporto con il disumano o con il non umano). Grazie a queste che abbiamo definito tensioni transculturali, grazie cioè alle narrazioni che ci parlano di un’identità contenitore possiamo andare oltre il contenuto visibile per risalire alle sorgenti del processo di creazione necessario proprio per far fronte efficacemente alla perdita di radici. Il mondo immaginale di cui parlano molte tradizioni contiene il segreto di contenitori invisibili che animano le forme, di luoghi invisibili rivelati solo «agli occhi del cuore» di cui – come diceva Corbin – «il centro è insieme il contenuto e il contenitore» . Di fronte alle sfide comuni del presente limitarsi a pratiche di presa in carico della questione migrante nella prospettiva dell’integrazione e dell’assimilazione più o meno obbligata, puntare solo su un’identità prosaica (anziché poetico-religiosa) puntare insomma solo sui ‘contenuti’ rischia di generare nuove forme di ghettizzazione e rivendicazione. Nella prospettiva in cui ogni storia può essere animata e unica, l’idea di un’’identità contenitore rispetta invece il pluralismo delle appartenenze accogliendo creativamente la qualità specifica dell’umano, tanto influenzabile proprio perché privo di schemi ad azione fissa, ma capace di far proprie non solo le memorie consolidate ma anche le tracce di una memoria perduta e di una memoria del futuro."
L’interconnettività dei saperi (Information and Knowledge Society) - Circolazione su scala planetaria di una pluralità sconfinata e crescente di saperi individuali, sociali e culturali di ogni tipo, che viaggiano attraverso le molteplici forme di scambio, condizionando sempre più la vita di ciascun abitante della Terra
Saggio breve su de Kerckhove, il cervello umano e le tecnologie della comunicazione - Derrick De kerckhove: La comunicazione è alla base della specie umana, è alla base della nostra cultura e della nostra natura e della nostra economia. La comunicazione è il luogo di formazione dell’uomo e della società, ecco che se introduciamo dei nuovi mezzi e strumenti, ebbene, muterà la struttura stessa della società… La terza economia, che si sta sviluppando adesso, è quella delle reti, un’economia “multipoint”, “punto a punto”, come quella dei “carrier”, dei trasporti, delle telecomunicazioni. La prima osservazione da fare è che la produzione è fatta dall’utente. In secondo luogo la produzione si fissa, è cioè permanente, ed è riutilizzabile in infinite configurazioni, infinite contestualizzazioni. Il prodotto economico del futuro è un prodotto multivalente, polivalente e che si ridistribuisce ogni volta con una configurazione differente. In questo scenario le logiche di controllo delle multinazionali potranno vincere qualche battaglia ma non riusciranno a imporre un vero controllo perché nessuno avrà il vero controllo: il futuro dell’informazione e della creazione sarà dominato dalla condivisione e dalla co-creazione…
La brillante idea del Ministro renziano Delrio: triplicare i direttori generali - "Triplicare i direttori generali nei Comuni. Comuni che spesso non hanno più risorse da investire per servizi sociali, istruzione, cultura, manutenzione stradale. Sarebbe questa la brillante idea del ministro renziano Graziano Delrio contenuta all'interno di un emendamento al decreto legge sul pubblico impiego. Se passerà la proposta del Ministro per gli Affari Regionali anche i Comuni tra i 100.000 e i 50.000 abitanti potranno assumere un "city manager" dallo stipendio d'oro. Secondo il quotidiano economico Italia Oggi "il testo è pronto e risulta all'esame del dicastero dell'Interno, per le questioni di merito, e del Tesoro per la verifica più importante, quella sulla invarianza di spesa. Per il dicastero degli Affari regionali guidato da Graziano Delrio, che lo ha formulato, non ci sarebbero oneri aggiuntivi semplicemente perché le nomine non sono obbligatorie". Le nomine non sono obbligatorie, rassicurano. Certo, ma se un Comune sotto i 100mila abitanti deciderà di contrattualizzare un city manager ci saranno stipendi in più da pagare. Stipendi che possono variare tra i 150mila e 250mila euro annui per un ruolo che spesso è inutile. Risorse sottratte ai servizi per i cittadini nei Comuni."
La caduta del primo governo del 1994 - Per sostenere la tesi del "complotto politico" e della "Guerra dei Vent'anni" dichiarata contro di lui dai giudici rossi, Berlusconi risale ai tempi di Mani Pulite, alla sua discesa in campo e al suo primo trionfo elettorale del '94: "Immediatamente, i Pm e i giudici legati alla sinistra e in particolare quelli di Md si scatenarono contro di me e mi inviarono un avviso di garanzia accusandomi di un reato da cui sarei stato assolto, con formula piena, sette anni dopo". È la famosa leggenda dell'avviso di garanzia recapitato all'allora premier dal Pool di Milano durante il vertice Onu sulla criminalità a Napoli. Fatto vero, che si verifica il 22 novembre 1994. in relazione all'inchiesta sulle tangenti alla Guardia di Finanza. Ma il primo governo del Polo non cade affatto per questo: si sfarina a causa della lotta fratricida sulla riforma Dini, che porta la Lega di Bossi a decidere il ribaltone e Berlusconi ad aprire la crisi il 22 dicembre, con un durissimo discorso alla Camera in cui accusa l'ex alleato Senatur di "rapina elettorale". Quanto all'esito di quel processo sulle tangenti alla Guardia di Finanza, non è vero che il Cavaliere viene "assolto, con formula piena, sette anni dopo". Intanto in quel processo, nel 2001, viene condannato Salvatore Sciascia, dirigente Fininvest, che le tangenti le ha pagate. Berlusconi viene assolto su tre capi d'imputazione, ma per un quarto se la cava grazie all'"insufficienza probatoria". Non solo: nella sentenza di condanna definitiva per David Mills la Cassazione accerta che l'avvocato inglese fu corrotto "per testimoniare il falso nel processo sulle tangenti alla Gdf", favorendo così l'assoluzione dell'ex premier.
"One controversial form of economic globalization in recent times has been the emergence of off-shoring strategies in relation to back-office activities and, in particular, telephone call centres.While not that new as a process (see Hudson, 1999), off-shoring has had significant impacts on the economies of developed and developing countries alike in the past 10 years. The rationale for off-shoring call centres is no different from that of the globalization of manufacturing firms: spatial divisions of labour allow the exploitation of reserves of cheap labour. However, the process of successfully establishing off-shore call centres is more complex than it might first appear."
Globalization can be taken to refer to those spatio-temporal processes of change which underpin a transformation in the organization of human affairs by linking together and expanding human activity across regions and continents
Stefano Rocca Parmenides: Globalization: Interconnected Worlds - "Although i...: http://www.sagepub.com/upm-data/24132_19_Hollway_Ch_19.pdf
Globalization: Interconnected Worlds - Globalization can be located on a continuum with the local, national and regional
Stefano Rocca Parmenides: Globalization: Interconnected Worlds - "Although i...: http://www.sagepub.com/upm-data/24132_19_Hollway_Ch_19.pdf
Brunetta scrive a Letta: “Magistratura è politicizzata, dille di smettere” - Il capogruppo Pdl risponde al premier per replicare alle sue dichiarazioni sulla giustizia, pronunciate per commentare il videomessaggio di Berlusconi: "Hai detto che non ci sono persecuzioni e lo stato di diritto funziona. Sii più prudente, sono parole false". Poi l'elenco di tutti "i mali della giustizia"
La magistratura "contropotere irresponsabile" - L'attacco più veemente, come al solito, è contro le toghe: "Siamo diventati un Paese in cui non vi è più la certezza del diritto, siamo diventati una democrazia dimezzata alla mercè di una magistratura politicizzata che, unica tra le magistrature dei Paesi civili, gode di una totale irresponsabilità... si è trasformata da Ordine dello Stato in un Contropotere in grado di condizionare il potere legislativo e il potere esecutivo e si è data come missione quella di realizzare la via giudiziaria al socialismo". A quali "fonti" abbia attinto il Cavaliere è un vero mistero. La Costituzione prevede che "i giudici rispondono soltanto alla legge" (articolo 101), che spettano al Csm "secondo le norme dell'ordinamento giudiziario, le assunzioni, le assegnazioni, le promozioni e i provvedimenti disciplinari nei riguardi dei magistrati (articolo 105), ma che "il ministro della Giustizia ha facoltà di promuovere l'azione disciplinare" e che il pm "gode delle garanzie stabilite nei suoi riguardi dalle norme sull'ordinamento giudiziario" (articolo 107). Com'è evidente, la magistratura è un "organo dello Stato", che gode di autonomia secondo il principio della separazione dei poteri, ma non della "totale irresponsabilità" lamentata dallo Statista di Arcore: risponde alle leggi, come avviene in tutti i "Paesi civili". Quanto al "Contropotere" che condiziona "il potere legislativo e il potere esecutivo", il Ventennio berlusconiano dimostra l'esatto contrario: con 18 leggi ad personam sulla giustizia su un totale di 37 fatte approvare a forza dal Parlamento, è stato Berlusconi a usare il potere esecutivo per imporre al legislativo un vincolo al giudiziario. Infine, la "missione di realizzare la via giudiziaria al socialismo" è un inedito assoluto del Cavaliere: qualche solerte azzeccagarbugli deve avergli spacciato come documento di Magistratura Democratica un vecchio dispaccio di Andrej Vishinsky, procuratore dell'Unione Sovietica degli anni '30.
"L’amore ha “un movente originale e primario, non riconducibile alla consueta alternativa tra egoismo e altruismo”. Nessuna scomposizione prismatica può avere ragione dell’unità dell’amore. E Simmel giunge per questa via ad affermare che all’“omogeneo piano di coscienza dell’esperienza”, l’unità dalla quale ad esempio erotismo e sentimento sono derivati, appartiene “il modo di essere interiore di per sé nient’affatto conflittuale, che noi chiamiamo amore”.
LORETTA NAPOLEONI - Chi si prende la responsabilità della globalizzazione? "Dall’inizio degli anni Novanta, la risposta della Riserva Federale alle crisi periodiche della globalizzazione, come quella dei mercati asiatici alla fine di quel decennio, è sempre stata l’abbattimento dei tassi d’interesse, strategia usata per ‘salvare’ le istituzioni finanziarie in via di globalizzazione. Quando questa politica non è più stata sufficiente, la Fed prima e la Banca centrale europea poi, hanno iniziato a stampare moneta pompandola nel sistema finanziario e bancario. In altre parole, questo fiume di denaro non è stato messo nelle mani delle forze politiche per sostenere l’occupazione e l’economia reale, ma in quelle delle banche e degli hedge funds per sostenere l’industria finanziaria globalizzata. Il crollo della Lehman e la crisi del dedito sovrano europeo, dunque, hanno creato un aumento straordinario della liquidità in un momento storico in cui l’economia si contraeva. Oggi sappiamo dove è finita una buona parte di quei soldi, nei mercati emergenti, i celeberrimi BRIC (Brasile, Russia, India e Cina), dove si sono tradotti in investimenti reali ma anche dove hanno creato delle mini bolle finanziarie. Che dire dell’improvviso crollo della rupia indiana, avvenuto all’indomani della dichiarazione del capo della Fed Bernanke sulla riduzione futura della quantità di moneta che questa istituzione emette ogni mese, ufficialmente “per combattere la recessione negli Stati Uniti e far ripartire l’economia americana”? Quali le connessioni sconosciute tra l’India e la Riserva federale degli Stati Uniti? Discorso analogo si può fare per il Brasile, la cui moneta ha perso ugualmente quota rispetto al dollaro durante il medesimo periodo."
Governo, Letta: “Deficit al 3,1%? Non è colpa nostra, ma dell’instabilità” - Il presidente del Consiglio: "Sui conti pesano l'interruzione della discesa dei tassi e la ripresa delle tensioni nella maggioranza". Ma assicura che entro la fine dell'anno si arriverà sotto il limite fissato dall'Ue. Bondi (Pdl): "Non è vero, la discussione tra i partiti non c'entra niente"
GERMANIA - "Angela Merkel, se rieletta, probabilmente sarà la figura politica più potente al mondo, ma per i tedeschi il compito della cancelliera è uno solo: proteggere e fare gli interessi della Germania. Anche l’Europa viene vista in un’ottica di politica interna, ed in fondo la gestione della crisi dell’euro da parte della Merkel e del partito social democratico di coalizione è stata condotta in funzione della stabilità economica e politica della Germania prima che dell’Europa. E’ bene ricordare che nelle votazione per la creazione del fondo salva stati pari a 500 miliardi di euro la Merkel si è assicurata la vittoria grazie al voto dei verdi e del Spd. I tedeschi sono soddisfatti dei risultati ottenuti fino ad ora ed è per questo che con molta probabilità voteranno come in passato, offrendo alla Merkel la possibilità di riprodurre una coalizione del tutto simile a quella attuale. Ma anche se ciò non avvenisse, se a vincere fosse il partito socialista questo non comporterebbe grandissimi cambiamenti nei confronti della politica Europea e di quella estera."
Christian Caliandro, La commedia italiana - "Umiliati e offesi. Ecco, prendere coscienza di questa condizione è importante, anzi fondamentale. Ma deve essere soltanto un primo passo. Il secondo è passare ai fatti. Altrimenti anche la presa di coscienza della propria situazione diventa nociva, o almeno inefficace. È domenica, è il giorno di Inpratica."
Social actors, whether individuals, organizations, or nations, shape their everyday lives through consultation, information and resource sharing, suggestion, support, and nagging from others (White et al. 1976). Network interactions influence beliefs and attitudes as well as behavior, action, and outcomes.
Stefano Rocca Parmenides: Social actors, whether individuals, organizations,...: http://www.sagepub.com/leonguerrero4e/study/materials/reference/05434_socnet.pdf
«Il capitalismo delle aziende tende alla concentrazione del potere in tutti i settori. Nel mondo di Internet, tuttavia, le reti di comunicazione orizzontale permettono a persone come lei e me e chiunque altro, di avere un blog o di creare una rete di comunicazione o anche una azienda su Internet (i costi di avviamento sono bassi per gli imprenditori tecnologicamente avanzati). Così, se Google o Apple bloccano le libere informazioni in Internet, queste verranno riportate da nuove imprese libere. Questo è ciò che è successo a AOL o MySpace. Quindi, sì, questi sono oligopoli, ma la forza di queste aziende è di fornire libera comunicazione. Se non lo faranno qualcun altro lo farà, anche con un piccolo capitale, e portando via i loro clienti».
Manuel Castells
La Fed punta sulla debolezza del dollaro - Valuta americana scivola ai minimi da sette mesi nei confronti della moneta unica europea - "Si complica sempre più il lavoro della Fed. Alle turbolenze dei mercati, si aggiungono ora quelle della politica fiscale. La decisione di rinviare la riduzione di acquisti di titoli di Stato ha fatto scivolare il dollaro ai minimi da sette mesi rispetto all’euro e a un paniere di valute; e contemporaneamente ha fatto salire azioni e rendimenti dei titoli di Stato. Si è così creata una situazione curiosa: una decisione presa perché le condizioni finanziarie si erano irrigidite ha fatto svanire, almeno in parte, proprio quell’irrigidimento che l’aveva giustificata. Un bel paradosso, peraltro non imprevedibile. Il fatto è che la Fed mercoledì ha dovuto tener conto della politica fiscale di Washington, che rischia - di nuovo - di creare grandi incertezze. A fine mese si chiude l’anno fiscale 2013 del Tesoro e l’amministrazione Obama deve riaprire le trattative con i repubblicani per il budget 2014. «La politica fiscale continua a essere un freno per la crescita», ha allora detto in conferenza stampa Ben Bernanke. «Un fattore di preoccupazione, per noi, sono state alcune decisioni fiscali in arrivo», ha poi aggiunto riferendosi alla possibilità che il governo non venga finanziato abbastanza, e che non venga elevato il limite del debito: «Potrebbero esserci serie conseguenze, per i mercati finanziari e per l’economia».
IL SOLE 24 ORE (20/09/2013)
Even After Election, Germany Likely to Stand Fast - “Whoever is elected, the constraints that Merkel has faced will remain the same for any German government,” said Sylvie Goulard, a French representative to the European Parliament, who is a member of the liberal Democratic Movement party. Hostile public opinion and institutions that strictly interpret European Union laws will continue to bind Germany’s movement, making it difficult for the government to share the financial burdens of fellow euro zone members.
La crisi economica senza precedenti - Dice il Cavaliere agli italiani: "Siete certamente consapevoli che siamo precipitati in una crisi economica senza precedenti, in una depressione che uccide le aziende, che toglie lavoro ai giovani, che angoscia i genitori, che minaccia il nostro benessere... Il peso dello Stato, delle tasse, della spesa pubblica è eccessivo: occorre imboccare la strada maestra del liberalismo...". Berlusconi parla come un passante, non come il presidente del Consiglio che solo dal 2001 ad oggi ha governato il Paese per ben otto anni. I risultati economici dei suoi due governi sono stati rovinosi. Lo dice Ignazio Visco, governatore della Banca d'Italia, nelle Considerazioni finali del maggio 2012 (il governo Berlusconi è caduto nel novembre 2011): "Le condizioni economiche si deteriorano da un anno. La produuzione industriale, che aveva a stento recuperato nel secondo trimestre dello scorso anno,... è da allora caduta del 5%. Il Pil è diminuito dalla scorsa estate per tre trimestri consecutivi, con una perdita complessiva di 1,5 punti percentuali. Il tasso di disoccupazione è salito, da luglio, da poco più dell'8 a quasi il 10%, fra i giovani con meno di 25 anni dal 28 al 36%". Quanto alle tasse, la pressione fiscale è sempre aumentata durante i governi del Cavaliere: dal 40,6 al 41,4% tra il 1994 e il 1996, dal 40,5 al 41,7% tra il 2001 e il 2006 e dal 42,7 al 44,8% tra il 2008 e il 2011.
Sedici minuti, sei bugie - "Il video-messaggio di Berlusconi non è solo un concentrato di dolori personali e di rancori collettivi. Come sempre, i suoi sedici minuti di "discorso alla nazione" racchiudono anche una micidiale sequenza di falsità. Dalla ricostruzione delle sue vicende politiche alla "narrazione" delle sue vicissitudini giudiziarie, la menzogna domina la scena e scandisce il plot della fiction berlusconiana. La menzogna, ancora una volta, è "instrumentum regni" del Cavaliere, utile a sovvertire il senso e a generare il consenso."
Stefano Rocca Parmenides: Sedici minuti, sei bugie - "Il video-messaggio di ...: http://www.repubblica.it/politica/2013/09/19/news/sedici_minuti_sei_bugie_di_massimo_giannini-66847826/?ref=HREA-1
La Giunta per le immunità, intanto, procede spedita verso il via libera alla decadenza di Berlusconi. Ieri è stata recapitata al Cavaliere la procedura di “contestazione” dell’elezione a senatore, primo passo verso l’espulsione dal Parlamento. La seduta pubblica chiamata a discutere della decadenza è stata fissata per il prossimo 4 ottobre, con qualche giorno di ritardo rispetto alla tabella di marcia ipotizzata. E il motivo va rintracciato nella definizione della location più adatta all’evento.
Stefano Rocca Parmenides: La Giunta per le immunità, intanto, procede spedit...: http://triskel182.wordpress.com/2013/09/20/giunta-il-4-ottobre-nuovo-round-sulla-decadenza-di-berlusconi-discussione-in-diretta-via-web/
giovedì 19 settembre 2013
Mentre gli affondi del leader del Pdl incontrano l’energica reazione dell’organo di autogoverno dei giudici, Luciano Violante torna a bacchettare le toghe. «Le correnti della magistratura – rileva da luogo in cui si dibatteva su questioni teoriche, negli anni Settanta, sono diventate luoghi in cui si costruiscono le carriere». Ma non basta. Per Violante «tutti i consiglieri togati del Csm sono esponenti di correnti» e anche tra i consulenti «ciascuna corrente porta i suoi uomini e donne». Così, denuncia, «viene meno il principio di neutralità».
Stefano Rocca Parmenides: Mentre gli affondi del leader del Pdl incontrano l...: http://triskel182.wordpress.com/2013/09/20/giunta-il-4-ottobre-nuovo-round-sulla-decadenza-di-berlusconi-discussione-in-diretta-via-web/
"Non è grave il clamore chiassoso dei violenti, bensì il silenzio spaventoso delle persone oneste.” - «I giudici non meritano l’addebito di intenti persecutori o di complotti. E l’esito di qualsiasi processo è una sentenza che va accettata ed applicata».
Stefano Rocca Parmenides: "Non è grave il clamore chiassoso dei violenti, be...: http://triskel182.wordpress.com/2013/09/20/giunta-il-4-ottobre-nuovo-round-sulla-decadenza-di-berlusconi-discussione-in-diretta-via-web/
Il videomessaggio di Berlusconi è parso soprattutto un inizio della campagna elettorale della nascitura Forza Italia. Che sarà lui a guidare, anche fuori dal Parlamento
Stefano Rocca Parmenides: Il videomessaggio di Berlusconi è parso soprattutt...: http://www.ilfattoquotidiano.it/2013/09/19/decadenza-alfano-su-governo-decidiamo-oggi-ma-berlusconi-pensa-alle-urne/716273/
IL MODELLO ECONOMICO TEDESCO - Per carità, non copiate i tedeschi! Il monito arriva mentre il "miracolo Germania" si prepara a celebrare se stesso
Stefano Rocca Parmenides: IL MODELLO ECONOMICO TEDESCO - Per carità, non cop...: http://www.repubblica.it/economia/2013/09/14/news/eurobarometro_crisi_germania-66459538/
Testo Integrale del Piano di Rinascita Democratica della Loggia P2, documento sequestrato a M. Grazia Gelli nel luglio 1982 - LICIO GELLI E IL PIANO DI RINASCITA: LE COSE FATTE, LE COSE DA FARE
Stefano Rocca Parmenides: Testo Integrale del Piano di Rinascita Democratica...: http://www.accadeinitalia.it/images/stories/PDF/testo%20integrale%20del%20piano%20di%20rinascita%20democratica%20della%20loggia%20p2.pdf h...
"MEMENTO" Elezioni 2013, Sansonetti su Libero: “Pace tra Pd e Pdl e Berlusconi al Quirinale” - L'ex direttore di Liberazione (per 4 anni) e attualmente al timone di Calabria Ora scrive sul quotidiano diretto da Belpietro: "Berlusconi e Bersani guidano partiti simili, sono entrambi centristi. Certo, così Grillo aumenterebbe i voti, ma intanto si sposterebbe il problema per 5 anni"
Stefano Rocca Parmenides: "MEMENTO" Elezioni 2013, Sansonetti su Libero: “Pa...: http://www.ilfattoquotidiano.it/2013/02/27/elezioni-sansonetti-su-libero-soluzione-pace-pd-pdl-e-berlusconi-al-colle/514774/
Supporters shouted "Bravo Silvio" and sang the party hymn "Meno mela che Silvio c'è" -- "How lucky we are to have Silvio."
Stefano Rocca Parmenides: Berlusconi Power Play: Daughter Marina Waits in th...: http://www.spiegel.de/international/europe/berlusconi-hints-at-plans-to-install-daughter-marina-as-successor-a-914865.html
Berlusconi Power Play: Daughter Marina Waits in the Wings - Silvio Berlusconi's party has threatened to back out of the governing coalition if its leader isn't pardoned for tax evasion. Barring that, Italy's former prime minister seems to have decided on a successor: his daughter Marina.
Stefano Rocca Parmenides: Berlusconi Power Play: Daughter Marina Waits in th...: http://www.spiegel.de/international/europe/berlusconi-hints-at-plans-to-install-daughter-marina-as-successor-a-914865.html
Alternative for Germany (in German: Alternative für Deutschland -- AfD) is the newest party in Germany's political landscape
Stefano Rocca Parmenides: The German Pirates, inspired by the Swedish Pirate...: http://www.spiegel.de/international/germany/guide-to-german-political-parties-a-886188-8.html
The German Pirates, inspired by the Swedish Pirate Party set up in 2006, stunned Germany -- and themselves -- when they entered their first state parliament in September 2011, by winning a whopping 8.9 percent of the vote in the Berlin city-state election. Representing the new generation of people who grew up with the Internet, the motley collection of Web-freedom campaigners looked set to shake up Germany's staid political scene and do for the Internet what the Greens had done for environmentalism back in the 1970s. They went on to score more election successes early last year in Saarland, Schleswig-Holstein and North Rhine-Westphalia, Germany's most populous state. But the swift, easy victories appear to have gone to their heads, and were followed by highly-public internal power struggles which turned off voters in droves. At present the Pirates are polling at just 2 percent in nationwide voter surveys -- and are in serious danger of disappearing from Germany's political scene as quickly as they emerged.
Stefano Rocca Parmenides: The German Pirates, inspired by the Swedish Pirate...: http://www.spiegel.de/international/germany/guide-to-german-political-parties-a-886188-8.html
The staunchly conservative, largely Catholic Christian Social Union (CSU) is an anomaly in the German political system in that it is the only national political party that is actually a state party.
Stefano Rocca Parmenides: "For many years following World War II, German pol...: http://www.spiegel.de/international/germany/guide-to-german-political-parties-a-886188.html
GERMANY - LEFT PARTY is the result of a merger in 2007 of the Party of Democratic Socialism (PDS)
Stefano Rocca Parmenides: "For many years following World War II, German pol...: http://www.spiegel.de/international/germany/guide-to-german-political-parties-a-886188.html
Germany's Green Party formed in the 1970s around a platform of pacifism and environmental activism.
Stefano Rocca Parmenides: "For many years following World War II, German pol...: http://www.spiegel.de/international/germany/guide-to-german-political-parties-a-886188.html
The Free Democratic Party is a pro-business party that promotes the free market economy and individual liberty.
Stefano Rocca Parmenides: "For many years following World War II, German pol...: http://www.spiegel.de/international/germany/guide-to-german-political-parties-a-886188.html
The center-left Social Democratic Party is rooted in the 19th century labor movement and is Germany's oldest political party, founded in 1875
Stefano Rocca Parmenides: "For many years following World War II, German pol...: http://www.spiegel.de/international/germany/guide-to-german-political-parties-a-886188.html
The Christian Democratic Union, founded after World War II, is Germany's main conservative party.
Stefano Rocca Parmenides: "For many years following World War II, German pol...: http://www.spiegel.de/international/germany/guide-to-german-political-parties-a-886188.html
"Per Sabina vivere nella verità, non mentire né a se stessi né agli altri, è possibile soltanto a condizione di vivere senza pubblico. Nell’istante in cui qualcuno assiste alle nostre azioni, volenti o nolenti ci adattiamo agli occhi che ci osservano, e nulla di ciò che facciamo ha più verità. Avere un pubblico, pensare a un pubblico, significa vivere nella menzogna. Sabina disprezza la letteratura nella quale gli autori rivelano ogni piega intima di se stessi e dei loro amici. L’uomo che perde la propria intimità perde tutto, pensa tra sé Sabina. E l’uomo che se ne sbarazza di sua spontanea volontà è un mostro. Per questo Sabina non soffre per nulla di dover tenere nascosto il proprio amore. Al contrario, solo in quel modo può “vivere nella verità”.
Milan Kundera, L'insostenibile leggerezza dell'essere
mercoledì 18 settembre 2013
"Berlusconiana" auctoritas, non veritas, facit processum.
Stefano Rocca Parmenides: "Berlusconiana" auctoritas, non veritas, facit pro...: http://www.europaquotidiano.it/2013/09/18/il-testo-integrale-del-videomessaggio-di-berlusconi/
«L’enunciato “la neve è bianca” è vero se e solo se la neve è bianca»
Stefano Rocca Parmenides: «L’enunciato “la neve è bianca” è vero se e solo s...: http://www.treccani.it/magazine/diritto/approfondimenti/diritto_penale_e_procedura_penale/1_Garofoli_concetto_verita.html
Omofobia, seduta sospesa e bagarre alla Camera. M5S: “Boldrini si dimetta” Christian Iannuzzi (M5S): "Dovrebbe essere imparziale, non riesce ad esserlo". Il relatore della proposta di legge Antonio Leone (Pdl) ha rassegnato le dimissioni dopo che il deputato Pd Ettore Rosato aveva chiesto e ottenuto la sospensione dei lavori alla Camera per trovare un accordo all'interno della maggioranza. La votazione degli emendamenti è stata fissata alle 16
martedì 17 settembre 2013
Amato scrive a Repubblica per non rispondere al Fatto sul caso Barsacchi - Il neo giudice della Consulta invia una lettera al quotidiano di Largo Fochetti per dare la sua versione sulla vicenda risalente agli anni '90. Prova a difendersi, ma dimentica di ricordare ciò che scrissero i giudici circa la sua posizione: "Telefonò per evitare una frittata", ovvero "il capitombolo del Partito Socialista"
Il Grande freddo per i talk politici? Negli ascolti vanno bene quelli del mattino, deludono quelli della sera. Perché? - "Chi invece sembra cavarsela sono i talk del mattino di La7, che rivolgendosi a una platea più ristretta, possono consentirsi la chiave della commedia, come già aveva capito, proprio a quell’ora il grande Funari. Gli ospiti sono identici a quelli della sera, magari allargati anche a personaggi di secondo piano, ma la conversazione è più da bar. Si parla moltissimo, quasi esclusivamente, delle ultime mosse e mossette fra partiti e supposti leader."
La Cassazione ha respinto il ricorso della Fininvest della famiglia Berlusconi contro la Cir dei De Benedetti per il risarcimento per la "guerra di Segrate" (1991), durante la quale l'avvocato Cesare Previti, per conto di Berlusconi, pagò tangenti ai giudici di Roma per vincere la causa. Che rimane confermato con un ritocco al ribasso: il taglio è di circa 23 milioni di euro rispetto ai 564,2 milioni di euro già liquidati, ma che erano stati messi a bilancio con valore neutro.
COME SI VOTA IN GERMANIA - "Il 22 settembre ci sono le elezioni politiche in Germania per rinnovare il Bundestag. Il sistema che le regola è abbastanza complicato. Come funziona? - La Germania è una repubblica federale parlamentare. Il parlamento tedesco, che ha il potere legislativo, è composto da due camere: il Bundestag, che è la camera più grande, e il Bundesrat, che è la camera dei rappresentanti dei Land (i sedici stati federali tedeschi). A guidare il governo è il cancelliere, eletto dal Bundestag, e le elezioni si tengono ogni quattro anni. Il sistema seguito per il rinnovo del Bundestag mette insieme due modelli elettorali: uno di tipo maggioritario e uno proporzionale, e per questo è definito un sistema elettorale misto."
L'USO DEL CONGIUNTIVO IMPERFETTO NELLE SEGUENTI FRASI È CORRETTO? "IMPARASSE L'ITALIANO!" "FACESSE QUELLO CHE DEVE FARE!" "INVIASSE LA RICHIESTA IN SEGRETERIA". QUEST'USO DEL CONGIUNTIVO IMPERFETTO È ABBASTANZA COMUNE, TUTTAVIA IO PREFERIREI L'USO DEL CONGIUNTIVO PRESENTE (ES. IMPARI L'ITALIANO!), VOLEVO CHIEDERE SE È "LEGALE" ANCHE L'USO DELL'IMPERFETTO.
www.treccani.it
Pochi giorni fa su MenteCritica è comparso un breve ma incisivo post di Manrico Tropea dal titolo “Parole e Libertà” che in sostanza dice : 1) il concetto di libertà si va svilendo in quello di piccoli diritti parziali, locali, addirittura egoistici; 2) nello specifico della libertà di opinione la società contemporanea permette l’esternazione di dichiarazioni chiaramente infondate quanto false. L’Autore, che argomenta sinteticamente ma chiaramente, conclude dicendo che per queste pretese libertà non sacrificherebbe neppure un mignolo, rifacendosi alla famosa frase attribuita a Voltaire: “Non condivido le tue idee ma sono disposto a morire perché tu possa esprimerle”.
Antonio Crivotti, Spinoza e l'ateismo - “Spinoza non solamente era ateo, ma insegnò l’ateismo”. Questa opinione di Voltaire è condivisa da molti commentatori. Eppure la parola “Dio” pervade l’intera opera del filosofo, e l’esistenza dell’ente denotato con questo termine viene continuamente riaffermata."
lunedì 16 settembre 2013
MASSIMO CACCIARI - POPULISMO è credere, o fingere di credere, che popolo sia un ismo, e cioè un tutto unico, o un unico animale, da suddividere, al più, per medie e sondaggi: la pensa così il 30, così il 20, così il 10 per cento e così via. Populismo è ritenere che una politica fondata, invece, sullinalienabile valore della responsabilità di ciascuno sia favola o illusione o utopia. Populismo è accondiscendere al peggiore dei cattivi proverbi: che la voce del popolo (e cioè, inutile dirlo, della maggioranza) sia la voce di Dio. Da cui ovviamente il corollario: che lo sia altrettanto la voce che a quella del popolo fa scimmiesca eco. Populistica è la politica che occulta la complessità dei problemi, o che li contrabbanda come leffetto di complotti e sabotaggi da parte del nemico di turno; che asservisce allidolo della naturale bontà dei nostri, individuali, appetiti, illudendo che il migliore dei mondi possibili nasca dal loro libero intreccio. Populismo è proprio questa confusione tra libertà e licenza, tra obbedienza e anarchia. Una vacua sicurezza nelle proprie ragioni che genera aggressività, insicurezza, angoscia.
D'Alema: decadenza Berlusconi, nel Pd nessun franco tiratore. Renzi inadatto come segretario - D'Alema definisce "rattristante" il dibattito su come mostrare la scheda durante il voto al Senato sulla decadenza. Per D'Alema "nel Pd non ci sarà alcun franco tiratore, per altri non so" - Il futuro di Berlusconi Massimo D'Alema non vede "ruoli istituzionali" nel futuro di Berlusconi. Il Presidente della Feps non crede neppure all'ipotesi della grazia, perché ci sono più procedimenti a carico. D'Alema ironizza con una battuta: "Ci vorrebbe una cluster-grazia...". Le cluster bombs sono le bombe a grappolo.
Il premier prende atto delle fibrillazioni della maggioranza - Letta: "Non possiamo essere io e Napolitano gli unici parafulmini. Complicato evitare aumento Iva" - "In questi quattro mesi non ho mai pensato di lasciare". Ma se le cose dovessero precipitare "ci metterei pochi istanti a trarre le conseguenze". Così il presidente del Consiglio Enrico Letta ospite di 'Porta a porta' nella puntata in onda questa sera
La crisi brucia una generazione, in 3 anni un milione di occupati in meno - Una generazione bruciata: in 3 anni e' crollato di un milione il numero degli under 35 che lavorano, di cui 750 mila unità proprio nella fascia tra i 25 ed i 34 anni. Le tabelle dell'Istat traducono in numeri certi il dramma della crisi che ha minato i sogni e il futuro dei giovani di oggi
1943-2013 - La generazione perfetta compie settant’anni
Stefano Rocca Parmenides: 1943-2013 - La generazione perfetta compie settant...: http://www.lastampa.it/2013/05/16/blogs/la-generazione-perfetta/la-generazione-perfetta-compie-settant-anni-Kc9JijqTRLzOE38K7cKUjM/pagina.ht...
Giunta elezioni, su twitter prende forma la trattativa Pd-Pdl - Dal giorno della sentenza del processo Mediaset tutta la tensione della politica italiana si è trasferita nelle quattro mura di Sant’Ivo alla Sapienza. Qui i 23 senatori della giunta per le elezioni del Senato stanno decidendo sulla decadenza di Silvio Berlusconi all’ombra di una trattativa svelata da twitter
domenica 15 settembre 2013
Decadenza, Berlusconi gioca l’ultima carta. La speranza è il Consiglio di Stato - Il massimo organo della giustizia amministrativa deve decidere a breve un ricorso contro la legge Severino presentato dall'ex governatore molisano Iorio. E potrebbe rinviare la decisione alla Corte costituzionale. E la discussione in Senato sull'espulsione del leader Pdl dovrebbe bloccarsi. Ecco perché per lui è cruciale guadagnare tempo
I consigli di Amato alla vedova di un socialista: “Zitta coi giudici, niente nomi” - In una telefonata del 1990 il neo giudice costituzionale chiede alla vedova di un dirigente socialista di non fare i nomi dei protagonisti di una tangente di 270 milioni di lire. Dice: "Tirati fuori da questa storia"
Grillo , senza ricorrere a mezzi termini, ha definito il voto segreto «un abominio, un tradimento degli elettori. Io voglio sapere come vota il mio candidato, cosa vota, perché vota». E lancia strali dal suo blog: «Il MoVimento 5 Stelle ha chiesto la votazione palese e l’abolizione del voto segreto dal regolamento del Senato. Preparate le verdure per celebrare l’ultimo atto della rappresentazione».
L'EUROFASCISMO, a chi GIOVA? - Se è una TRUFFA, abbiamo solo due SOLUZIONI il piano di LETTA o il PIANO B. L'EURO è la causa del fallimento della piccola e media impresa italiana. La politica di Monti ha peggiorato la situazione, il debito è salito da 1913 miliardi a 2075 miliardi di euro in pochi anni, malgrado 40 miliardi di tasse a carico degli italiani. Quanto abbiamo pagato in tasse è stato utilizzato per coprire i buchi di bilancio delle banche ed oggi spariti i soldi, i problemi sono raddoppiati.
JOHN DEWEY (1859-1952) "Nessun scienziato può tenere per sé ciò che ha scoperto o trasformarlo in una spiegazione puramente privata senza perdere la sua reputazione scientifica. Qualsiasi cosa sia scoperta appartiene alla comunità degli scienziati. Ogni nuova idea e teoria deve essere sottoposta a questa comunità per essere esaminata e confermata. C'è una comunità in crescita che opera in modo cooperativo e che riconosce le stesse verità."
Scienza, modello per la società - John Dewey (1859-1952): “Ho cercato di fare un'analisi, piuttosto che esprimere una condanna dei mali della società attuale o prescrivere dei fini e ideali immutabili come loro cura. Credo infatti che le persone serie siano abbastanza d'accordo sia sui mali sia sugli ideali, almeno fino a quando sono considerati in generale. La condanna è troppo spesso soltanto un modo di dimostrare la propria superiorità. È una voce esterna alla situazione; rivela i sintomi, ma non le cause. Non è in grado di produrre nulla; sa soltanto riprodurre cose del suo stesso tipo. Per quanto riguarda gli ideali, tutti sono d'accordo nel dire che vogliamo una vita buona e tutti concordano nel ritenere che una vita buona implica libertà e un gusto che è educato per apprezzare ciò che è onesto, il vero e il bello. Ma fino a quando ci limitiamo a questi aspetti generali, le frasi che esprimono gli ideali potrebbero essere trasferite dai conservatori ai radicali, e viceversa, e nessuno sarebbe il più saggio. Perché, senza l'analisi, non si calano nella situazione reale né sono interessati alle condizioni che rendono possibile la realizzazione degli ideali.”
"Quando il crepitare degli spread fa vacillare la fiducia in noi stessi e lo spirito dell’Unione Europea, è chiaro il rischio che emergano qua e là, e a partire proprio dalla civilissima Europa, i primi segni di un tipo nuovo di fascismo: il fascismo finanziario, il fascismo bianco." - "Mettere l’ordine al posto del caos; separare l’attività produttiva dall’attività speculativa; chiudere la bisca della finanza, in modo che siano i giocatori e non noi a pagare per le perdite sulle puntate; ristabilire il primato delle regole; pensare a investimenti pubblici in beni di interesse collettivo."
sabato 14 settembre 2013
Nassim Taleb’s Black Swan and Decision Analysis
Stefano Rocca Parmenides: The Roots of Unfairness: the Black Swan in Arts a...: http://www.fooledbyrandomness.com/ARTE.pdf
Bobo Craxi: “Se papà era il capo dei ladri, Amato era il vice-ladrone” - Il figlio dell'ex leader socialista afferma che "se mio padre era un criminale lo era anche Giuliano Amato". E la sorella Stefania è ancora più pragmatica: "Amato estraneo al finanziamento illegale al partito? Abitava forse sulla luna? Non poteva non essere coinvolto"
venerdì 13 settembre 2013
GIORNALISMO DEL FUTURO
ALLA SCOPERTA DEL FUTURO
Ecco alcuni link per saperne qualcosa di più:
L’iniziativa « Lighthaus » è dedicata al giornalismo interattivo.
Il progetto di data-journalism è sul sito « Connecting the Dots » .
« Dispatch » punta a proteggere i giornalisti nei luoghi pericolosi.
Il corso di giornalismo con i droni è su www.missouridronejournalism.com .
Lo speciale MediaLab de La Stampa si trova su www.lastampa.it/medialab
GLI ALTRI ARTICOLI
Il Brown Institute for Media Innovation finanzia progetti multimediali che incrociano giornalismo e tecnologia: dal data-journalism di «Connecting the Dots», un progetto alla start-up Dispatch, che ha già rilasciato una app per iPhone, che aiuta i giornalisti in scenari di crisi per nascondere le loro identità, fino alla tv personalizzata «Eigen News» sulla base di una playlist di telegiornali.
Il metered paywall è quello a cui si aspira. Un modello tipo New York Times è il desiderata di molti per aumentare i ricavi online e frenare il declino dell'editoria italia. Ma nel frattempo? I contenuti vengono messi in parte online per poi lasciare un link al piano abbonamenti per leggere il resto nella versione pdf o direttamente sul cartaceo. Premetto che sul paywall per proteggere i contenuti di qualità sono assolutamente d'accordo.
Cittadini in Parlamento: il re è nudo - Oggi, dopo tanta attesa, apre il portale Parlamento del MoVimento 5 Stelle. Un aggregatore di informazioni sull'attività parlamentare dei nostri portavoce eletti, dei cittadini nelle Commissioni, alla Presidenza, in aula. Ma non pensiate di trovare solo leggi ed emendamenti, mozioni ed interrogazioni: questo portale sarà invece uno dei nostri apriscatole. Vi racconteremo tutto quello che succede davvero qui, ogni giorno, nel faticoso e difficile lavoro quotidiano che i parlamentari 5 Stelle conducono nelle istituzioni tra mille ostacoli.
Definition of Globalization - The term refers to the rapidly developing process of complex interconnections between societies, cultures, in situations and individuals world wide. It is a process which involves a compression of time and space(Harvey,1989), shrinking distances through a dramatic reduction in the time taken – either physically or representationally – to cross them, so making the world seem smaller and in a certain sense bringing human beings ‘closer’ to one another.
Confesercenti: "Se l'Iva aumenta ancora sarà un boomerang per l'Erario e i cittadini" - In assenza di un intervento, dal prossimo 1° ottobre l'aliquota Iva ordinaria (quella che si applica ai 2/3 della complessiva base imponibile) aumenterà dal 21% al 22%. Secondo l'organizzazione, un colpo basso alle famiglie e un autogol anche per lo Stato. Perché con la riduzione dei consumi anche il gettito si ridurrà.
giovedì 12 settembre 2013
Mondadori, al via il poker online. Il Cav è azionista di una società che gestisce i giochi in Rete - La Mondadori si è gettata mondo dei giochi via internet: poker online, casinò virtuali. Una notizia non proprio nuova dato che era contenuta in un comunicato stampa della casa editrice del 28 giugno scorso. "IL DUO MONDADORI-FUN GAMING." Glaming è controllata al 70% dalla Mondadori e al 30% da un altro soggetto, la Fun Gaming, il cui capitale è a sua volta custodito in due scatole: Buel srl (51%) e Entertainment and gaming invest (49%).
Politici pagati da società gioco d'azzardo: chi sono "Ecco i nomi dei politici finanziati dalle società di gioco d'azzardo" - In un duro intervento al Senato l'onorevole Giovanni Endrizzi fa i nomi dei politici che, come denunciato da Le Iene, ricevono finanziamenti dalle società che fanno del gioco d'azzardo il proprio terreno di guadagno. Fra questi anche il premier Enrico Letta
Bernini (M5S): “L’11 settembre fu un complotto Usa” - “L’11 settembre fu un inside job, un complotto interno americano. La versione ufficiale è stata smentita da tutti i punti di vista. Palesemente falsa e ormai il mondo se n’è accorto. La verità probabilmente non la sapremo mai, ma sicuramente è molto diversa da quella che i media mainstream ci raccontano”. Così il deputato del M5S Paolo Bernini intervenendo in Aula a titolo personale. Il 5 Stelle non è nuovo a queste provocazioni. Lo scorso marzo era balzato alle cronache per un’intervista a Ballarò in cui ha raccontato che negli Stati Uniti esiste un programma di impianto di microchip sottopelle per controllare i cittadini
Siamo a tanto così dal chiudere l'era di Berlusconi. Ma dopo essere stato condannato sta minacciando e trattando con il PD per convincerlo a lasciargli il suo seggio in Senato. Ma abbiamo una possibilità per far rinsavire il PD, fargli rispettare la legge e chiudere con Berlusconi una volta per tutte. La legge dice che deve essere espulso, ma i leader del PD sono preoccupati che Berlusconi dia seguito alla minaccia di portare a fondo il Governo, se sarà dimesso. Con il congresso del PD alle porte, possiamo però far capire loro che non ci sarebbe comunque un futuro per il partito se salvasse Berlusconi rimandando il voto che deve invece avvenire tra pochi giorni.
La proposta russa: 4 tappe per il disarmo di Damasco - Putin sfida Obama, Lavrov mette le carte sul tavolo di Kerry. La Cia arma i ribelli siriani - Il presidente russo lancia agli americani il suo "appello alla prudenza" attaccando dalle colonne del NYT motivazioni, obiettivi e modalità dell'intervento minacciato da Obama in Siria. Washington Post: la CIA fornisce armi ai ribelli anti Assad
Giuliano Amato, il dottor Sottile con più poltrone di Divani&Divani - Quattro volte deputato, due volte premier, due volte ministro del Tesoro, e poi ministro dell’Interno, presidente Antitrust, vicepresidente della Convenzione europea, presidente della Treccani, della Scuola superiore Sant’Anna di Pisa e del Comitato dei garanti per i 150 anni dell’Unità d’Italia, consulente di Deutsche Bank, consigliere di Monti per i tagli ai costi della politica: sono solo alcune degli incarichi ricoperti in passato dal neo giudice della Corte Costituzionale
Pompei, blitz della Dia: rischio infiltrazioni camorra nei lavori di restauro - Nell'accesso ispettivo, condotto in sinergia ad altre forze dell'ordine, gli ispettori antimafia hanno controllato due società e venti persone. L'accesso è stato eseguito per verificare eventuali tentativi di infiltrazione e di condizionamento della camorra nei cantieri del progetto che ha ottenuto un finanziamento di 105 milioni dall'Unione Europea
Tra le prerogative del Capo dello Stato, che gli vengono riconosciute dalla Costituzione, c'è la scelta di cinque dei 15 componenti della Consulta. Che nel breve periodo dovrà pronunciarsi su questioni spinose, a cominciare dalla legittimità dell'attuale legge elettorale. Se poi la giunta del Senato riterrà opportuno sottoporre alla Consulta la questione dell'applicabilità della legge Severino al caso Berlusconi, i «giudici delle leggi» dovranno pronunciarsi anche su tale questione.
Michael Hudson teaches international and monetary economics at The New School for Social Research, Graduate Faculty. He has published articles in Ramparts, the Journal of International Affairs, Commonweal, Cross Currents and the Review of Social Economy, in addition to specialized monographs on balance-of-payments theory and accounting. He has worked as a Balance-of-Payments analyst for the Chase Manhatten Bank and for the accounting firm of Arthur Andersen, and as a senior economist for the Continental Oil Com. In addition, he has lectured at the Institute for Policy Studies in Washington, D.C, before the National Association of Business Economists in New York, and elsewhere throughout the United States. He is currently writing a history of international trade and investment theory, and a study of the economic origins of the American Civil War.
“Effectively speaking, the United States has compelled the older nations of the West to pay for the overseas costs of the US war in Asia. Whatever they may desire, the central banks of Europe had no choice but to continue to except the paper dollar equivalents annually created as the domestic and overseas deficit of the United States increase. Otherwise, the whole of shaky structure of the world monetary system will collapse into rubble. America has succeeded in forcing other nations to pay for its wars on a systematic basis, something never before accomplished by any nation in history.”
«…Per la salvezza non è assolutamente necessario conoscere Cristo secondo la carne, ma si deve pensare ben altro di quell’eterno figlio di Dio, cioè della sapienza di Dio che si è manifestata in tutte le cose e massimamente nella mente umana e più ancora di tutto in Gesù Cristo. Infatti, nessuno senza questa, può pervenire alla beatitudine, giacché essa sola insegna cosa sia il vero e cosa il falso, cosa il bene e cosa il male. E poiché questa sapienza si è massimamente manifestata grazie a Gesù Cristo, i suoi discepoli la predicarono così come fu da lui rivelata […ma] io non so cosa significhi ciò che certe chiese aggiungono, ossia che Dio assunse natura umana; anzi, a dire il vero, ciò non mi sembra meno assurdo che se qualcuno dicesse che il cerchio ha assunto la natura del quadrato»
Spinoza, Lettera 73 a Henry Oldenburg
mercoledì 11 settembre 2013
Ior, nell’archivio di Gotti Tedeschi trattative segrete tra Vaticano e Pdl - Da Alfano a Tremonti, così si mettevano d'accordo sulle leggi. Agli atti delle procure scambi su leggi, Ici Chiesa, nomine Rai e San Raffaele fra i massimi rappresentanti di Santa Sede e Cei negli anni di Ratzinger e i vertici del centrodestra durante il governo Berlusconi e Monti
Grillo: “Siamo moralisti del cazzo e ne andiamo fieri. Via i ladri, votiamo subito” Il leader del Movimento 5 Stelle interviene sul blog a sostegno dei suoi deputati dopo la bagarre alla Camera. Difende le scelte dei suoi e attacca gli altri parlamentari: "Sembrate tonni dentro una tonnara, sapete che il vostro tempo è finito. E' questione di mesi"
“…[Il corpo] era avido di storie. L’impetuosa corrente delle loro vicende finiva per attraversare esso pure, spazzandone via il male come un detrito. Il dolore era un argine che solo all’inizio opponeva resistenza al racconto; poi, quando questo aveva preso vigore, veniva travolto e risospinto nell’abisso dell’oblio. Le carezze preparavano l’alveo a questa corrente. Le amavo, perché nella mano di mia madre trasalivano già quelle storie che di lì a poco sarebbero sgorgate copiose dalle sue labbra”
Walter Benjamin. Infanzia berlinese, Einaudi 1981, p. 70.
martedì 10 settembre 2013
Grillo, Casaleggio e come stanno davvero le cose sulla legge elettorale
Stefano Rocca Parmenides: Grillo, Casaleggio e come stanno davvero le cose c...: http://www.lastampa.it/Page/Id/1.0.3252819295
MASSIMILIANO PANARARI - A partire dagli anni Ottanta del neoliberismo di Reagan e della Thatcher, il mondo ha preso così a girare in un’altra direzione, in modo sempre più esclusivo e implacabile. Un contributo importante alla riuscita di tale cambiamento l’hanno fornito i mass media e, in particolare, l’industria dell’intrattenimento, che ha saputo plasmare i nostri desideri, e indirizzarli interamente e integralmente verso i consumi. In Italia, questo lavoro – un lavoro eminentemente politico, precisamente perché tutto questo si è tradotto nella vittoria delle destre radicalconservatrici, che l’avevano per una parte significativa pianificato – è stato svolto innanzitutto da alcuni personaggi di primo piano della televisione privata e, da qualche tempo a questa parte, anche pubblica (laddove vige una sorta di sistema delle sliding doors, dal momento che, a oggi, siamo in presenza di un quasi monopolio). Un lavoro politico fatto attraverso trasmissioni che di politico non avevano, a prima vista, nulla: reality, varietà, giochi a premi e quiz show, i programmi di gossip (presenti dovunque e a tutte le ore), un’informazione che si è convertita in infotainment (nella quale vi sono dosi sempre maggiori di intrattenimento, stile Porta a Porta) e quella vera e propria corazzata di questo deteriore modello sottoculturale che è Striscia la notizia. Ecco, dunque, che la campagna di conquista «dei cuori e delle menti» è consistita nell’edificazione in Italia (in special modo da noi, ma anche altrove) di una sorta di «egemonia (per l’appunto) sottoculturale».
MASSIMILIANO PANARARI: Pedagogia reazionaria è un’espressione molto appropriata. Ed è, infatti, per molti versi, il Leitmotiv della storia di questo ultimo trentennio, coincidente con il dominio sempre più incontrastato del neoliberismo, ovvero di un tipo di economia ossessionata unicamente dalla creazione di profitto. Il vero e proprio «integralismo» e «fondamentalismo di mercato», come lo chiamano giustamente alcuni studiosi. Una tipologia di economia che «mette tutto in produzione» e spreme anche le nostre teste e i nostri desideri per ricavarne soldi; anzi, in questa nostra epoca cosiddetta postmoderna, dove c’è sempre meno economia reale e produttiva, e sempre più finisce per assumere un connotato immateriale e smaterializzato, di qui deriva la principale e più impressionante fonte di profitto. All’indomani della crisi petrolifera del 1973 e della successiva stagflazione negli Stati Uniti (il sommarsi dei fenomeni di stagnazione, inflazione e disoccupazione che, tra il 1973 e il ’75, passò dalla percentuale del 5 a quella dell’8,5%), si produsse la fine scioccante del lungo (e, si riteneva comunemente, interminabile) periodo di benessere e prosperità seguito alla seconda guerra mondiale. Ne emerse una nuova e durissima fase economica che fornì l’occasione per mettere definitivamente in questione anche il modello di sviluppo e di regolazione dei cicli del capitalismo fondato sulle politiche economiche scaturite qualche decennio prima dalla (fausta) «rivoluzione keynesiana». Ovvero, l’attacco all’idea stessa di Welfare e di Big government, sulla base della necessità, dettata dagli effetti della crisi, di avviare un significativo «dimagrimento» degli apparati pubblici. Ma, ancor più propriamente, a venire contestata, per la prima volta, era la stessa visione di uno Stato che si incaricava di supportare e di soddisfare le esigenze di varie fasce dei suoi cittadini, travalicando l’idea di Stato «guardiano notturno» cara a un certo filone della tradizione politico-culturale liberale. Di qui, il circolare via via sempre più intenso, negli Stati Uniti e in Gran Bretagna, di una serie di teorizzazioni sullo «Stato minimo», e la soggiacente volontà politica di una parte delle classi dirigenti di smantellare il «compromesso socialdemocratico» dal quale era stata partorita l’idea del Welfare State. Si doveva «affamare la belva» – uno degli slogan principali della vittoriosa campagna elettorale del 1980 di Ronald Reagan, e un’espressione che l’ex attore ripeterà molto di frequente nella sua carriera politica – ossia imporre la riduzione della spesa pubblica, così da costringere lo Stato a un dimagrimento forzoso. Un’idea, quella della riduzione del ruolo dello Stato e del pubblico, che penetrerà profondamente nel corpo sociale, diventando la nuova visione del mondo condivisa da una parte significativa degli americani grazie a un lavoro capillare di influenza e riorientamento dell’opinione pubblica. Un’attività svolta, in primo luogo, attraverso think tank, centri studi e istituti di ricerca che dovevano preparare i materiali ed elaborare le nuove idee da far circolare tra i circoli e le élites neoconservatrici e, quindi, una volta adeguatamente volgarizzate, anche presso la popolazione mediante l’«artiglieria pesante» delle televisioni e dei mezzi di comunicazione di massa. Insomma, una perfetta operazione di costruzione di una nuova egemonia culturale, di tipo neoliberale.
L'amico Andrea Montalbo' ha gentilmente segnalato - Mani Pulite, Nordio: "Silenzio sulle tangenti rosse". Il magistrato: "Carriera politica pm: non mi è piaciuto" - Carlo Nordio crede nel primato della politica e non crede che la verità processuale coincida necessariamente con la verità storica. Ai tempi di Tangentopoli, da sostituto procuratore di Venezia indagò, tra gli altri, Occhetto e D’Alema
PRESA DIRETTA - Nella settimana in cui il governo italiano e le sorti della politica sono appese alla sentenza di Cassazione che ha condannato Silvio Berlusconi per il reato di frode fiscale, uno sguardo sulla ricchezza invisibile, quella non accertata, i soldi dell’evasione e quelli prodotti dalla grande criminalità organizzata. E’ un flusso di denaro enorme. Sono 120 miliardi di euro i soldi evasi in Italia ogni anno e almeno 10 miliardi di euro i ricavi medi delle mafie, lo 0,7% del nostro Pil. “Soldi sporchi” racconterà i mille modi utilizzati dagli evasori fiscali nel nostro paese: castelli societari, prestanome e quanto è difficile contrastare un’evasione che ha assunto una dimensione enorme, una malattia endemica che toglie risorse a tutti noi e allo sviluppo del paese.
What Makes America So Prone to Intervention?
Stefano Rocca Parmenides: What Makes America So Prone to Intervention? - A c...: http://www.theatlantic.com/national/archive/2013/09/what-makes-america-so-prone-to-intervention/279393/
lunedì 9 settembre 2013
Dio è, secondo Rilke, il presente di tutti i futuri, cioè l'assoluta presenza di tutti i possibili eventi, i quali in senso stretto si istituiscono con il venire al mondo degli dei; ma è anche il principio di tutti i principi, i quali a loro volta definiscono ciò che nei poeti prende voce e senso. Per questo Dio destina i poeti a essere profeti: perché affermino Lui in ogni futuro.
Sergio Givone, Hybris e melancholia. Studi sulle poetiche del Novecento, Milano, Mursia, 1974.
"Gli ex comunisti riuscirono grazie a Mani pulite a far fuori il pentapartito, ossia qualsiasi avversario, e a salvare se stessi (che pure avevano rubato quanto gli altri), spianando la strada alla gioiosa macchina da guerra di Achille Occhetto. Il piano sembrava perfetto, ma non teneva conto di un'incognita: il Cavaliere. Che in pochi mesi, cioè all'ultimo momento, organizzò un movimento politico, Forza Italia, all'inizio sottovalutato ma che, invece, si rivelò potente come un uragano, tant'è che vinse le elezioni nel 1994."
M5S: Dario Fo, da imbecilli appoggio governo Pd. Ma non credo che ci sia disponibilità dai Cinque Stelle. - "Non credo assolutamente che ci sia una disponibilità da parte dei deputati e dei senatori M5S a far parte di un governo che non ha dato garanzie. Senza garanzie sei imbecille. Questi giocano a poker, col morto. Fanno i trucchi".
Cosa sono gli eurobond? - Gli eurobond, o meglio l’euro obbligazione, sarebbero dei titoli comuni con garanzie altrettanto collettive da lanciare sui mercato europei. Il denaro reperito verrebbe poi distribuito a ciascuno dei 17 paesi della moneta unica per coprire le rispettive esigenze di rifinanziamento del debito, che andrebbero approvate in anticipo. Un meccanismo di questo tipo darebbe sollievo a paesi messi sotto pressione, come Italia e Spagna, che potrebbero così appoggiarsi su paesi finanziarmene più solidi come la Germania. I favorevoli ritengono che gli eurobond eserciterebbero un appeal maggiore sugli investitori rispetto ad un mercato obbligazionario frammentato, convinti che il prestito comune creerebbe un mercato dei titoli di alta liquidità di oltre 8 trilioni di euro, secondo per dimensioni solo al mercato del debito degli Usa. Le euro-obbligazioni porterebbero inoltre il tasso di interesse ad un livello medio tra il basso rendimento tedesco e i più alti yelds di Spagna e Italia. I contrari temono invece che l’emissione di titoli comuni dela zona euro ponga fine alle pressione sui governi nazionali per ridurre i deficit.
domenica 8 settembre 2013
Letta a Cernobbio: "M5S è stato un terremoto, anche qui c'è chi ha votato per loro" - "A febbraio una forza politica nata dal nulla ha preso il 25 per cento dei voti. Non è mai successo in Europa in tutto il dopoguerra. Non è un problema semplice che in 2 o 3 mesi può rientrare". Così il premier parlando al forum Ambrosetti di Cernobbio, dove poco prima dal palco era intervenuto anche il co-fondatore del Movimento 5 Stelle Gianroberto Casaleggio.
venerdì 6 settembre 2013
COSI’ LA “SOTTOCULTURA” BERLUSCONA AVREBBE RIEMPITO IL VUOTO LASCIATO DALL’EGEMONIA DELLA SINISTRA - Storici e saggisti parlano apertamente di “egemonia culturale della destra” dagli anni ’80 in poi - Ma in Italia il “populismo berlusconiano” avrebbe inquinato il (sano?) edonismo reaganiano - Il veleno? Gossip, tv trash, idolatria del corpo - In sintesi, una “sottocultura”…
D'Alema, "Renzi lasci ad altri la guida del Pd" - "Credo che anche Letta sosterrà Renzi perché non può permettersi di perdere il congresso" lo dice Massimo D'Alema dal palco della festa del Pd a Genova - "Con Renzi ci sono giornali, televisioni, gran parte dell'establishment del Pd... Un lotta impari" ma, avvisa D'Alema "noi ci batteremo con tutte le nostre forze, in ogni singolo circolo. Non abbiamo l'abitudine di arrenderci prima di cominciare"
Riforma della Costituzione, i 5 Stelle occupano il tetto della Camera per protesta - Una delegazione di dodici deputati ha dato il via alla protesta ed è salita all'ultimo piano del palazzo di Montecitorio con i trolley: "Non ce ne andremo di qui", fanno sapere, "finché avremo la certezza che i partiti non deturperanno il testo fondamentale"
giovedì 5 settembre 2013
Incandidabilità - Che cosa succede dopo il 9 settembre. Secondo il regolamento della giunta per la verifica dei poteri, la relazione di Augello può proporre tre cose diverse: la convalida dell’elezione; la contestazione dell’elezione; oppure può scegliere di non decidere e di formare un apposito Comitato inquirente, che svolga altre indagini e possa sentire l’interessato, o proporre altre ragioni di rinvio. Poi la giunta dovrebbe arrivare a una nuova decisione. Qualunque decisione esca dalla giunta, c’è comunque bisogno di un voto parlamentare che la confermi o la respinga.
Affitto breve di una stanza? Il contratto transitorio è meno «impegnativo» ma va ben motivato - "Affittare una porzione dell'immobile è una scelta tipica nelle grandi città, che si è diffusa ancor più in questi ultimi anni di crisi. Famiglie che lasciano occupare la camera di un figlio che si è trasferito o single che alleviano la rata del mutuo. I proprietari che approcciano per la prima volta questa soluzione sono un po' frenati dal "vorrei ma non so": è lecito? Che tipo di contratto stipulare? Quali sono le garanzie?"
Nel mondo occidentale la regola dell’incumbency advantage è, da molto, caso di scuola e, da prima, retaggio consolidato dell’esperienza elettorale. Nelle democrazie avanzate dell’alternanza, l’incumbent, colui che detiene la carica oggetto della contesa elettorale, gode di un vantaggio oggettivo sul suo sfidante, il challenger, che si compone di una serie di elementi: a) più alti indici di popolarità; b) benefici che derivano per via diretta dalla detenzione della carica; c) vantaggio sull’avversario nelle campagne di fund-raising.
Deve rimanere in carcere l’imprenditore accusato di bancarotta se le somme che ha fatto rientrare in Italia attraverso lo scudo fiscale equivalgono alle somme che ha distratto nella società, di cui era amministratore, dichiarata poi fallita; la Corte di Cassazione con la sentenza n. 34052 del 6 agosto 2013 ha respinto i ricorsi di due imprenditori confermando sostanzialmente la sentenza del Tribunale del Riesame.
SCATTANO LE MISURE CAUTELARI E LA DETENZIONE IN CARCERE - Bancarotta, non c'è scudo per chi rientra in Italia con le somme distratte dalla società. Per il presunto bancarottiere che ha fatto rientrare denaro in Italia tramite lo scudo fiscale, denaro che corrisponde agli importi delle somme distratte in una società amministrata, sono necessarie le misure cautelari; esiste, infatti, il pericolo di reiterazione della condotta criminosa diretta o tramite interposta persona. Deve rimanere in carcere l’imprenditore accusato di bancarotta se le somme che ha fatto rientrare in Italia attraverso lo scudo fiscale equivalgono alle somme che ha distratto nella società, di cui era amministratore, dichiarata poi fallita; la Corte di Cassazione con la sentenza n. 34052 del 6 agosto 2013 ha respinto i ricorsi di due imprenditori confermando sostanzialmente la sentenza del Tribunale del Riesame.
FACEBOOK - Beetailer - If you already have an online store with services like Magento, Amazon Webstore, Shopify or PrestaShop, you can create a Facebook shop using the Beetailer app. It automatically pulls product information from your current catalog so there's no need to list items. Just choose the products you want to feature and Beetailer creates a customizable shop tab on your page.
Berlusconi nel 1995: “L’evasore condannato? Si deve dimettere” - Silvio Berlusconi nel 1995, ospite della trasmissione di Michele Santoro, “Tempo reale”, sosteneva che “uno che viene colto con le mani nel sacco e che subisce una condanna definitiva in cui si dimostra che lui è stato evasore del Fisco, abbia il buongusto di mettersi da parte…”.
Iscriviti a:
Post (Atom)